- Da domani arriva l’Inverno in Sicilia. Il commento di Mario Pagliaro
- Ma come gli salta in testa al Governo Draghi di riaprire le scuole Lunedì prossimo?
- Riaprire le scuole in coincidenza con l’arrivo degli effetti negativi degli assembramenti di Capodanno sulla pandemia è un errore
- Ma Draghi ha i voti in Parlamento per farsi eleggere presidente della Repubblica?
- Dal mondo grillino ‘siluri’ per Draghi
Da domani arriva l’Inverno in Sicilia. Il commento di Mario Pagliaro
Da oggi, forse meglio scrivere da domani comincia l’Inverno. Almeno in Sicilia è così, perché fino ad oggi abbiamo avuto piogge, ma non possiamo dire che c’è stato freddo. Sulla propria pagina Facebook Mario Pagliaro, chimico del Cnr e appassionato di climatologia, illustra quello che succederà nelle prossime ore: “Freddo, neve e piogge nella piccola #Europa occidentale. Al gelo le #Russie e la penisola scandinava. Ma anche Vienna, Monaco, Praga e Bucarest. Innevate Tokyo e New York. Sommerse da oltre 1 m di neve le grandi pianure del Nord Dakota, #granaio americano. Dopo 3 settimane simili alla Primavera, in #Sicilia nevica da due giorni su Etna, e alte Madonie. Forte peggioramento dalla sera di Domenica 9 Gennaio, con la #neve che Lunedì scenderà anche sotto i 1000 metri di altitudine. Dopo, neve e piogge anche nella terza settimana di Gennaio per le nuove incursioni di aria gelida di origine #polare”.
Ma come gli salta in testa al Governo Draghi di riaprire le scuole Lunedì prossimo?
Come già accennato, anche in Sicilia, domani, arriverà il freddo. Sarà interessante vedere che effetti avranno le basse temperature sulla pandemia in corso. Nella nostra Isola l’abbassamento delle temperature – che non è stato eccessivo, ma c’è stato – unitamente all’apertura delle scuole in Autunno e, soprattutto, alle feste di Natale – ha sicuramente agevolato l’aumento di contagi e, in parte, anche di ricoveri. In questi giorni di aumento preoccupante della pandemia la Sicilia, con molta probabilità, sconta gli effetti del Natale: cenoni, riunioni, feste e via continuando. Ma gli effetti più pesanti – questa almeno è la nostra previsione – potrebbero arrivare dal 15 Gennaio in poi, quando cominceranno a materializzarsi gli effetti dei cenoni e delle riunioni i Capodanno. E potrebbero essere effetti negativi peggiori di quello che abbiamo visto 15 giorni dopo il Natale. Per questo riteniamo sbagliato riaprire le scuole proprio quando si materializzeranno, contemporaneamente, l’arrivo del freddo e gli effetti negativi delle cene e delle feste di Capodanno. Correttissime le proteste degli oltre 200 sindaci dei Comuni siciliani che on ne vogliono sapere di riaprire le scuole.
Riaprire le scuole in coincidenza con l’arrivo degli effetti negativi degli assembramenti di Capodanno sulla pandemia è un errore
Il vero problema dell’Italia – lo scriviamo da un anno – è il Governo di Mario Draghi. Un Governo che, soprattutto negli ultimi mesi, ha commesso errori nella gestione della pandemia e nella gestione dell’economia, per non parlare degli strafalcioni a forte dubbio di costituzionalità, come le penalizzazioni a carico dei lavoratori che hanno rifiutato la terapia genica chiamata vaccino anti-Covid. Penalizzazioni adottate senza una legge sull’obbligo vaccinale, già di per sé, nella gestione dell’attuale pandemia, con possibili profili di incostituzionalità. E che dire della rateazione delle bollette stratosferiche di luce e gas che si stanno abbattendo su famiglie e imprese italiane? Su tale fronte il Governo Draghi ha inevitabilmente fallito, perché non è facile trovare 60-70 miliardi di euro: a tanto a ammonterebbe l’esborso che dovrebbe essere sostenuto dalle famiglie italiane nel 2022. Una follia che rischia di fare fallire migliaia di aziende e di impoverire milioni di famiglie italiane. L’ultimo errore del Governo Draghi ( fa parte del “rischio ragionato”) è l’aver fissato la riapertura delle scuole per Lunedì 10 Gennaio. Provvedimento sbagliato in sé, perché è irrazionale riaprire le scuole dopo gli inevitabili assembramenti di Capodanno. Iniziativa doppiamente sbagliata, perché un anno di Governo Draghi non ha risolto due problemi storici della scuola italiana: le cosiddette ‘classi pollaio’ (leggere classi sovraffollate in aule anguste: due condizioni che, oggettivamente, ‘aiutano’ il virus a diffondersi) e i trasporti (è nel caos dei trasporti pubblici che aumenta i contagi).
