Vorrei lanciare una proposta: mandiamo a lavorare per un mese nelle attività antincendio della Forestale tutti gli ‘scienziati’ che accusano gli operai della Forestale di appiccare gli incendi in Sicilia. Devono lavorare come lavorano gli operai dell’antincendio: sotto il sole, a contatto con il fuoco, con una temperatura che oscilla tra 35 e 40 gradi, con mezzi insufficienti e, spesso, senza nemmeno il rispetto delle norme per la sicurezza nel lavoro. Paghiamoli quanto vengono pagati gli operai della Forestale, mille euro a giù di lì al mese. Credetemi: è l’unico modo per fargli capire non solo quanto sia difficile e rischioso il lavoro degli addetti al servizio antincendio della Forestale, ma anche per convincerli che, con il fuoco nei boschi, a rischiare – anche la vita – sono gli stessi operai della Forestale. Detto questo, le mele marce sono ovunque. Ma prima dei luoghi comuni c’è la logica. Ah, dimenticavo: a questi ‘scienziati’ va detto che le aree colpite dagli incendi non possono essere rimboscate prima di cinque anni. Se ne deduce che il fuoco toglie lavoro agli operai della Forestale, mentre non è vero il contrario.