Una campagna elettorale complicata per qualche giorno da una polmonite, ma che non ha fermato Cateno De Luca, che lamenta una scarsa attenzione alla sua lista da parte dei media: “Il sistema vuole scegliersi anche gli avversari, tanto è vero che la lista di Santoro, anche lo stesso Bandecchi, hanno avuto più spazio di noi in prima serata, e c’è un motivo: noi non abbiamo fatto una lista per le europee, noi partiamo da una storia, e da quello che è un gradimento che due anni fa, solo in Sicilia, si è espresso con 510 mila preferenza con la mia candidatura alla presidenza della Regione – ha detto De Luca -. E’ ovvio che noi rappresentiamo un pericolo, perchè già ci definiscono l’autentico anti-sistema, ma quell’antisistema credibile, che ha la capacità di entrare nei palazzi e modificare il sistema, che è la nostra storia, la verità è che facciamo paura”.
Cateno De Luca ha ricordato che “dopo che qualche sondaggio, era l’8 aprile, ci ha dato addirittura al 3,7%, da quel momento siamo stati oscurati, soprattutto dal servizio pubblico”. Per l’ex sindaco di Messina “tutti i partiti italiani sono in grande imbarazzo a parlare di Europa perchè sono stati artefici di questa Europa liberticida, è meglio parlare di polemiche paesane e non di Europa, perchè c’è grande imbarazzo. Tanto è vero che alcuni di loro alla vigilia delle elezioni si mostrano euroscettici per recuperare qualche voto”. Per il leader di Sud chiama Nord l’Europa “deve essere un contesto nel quale si valorizzano le identità e i popoli e non dove si fanno delle scelte che vanno bene per alcuni e ammazzano gli altri. Noi abbiamo contestato le quote per le produzioni agricole, per la pesca, zootecniche perchè danno un risultato incredibile: noi non produciamo però abbiamo bisogno dei prodotto così nei nostri mercati entrano quelli dei cosiddetti paesi terzi che anche da un punto di vista di qualità sono talvolta nocivi. Siamo alla deriva dell’Europa quella che non è stata immaginata, è un’Europa contro gli stati, un sistema che serve ad alimentare alcune lobby o ammazzare le tradizioni dei nostri stati con percorsi che da un punto di vista logico non hanno senso: pago per non produrre ma nello stesso tempo finanzio l’agricoltura intensiva nei paesi terzi e faccio entrare i prodotti nei nostri mercati, probabilmente sono sistemi che lucrano alla nostre spalle”.
Un’Europa che, ne è convinto Cateno De Luca, ha bisogno di avere una voce unica e comune, in tempi di crisi internazionali: “Come si fa a raggiungere la pace con un soggetto come l’Europa che non è credibile e non è riuscito a mettere un sistema diplomatico comune? Fino a quando Putin ha i cavalli di Troia all’interno dei singoli Stati è ovvio che un’operazione credibile per fermare questo stillicidio non si farà mai, ci sono alcuni stati che dipendono dalla Russia, per questo non si riesce a fare fronte comune”.
– Foto Italpress –
(ITALPRESS).
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