Ma guarda un po’ che combinazione: proprio nel pieno dell’Estate, il 16 Luglio, uno strano incendio colpisce l’aeroporto di Fontanarossa a Catania. Le indagini sono in corso per capire se la matrice dell’incendio è solo colposa o dolosa. In attesa che la Magistratura accerti come stanno le cose non si può non essere d’accordo con il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che ha presentato un esposto alla Procura e si è costituito parte civile come persona offesa: “«I fatti – dice il presidente regionale del Codacons, Giovanni Petrone, in una dichiarazione che leggiamo nel quotidiano La Sicilia – impongono di accertarne le cause. Un intenso fumo prodotto dalle fiamme ha invaso la parte inferiore dell’aeroporto, costringendo l’immediato sgombero. E se quanto dichiarato dal sindacato della polizia aeroportuale risulterà accertato, l’evacuazione di tutti i presenti, avvolti da una nube di fumo intenso, sarebbe avvenuta senza un ben preciso piano di evacuazione. Allora – prosegue il Codacons – posto che la sicurezza è fondamentale, la magistratura dovrà verificare se sono stati predisposti tutti i sistemi previsti per la prevenzione degli incendi, se sussiste un piano dettagliato di evacuazione dell’aeroporto, se i sistemi di allarme funzionano regolarmente e infine se qualcosa non ha funzionato correttamente. I danni cagionati dal rogo non sono solo quelli nei confronti di passeggeri e compagnie aeree ma anche quelli sull’economia dell’intero territorio, ha avuto gravi riflessi anche sul turismo e non possiamo permetterci, soprattutto in estate, di perdere una fetta di visitatori dell’Isola”.
Gli effetti nefasti dell’incendio che ha colpito lo scalo di Fontanarossa si stanno riverberando, in queste ore, in tutta la Sicilia. Ed è anche logico: quello di Catania è il più importante aeroporto del Mezzogiorno d’Italia e lo scalo aereo siciliano che registra più passeggeri. Il blocco dell’aeroporto di Catania, nel pieno della stagione turistica, non può che generale il caos. E il caos è sotto gli occhi di tutti, con gli altre tre aeroporti siciliani – Palermo, Trapani e Comiso – stressati, visto che i voli, o quanto meno una parte dei voli di Catania, sono stati dirottati su tali aeroporti. Trapani e Comiso sono aeroporti piccoli e, tutto sommato, stanno reggendo la ‘botta’. Non sta reggendo invece l’aeroporto di Palermo ‘Falcone-Borsellino’, già Punta Raisi, dove il caos regna sovrano. E’ semplicemente assurdo che con le temperature che si registrano nel periodo estivo nell’aeroporto di Palermo ci siano problemi di aria condizionata (come potete leggere qui). E purtroppo non è una novità, se è vero che sono stati registrati problemi con l’aria condizionata nel 2021 (come potete leggere qui) e nel 2019 (come potete leggere qui). I vertici della Gesap – la società che gestisce l’aeroporto di Palermo – hanno fatto sapere che da domani non accetteranno più voli da Catania. Decisione contestata dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani: “Non posso che stigmatizzare l’atteggiamento della direzione generale dell’aeroporto di Palermo che, senza un doveroso confronto con gli organi di controllo, ha dichiarato di non accettare più voli destinati originariamente allo scalo di Catania, ingenerando così uno stato di allarmismo e tensione sociale in quanti hanno scelto di trovare in Sicilia, simbolo dell’accoglienza, un luogo ideale per le vacanze. In un momento in cui il sistema dei trasporti aerei in Sicilia – continua il governatore dell’Isola – è fortemente messo a rischio, dopo l’incendio che ha parzialmente danneggiato lo scalo di Fontanarossa, condizionando non solo la mobilità dei cittadini, ma anche incidendo fortemente in un comparto vitale dell’economia siciliana come quello turistico, non può che richiamarsi tutto il sistema della mobilità a porre in essere ogni sforzo necessario a superare la criticità del momento, in una logica di leale collaborazione istituzionale. La Regione, da subito – prosegue ancora Schifani – ha istituito una task-force di emergenza per potenziare e coordinare i collegamenti straordinari dagli aeroporti di Palermo, Comiso e Trapani verso Catania e messo a disposizione tutte le strutture di propria competenza come l’Ast (Azienda siciliana trasporti che fa capo all’assessorato regionale Infrastrutture e Trasporti, che ha messo a disposizione 24 pullman ndr), cui va pubblicamente il mio plauso. Voglio richiamare tutti – conclude il presidente della Regione – al senso di responsabilità comune e vigilerò su atteggiamenti e decisioni unilaterali lontani dallo spirito di cooperazione sociale che possano arrecare grave pregiudizio al superamento dei disagi di questi giorni” (per la cronaca, anche l’Aeronautica militare e il 6° Reggimento dei Bersaglieri dell’Esercito hanno messo a disposizione i propri mezzi e la Protezione civile ha fornito, e continua a farlo, supporto e ristoro ai passeggeri in attesa di tornare a destinazione).
