I Paesi del BRICS hanno detto “No” al presidente della Francia, Emmanuel Macron. Insomma, Macron non parteciperà alle riunioni dei BRICS che si terranno il 22 e 23 Agosto 2023 in Sudafrica. Il presidente francese si era auto-invitato. Ma gli è stato risposto che la sua presenza “non è esplicitamente gradita”. Ed è anche logico: il BRICS è un’associazione di Paesi che lavora da anni al progetto di una moneta unica alternativa al dollaro americano. Oltre a Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, al BRICS si vanno unendo tanti Paesi del mondo accomunati dal rifiuto dell’area del dollaro, della globalizzazione economica e del dominio coloniale ancora oggi esercitato dall’Occidente in alcune aree del mondo. Ancora oggi – per citare un esempio – la Francia esercita un’azione coloniale verso 14 Paesi africani (come potete leggere qui e anche qui). Cosa che non è gradita all’Africa, che oggi si va emancipando dall’Occidente globalista e ultra-liberista imperniato sull’area del dollaro. Non a caso, nelle scorse settimane, Macron è stato contestato dai rappresentanti di alcuni Paesi africani. Oggi tanti Paesi dell’Africa hanno chiesto di aderire al BRICS. E lo stesso discorso vale per il Medio Oriente. Per chi ancora non l’avesse capito, le riunioni dei Paesi del BRICS che si terranno tra un mese e mezzo in Sudafrica sanciranno l’avvio di una divisa unica del BRICS alternativa al dollaro degli Stati Uniti d’America.
Quello che ancora l’Unione europea non ha capito è che oggi l’Africa e, in generale, i Paesi del BRICS, contestano l’Occidente e, soprattutto, l’influenza nefasta degli Stati Uniti d’America. Contestano l’area del dollaro americano, contestano il Fondo Monetario Internazionale, contestano il liberismo economico e il globalismo economico espressione delle multinazionali occidentali. Pensare di andarsi a ‘imbucare’ nelle riunioni del BRICS da presidente di un Paese – la Francia – ancora oggi colonialista è inaccettabile per i Paesi che contestano l’Occidente. Del resto, Macron è in buona compagnia. La presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia, Giorgia Meloni, pensa di risolvere il problema dei migranti che invadono Lampedusa e l’Italia arrivando dal Nord Africa – Tunisia e Libia – andando a trattare con il Governo tunisino. Errore clamoroso, perché la Tunisia è schierata con la Cina e, di conseguenza, con la Russia. E infatti Lampedusa è continua ad essere presa d’assalto dai migranti. Pensare di fornire armi e aiuti all’Ucraina e, contemporaneamente, di trattare con la Tunisia per far cessare l’invasione dei migranti che arriva da questo Paese è dilettantismo politico. Così com’è dilettantismo politico – in questo caso del Governo francese – effettuare una blanda apertura alla Cina accettando di pagare alcuni prodotti cinesi in yuan per guadagnarsi il posto nelle riunioni del BRICS. E’ chiaro che questa mossa della Francia di Macron è stata strumentale per poter partecipare ai lavori del BRICS e fungere da quinta colonna per conto dell’Occidente… Non a caso il maldestro tentativo di Macron è stato respinto con il presidente della Francia che ha fatto una figura barbina!