“Penso al post Covid, ma anche alle grandi emergenze che si sono aggiunte in seguito, come l’inflazione ed il caro energia, che ha avuto ovviamente una ricaduta pesantissima sulle associazioni sportive di base – prosegue Pesce in un’intervista nella sede romana dell’Italpress – Pensiamo ai soggetti che gestiscono impianti: abbiamo la necessità che i decisori politici ci ascoltino sempre di più, perchè sicuramente c’è un tema di risorse che accompagnano le riforme, come quelle legislative del sistema sportivo, del terzo settore, o anche quella epocale del lavoro sportivo. E poi c’è una grande richiesta che reiteriamo al governo centrale e alle forze parlamentari: c’è bisogno di una grande semplificazione e armonizzazione normativa”.
Appena insediato, Pesce ha sottolineato di voler rappresentare la Uisp dei territori che alza lo sguardo in una dimensione europea: “La Uisp è una grande rete associativa che rivolge il suo sguardo all’Europa e trova la sua forza nei territori, con 116 comitati territoriali e 19 comitati regionali, ed in oltre un milione di praticanti e centinaia di migliaia di tesserati. La Uisp ha avviato da tempo la sua vocazione europeista anche grazie alla collaborazione con il Comitato Economico e Sociale Europeo e con tanti progetti europei”.
E proprio sul fronte europeo, prosegue il numero uno della Uisp, “c’è bisogno sicuramente di una maggiore attenzione perchè tutti gli ambiti dello sport, ovviamente a partire da quelli di base, trovino i giusti sostegni economici, ma anche la giusta applicazione di un’attenzione che lo sport deve avere come vera e propria politica pubblica. Ricordandoci comunque che dal 2023 il riconoscimento del valore educativo, sociale, di promozione del benessere psicofisico, dell’attività sportiva in tutte le sue forme, è sancito dalla nostra Carta Costituzionale”. Lo sport, ammette ancora Pesce, “dovrebbe essere un diritto di tutti, ma sicuramente non lo è ancora. C’è bisogno di una legislazione nazionale ancor più attenta e un’interazione con le legislazioni regionali, con quello sguardo rivolto, appunto, all’Europa. Lo sport è promozione della salute, inclusione, welfare e benessere delle nostre comunità. A partire anche dalle amministrazioni locali occorre investire nello sport, che può essere politica pubblica nell’ambiente, nell’istruzione, nei trasporti e nell’urbanistica. Ci vuole sicuramente – conclude Pesce – una nuova attenzione collettiva”.
– Foto e video Italpress –
(ITALPRESS).
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