Ma Draghi ha i voti in Parlamento per farsi eleggere presidente della Repubblica?
Dicono che Draghi – cosciente del fallimento del suo Governo – stia cercando i voti per farsi eleggere presidente della Repubblica. Noi non crediamo che l’attuale capo del Governo italiano nutra questo desiderio. ‘Scappare’ da Palazzo Chigi, alla luce del fallimento in materia di gestione della pandemia e dell’economia, è sicuramente un obiettivo dell’attuale capo dell’esecutivo italiano; mentre l’eventuale elezione a presidente della Repubblica sembra più un desiderio di una sempre più sofferente Unione europea (e delle multinazionali che controllano la stessa Ue, a cominciare dalle multinazionali farmaceutiche, che ormai dettano legge in mezzo mondo) che di Draghi. Il quale sa benissimo che un conto è farsi nominare capo del Governo italiano dall’Unione europea, mentre altra e ben diversa cosa è passare dalle insidie di un Parlamento.
Dal mondo grillino ‘siluri’ per Draghi
La sensazione è che tra attuali grillini ed ex grillini stia montando qualcosa. Emblematico il post su Facebook dell’ex Ministra Barbara Lezzi: “Ricapitolando. Non fa niente per la scuola. Non fa niente per i trasporti. Non fa niente per la sanità territoriale. Impone, però, obblighi che serviranno poco o niente a contenere la nuova situazione con il rischio concreto di intasare gli ospedali. Nel frattempo, i sostegni vengono rinviati e le piccole imprese soffrono. Draghi, anche questa volta, ha annientato la politica relegando i ministri al ruolo di figurine. Quello che è certo è che il pacco che Draghi ha preparato per gli italiani fatto di tagli, compliance e tasse arriverà puntuale e vuole scappare al Colle per non assumersi le responsabilità del suo disastro reso possibile grazie ai partiti asserviti e pavidi. Basta! La politica si svegli da questa ubriacatura e la smetta di temere che non esiste un futuro per il nostro Paese senza Draghi”. Non meno netto Alessandro Di Battista, che potrebbe guidare non si capisce se i grillini con Giuseppe Conte o un nuovo soggetto politico: “L’apostolo delle élite – trasformatosi in un baleno in un novello Vittorio Emanuele III in cerca della sua Brindisi sul colle più prestigioso di Roma – non parla da 16 giorni. Tace sperando che il silenzio lo avvicini al Quirinale. Tace per paura di dire altre corbellerie (tipo che la finanziaria è stata potente, che l’economia è ripartita o che “chi ha il GP ha la garanzia di stare tra persone non contagiose”). Tace perché di “politica” e di “economia reale” capisce poco o nulla e, soprattutto, non è abituato alla critiche. Crede che il miglior modo per salvarsi (ovvero ricevere l’agognata promozione sul campo, posto che l’Italia è stata trasformata in un campo di battaglia) sia occuparsi esclusivamente dei no-vax (pochi, grazie a Dio, rispetto alla stragrande maggioranza dei paesi europei), i “nemici” perfetti per un establishment che ha approvato leggi salva-ladri, che spinge per la privatizzazione dell’acqua, che ha pensato che nucleare e trivellazioni siano parte integrante della transizione ecologica, che non ha fatto nulla per contenere i contagi (zero aule nuove, zero potenziamento autobus, smart-working ignorato per mesi). Oggi che l’Italia sta passando il suo momento peggiore (record contagi, confusione tra cittadini, caro-bollette, caro-carrello, conti bancari prosciugati da due anni di pandemia, code da terzo mondo per un tampone, speculazione sul prezzo dei tamponi) lui tace e manda avanti il fido Brunetta, lo stesso che ricevette in anteprima la letterina della BCE con i compitini poi realizzati da Monti e Fornero. Milioni di italiani costretti ad ascoltare Brunetta. E’ l’Italia dei migliori, d’altro canto. Sì, a darsi alla macchia!”.
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