Il presidente Schifani non ha torto: ma non hanno torto nemmeno i dipendenti dell’aeroporto di Palermo, che in queste ore sono messi sotto stress. Bisogna ammetterlo: così come l’attuale Governo regionale sta dimostrando di non essere in grado di gestire l’emergenza nei Pronto Soccorso della Sicilia (ci piacerebbe capire che fine fanno i 9 miliardi e mezzo di euro che si spendono in Sicilia per la sanità, ammesso che la cifra sia questa, perché non escludiamo qualche ‘inquacchio’ nel Bilancio 2023 della Regione siciliana per la parte che riguarda la sanità), anche in questo frangente, per ciò che riguarda l’aeroporto di Palermo, il presidente Schifani dovrebbe considerare anche le esigenze dei lavoratori. Non è pensabile scaricare sul personale – come di fatto si sta facendo nei Pronto Soccorso siciliani – i problemi legati alle emergenze. Sui turni di lavoro pesantissimi registrati in queste ore nell’aeroporto di Palermo interviene Gianluca Colombino, segretario generale Legea Cisal: “L’emergenza all’aeroporto di Catania ha comportato il dirottamento di decine di voli sull’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, con oltre 70 in più soltanto ieri (l’altro ieri per chi legge ndr) e oltre 90 oggi 8ieri per chi legge ndr). Una situazione eccezionale che sta comportando un lavoro straordinario da parte del personale della Gh Palermo, società che gestisce quasi tutta l’assistenza a terra, con i dipendenti costretti anche a turni di 10 o 12 ore in condizioni climatiche proibitive”. Colombino polemizza con i vertici della Gesap, la società che gestisce lo scalo del capoluogo della Sicilia: “Non possiamo però non constatare l’inadeguatezza della Gesap, società che gestisce lo scalo di Punta Raisi, forse troppo impegnata a vantarsi di dati di traffico e bilancio frutto delle passate gestioni per poter predisporre misure adeguate a fronteggiare l’emergenza, potenziando il personale in servizio e implementando i mezzi anche con il supporto di Catania. Un’emergenza che durerà ancora parecchio e nel pieno della stagione estiva, per questo chiediamo l’immediata convocazione delle organizzazioni sindacali per un tavolo di confronto che individui soluzioni alla carenza di personale e mezzi, a tutela della sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri e nel rispetto delle leggi. In caso contrario, siamo pronti a presentare un esposto”.
Non si registrano problemi, invece, nell’aeroporto di Trapani, dove la Prefettura è in contatto continuo con il presidente di Airgest, Salvatore Ombra e ogni volo viene coordinato con la compagnia aerea Ryanair (per la cronaca, l’Airgest è la società che gestisce l’aeroporto di Trapani). “Grazie a questo lavoro di squadra tra la politica e i principali attori del trasporto siciliano – dichiara Ombra – è stato e sarà possibile, fino alla fine di questa emergenza, poter accompagnare i passeggeri, dirottati a Trapani Birgi, alla loro destinazione originaria, Catania, e limitare i disagi all’utenza. In questa occasione è stata scritta una bella pagina della Sicilia che funziona. Auguriamo a Sac (la società che gestisce l’aeroporto di Catania ndr) di poter tornare perfettamente operativa nel più breve tempo possibile”.
