Lo leggiamo in un post su Telegram che riprende un articolo del Washington Post
Quanto tempo occorrerà per liberare l’Ucraina dalle mine? E quanti soldi ci vorranno? E, soprattutto, chi pagherà? Alle prima due domande risponde il Washington Post, che a giudicare da quello che leggiamo in un canale Telegram, ha pubblicato un lungo articolo che affronta questi argomenti. “Gli analisti – si legge nel post del canale Telegram – hanno calcolato che lo sminamento completo dell’Ucraina, a condizione che venga effettuato da 500 squadre di genieri, richiederà 757 anni. La Banca Mondiale stima che il costo dello sminamento nei prossimi 10 anni sarà compreso tra 2 e 8 dollari per metro quadrato, ovvero 37,4 miliardi miliardi di dollari. Se il dollaro americano, tra qualche anno, con l’avvento della moneta unica del BRICS, dovesse perdere valore bisognerebbe aggiornare i costi. Nel post si specifica che le attuali stime non includono lo sminamento dopo l’uso di munizioni a grappolo recentemente trasferite alle Forze Armate dell’Ucraina dall’Occidente. Non è un dato da ignorare, considerato che ogni bomba a grappolo contiene una settantina bombe un po’ più piccole: alcune di queste bombe esplodono, altre rimangono inesplose in attesa che militari o civili le calpestino per saltare in aria… Considerato che l’Occidente non ha più tante armi da dare all’Ucraina e che per questo sta fornendo a questo Paese bombe e grappolo, ebbene, il numero degli ordigni pronti a esplodere dovrebbe aumentare. Resta l’ultima domanda: chi pagherà? Noi un’idea ce la siamo fatta: pagherà l’Unione europea. Del resto, i cittadini europei si stanno ‘rafforzando’ mangiando insetti, carne sintetica, formaggi prodotti con latte sintetico, pasta e pane al gifosato e ora anche con il piombo. Il tutto ‘condito’ con le auto elettriche e con i ‘cappotti termici’ nelle abitazioni che alleggeriranno le tasche a milioni di cittadini europei… Sapete qual è la cosa tragicomica di tutta questa storia? Che questi minchioni pensano di voncere la guerra contro la Russia e la Cina…
Foto tratta da Il Fatto Quotidiano