E’ quanto emerge dai dati di “Fucino flash”, pubblicazione della Direzione Comunicazione, Studi e Innovazione Digitale di Banca del Fucino, diretta da Vladimiro Giacchè. Secondo l’analisi “diverse sono le cause dietro questi risultati deludenti, non ultima la crisi del settore automotive, di cui non si vede al momento la fine”. In un simile contesto, tuttavia, “il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca sembra delineare definitivamente lo scenario di una tempesta perfetta, per l’Italia e più in generale per l’Unione Europea. A preoccupare è in particolare la proposta americana di imporre dazi commerciali del 10-20% su tutte le merci importate negli Usa. Secondo recenti stime di Prometeia, i nuovi dazi potrebbero determinare costi aggiuntivi per l’Italia tra i 4 e i 7 miliardi l’anno. La congiuntura geoeconomica che si è venuta a delineare nel post pandemia, tuttavia, presenta diverse insidie per questo modello di crescita: la postura sempre più protezionistica degli Stati Uniti, la crescente competitività dell’industria cinese e la stagnazione dell’economia tedesca sono indubbiamente processi degni di attenzione e preoccupazione”.
Dall’analisi, comunque, sono due i motivi in particolare che inducono a ritenere che l’export italiano possa reggere l’urto di tale congiuntura avversa. “L’atteso apprezzamento del dollaro, che dovrebbe contribuire a controbilanciare l’effetto dei dazi sui prezzi dei prodotti importati negli Usa dall’estero – Italia compresa; Il posizionamento della manifattura italiana entro nicchie di mercato difficilmente contendibili, grazie alla forte specializzazione e competitività internazionale ottenuta nel corso degli anni. In termini strategici, ben più preoccupante dei possibili dazi statunitensi appare la questione energetica, ovvero il più elevato prezzo dell’energia che le imprese italiane – e più in generale europee – devono sostenere rispetto alla maggior parte dei propri competitor internazionali. E’ questa indubbiamente una delle problematiche più urgenti che l’Italia e l’Unione Europea devono affrontare per conservare la propria competitività sui mercati globali”.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Banca del Fucino-
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