Sull’emergenza provocata dall’incendio dell’aeroporto di Fontanarossa interviene anche la Federconsumatori: “Gli sportelli della Federconsumatori della Sicilia orientale sono sommersi dalle telefonate e dalle mail di viaggiatori che chiedono informazioni e tutele dopo l’incendio che ha sospeso le attività dell’aeroporto di Catania domenica scorsa ufficialmente sino alle ore 14:00 del 20 luglio, anche se alcune fonti di stampa parlano addirittura di uno stop fino a martedì 25 Luglio. Le compagnie, nel frattempo, si stanno organizzando con piani straordinari per garantire voli da aeroporti alternativi almeno fino a fine mese, ma non sempre le modalità sono chiare agli utenti: i passeggeri lamentano una scarsa informazione sui mezzi messi a disposizione per raggiungere gli aeroporti di Comiso, Palermo e Trapani, sui quali le compagnie garantiscono la riprotezione dei voli. Salvo Nicosia, presidente di Federconsumatori Catania, spiega in che situazione si trova oggi chi aveva un volo da Catania: ‘Ci hanno contattato utenti che dovevano volare a Roma da Catania con Ryaniar ma, poche ore prima del volo, hanno ricevuto un SMS con la comunicazione che il loro volo sarebbe partito all’orario schedulato, ma dallo scalo di Trapani, impossibile da raggiungere senza un servizio di navetta adeguato, in partenza con largo anticipo. La compagnia ha provveduto al rimborso del biglietto, ma rimane il disagio per i viaggiatori, nonostante sia stato garantito un servizio di navette dai contorni non chiarissimi e, comunque, garantito fino al riempimento dei mezzi messi a disposizione”. In caso di mancata fruizione del biglietto, le compagnie hanno messo a disposizione (sui rispettivi siti Web o via email) la possibilità di fare richiesta di rimborso. In alternativa (i due rimborsi non possono essere sommati) si può richiedere il risarcimento delle spese sostenute per raggiungere la destinazione alternativa (Palermo, Trapani-Birgi o Ragusa-Comiso) con mezzi propri. In questo secondo caso è necessario conservare gli scontrini e/o le fatture che dimostrano i costi sostenuti dai viaggiatori (noleggio auto, pedaggi, biglietti ferroviari o aerei, ristorante, alberghi etc)”.
Federconsumatori, per tutto il tempo dell’emergenza, mette a disposizione degli utenti i seguenti numeri telefonici e contatti email:
Federconsumatori Catania – 0957272542
federconsumatori.ct@gmail.com
federconsumatori.etnasud@gmail.com
Federconsumatori Ragusa – 3517433072
federconsumatori.rg@gmail.com
Federconsumatori Sicilia – 0917932520
“L’aeroporto di Comiso è operativo – spiega la responsabile dello sportello di Federconsumatori Ragusa, Stefania Serra – ma trattandosi di una struttura molto piccola i tempi di lavorazione dei check in e degli imbarchi si allungano. Invitiamo i viaggiatori ad arrivare allo scalo con largo anticipo e di munirsi di molta pazienza e, soprattutto, a chiamarci per ogni dubbio in merito al proprio volo. Invitiamo gli utenti a contattarci – dichiara il presidente regionale di Federconsumatori,
Alfio La Rosa – per ottenere informazioni aggiornate visto che la situazione cambia di giorno in giorno. Ci meraviglia, tuttavia, che compagnie di livello internazionale si siano dimostrate così poco efficienti nel gestire questa situazione di emergenza in un aeroporto come quello di Catania che, naturalmente a causa delle eruzioni dell’Etna, periodicamente si trova costretto a stop di più giorni. Catania Fontanarossa – conclude La Rosa – è un hub importantissimo per il Mediterraneo e una garanzia di mobilità per milioni di Siciliani, che meritano una migliore gestione delle crisi”.
Superfluo sottolineare che i danni alla Sicilia provocati da questo strano incendi sono enormi. Danni di immagine, al di là delle sviolinate sulka “Sicilia meravigliosa”. Non sfugge a un osservatore attento che l’incendio dell’aeroporto di Fontanarossa e i disagi all’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ si materializzano, stranamente, quando sta per partire la campagna per la cessione di questi due aeroporti ai privati. L’equazione è semplice: i siciliani non sanno gestire gli aeroporti di Palermo e di Catania, diamoli ai ‘professionisti’, magari i soliti tedeschi. In tempi non sospetti abbiamo scritto che “Dopo i cieli italiani i tedeschi vogliono gli aeroporti di Palermo e Catania“. Ricordiamo che i Governi italiani (o quasi…) hanno eliminato l’Alitalia con un’opportuna campagna di informazione vergognosa per cedere poi la gestione dei cieli italiani ai tedeschi della Lufthansa. Tutti sanno quali sono gli interessi predatori della Germania nei confronti dell’Italia e, in particolare, della Sicilia, che i tedeschi considerano una sorta di futuro Länder (gli interessi della Germania verso le miniere di sali potassici della Sicilia sono noti dalla fine degli anni ’80 del secolo passato). Ricordiamo che la privatizzazione dal sapore un po’ troppo massonico dell’aeroporto di Catania, nel 2019, è stata bloccata dalla pandemia. Sarebbe veramente singolare se tra qualche settimana esponenti politici siciliani rilancino la questione delle privatizzazioni degli aeroporti di Catania e di Palermo: in questo malaugurato caso si configurerebbe una sorta di disdicevole ‘equazione di primo grado’…
Foto tratta da TAG24