Reduci dai cenoni di Natale e di Capodanno, è ben possibile molti italiani abbiano riscoperto il piacere di avvicinarsi nuovamente ai giochi di carte. Un piacere che, però, per moltissime persone non è certamente una novità, considerato che i giochi di carte da qualche anno a questa parte sono tornati ad occupare una quota fondamentale dei desideri di intrattenimento degli italiani.
Ma quali sono i giochi di carte preferiti dagli italiani? I grandi classici stanno avendo la meglio sulle più recenti tendenze?
Diciamo subito con quello tra italiani e giochi di carte è un amore appassionato che dura da tantissimo. Il merito è da ricercarsi anche nel fatto che i giochi di carte hanno rappresentato una parte fondamentale del tempo libero di moltissime comunità e, soprattutto, dell’Italia delle periferie, in cui i bar e le tavole costituiscono un elemento portante.
Nonostante il notevole avanzamento della tecnologia e l’incorporazione dell’intelligenza artificiale, qualsiasi gioco di carte classico mantiene una sorprendente popolarità, sfidando la tendenza verso la modernizzazione digitale.
La presenza pervasiva dell’intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente l’esperienza di gioco, offrendo avversari virtuali che vanno ben oltre la semplice casualità dei numeri. Invece, il giocatore si trova di fronte a una sfida intellettuale stimolante, in cui le IA utilizzano algoritmi sofisticati per valutare non solo le carte in loro possesso ma anche le mosse precedenti e le strategie degli avversari umani.
Naturalmente, in un contesto sempre più innovativo i giochi di carte sono riusciti ad affrontare con grande fiducia e positività l’avvento del digitale, divenendo uno dei principali passatempi di internet, sia in modalità demo che reale. A contribuire a questa ulteriore accelerazione della diffusione dei giochi di carte ci hanno poi pensato sia la tecnologia (sia sufficiente pensare alla comodità che oggi è esercitata dalla possibilità di giocare al proprio passatempo preferito tramite dispositivi portatili come gli smartphone), sia il marketing, con piattaforme di intrattenimento sempre più evolute e a portata di utente.
Rimane dunque da domandarsi se i giochi di carte continueranno a mantenere una parte così significativa dell’intrattenimento ludico degli italiani, o se siano destinati a divenire un cimelio di un tempo che fu, soppiantati da diverse altre forme di divertimento che possono magari strizzare l’occhio con maggiore fiducia ed entusiasmo alle giovani generazioni, sempre più accattivate dalla presenza degli ultimi ritrovati tecnologici.
Ebbene, da quanto suggeriscono gli ultimi dati sul gioco in Italia, è difficile immaginare un futuro senza carte, tradizionali o digitali che siano. I giochi di carte, nati nel nostro Paese o importanti da quelli più vicini (come la Francia, che insieme all’Italia condivide il ruolo di territorio più vivace in quanto a intrattenimento con le carte), avranno dunque una vita ancora lunga e potranno agevolmente conquistare nuovi giocatori con le loro infinite declinazioni.
Infine, una piccola curiosità: vi siete mai domandati da dove arrivano le carte da gioco?
Anche se la loro origine è ignota, alcuni studiosi ritengono che le prime testimonianze delle carte da gioco possano essere fatte risalire alla Cina, poco dopo l’invenzione della carta, forse intorno già al X secolo.
Difficile ricostruire anche il primo avvento delle carte in Europa, sebbene una prima fonte quasi certa sia legata al 38° canone del Concilio di Worcester, nel 1240, che viene spesso citato come dimostrazione dell’esistenza delle carte da gioco in Inghilterra alla metà del XIII secolo. Secondo alcuni esperti, però, il riferimento qui introdotto è agli scacchi, visto che scrittori dell’epoca, pur parlando di giochi, non si riferiscono mai alle carte.
Una cosa è certa: a distanza di secoli, i giochi di carte sembrano essere ben lungi dall’abbandonarci.