La notizia arriva dall’agenzia Reuters e viene ripresa dal quotidiano scenarieconomici.it: alcune raffinerie dell’India acquistano petrolio greggio dalla Russia e lo pagano in yuan, la moneta cinese. “L’India – leggiamo su scenarieconomici.it – è diventata uno dei principali clienti del greggio russo, insieme alla Cina, dopo le sanzioni occidentali e il tetto ai prezzi del petrolio russo. Si stima che le importazioni indiane di greggio dalla Russia abbiano raggiunto un nuovo record di 2,2 milioni di barili al giorno (bpd) a Giugno, dopo essere aumentate per 10 mesi consecutivi. A più di un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, l’India si è trasformata da acquirente marginale di greggio russo a mercato più importante per il petrolio di Mosca insieme alla Cina. I raffinatori indiani, non rispettando il limite di prezzo imposto dal G7 e cercando acquisti opportunistici a basso costo, si sono accaparrati molti dei carichi di Urali russi, che prima dell’embargo dell’UE erano destinati all’Europa nord-occidentale”.
Ennesima dimostrazione che le sanzioni occidentali contro la Russia sono inefficaci. I fatti sono fatti e non possono essere smentiti: ad oggi l’85% circa dei Paesi del mondo, per ciò che riguarda la guerra in Ucraina, non è schierato con l’Occidente in favore della stessa Ucraina. Molti di questi Paesi sono indifferenti alla guerra e altri sono schierati con Cina e Russia. Gli alleati aiutano la Russia e anche i Paesi indifferenti alla guerra in Ucraina intrattengono regolari rapporti commerciali con la Russia. Da quello che si legge nell’articolo di scenarieconomici.it, non mancano i Paesi che, magari, preferirebbero pagare il petrolio greggio in dollari statunitensi; ma ormai sono tante le banche del mondo che non regolano più le transazioni con la Russia in dollari, così optano per altre valute: in dirham per acquistare il petrolio dagli Emirati Arabi Uniti e in yuan cinesi per acquistare il petrolio russo. A conti fatti, la strategia di Cina e Russia – che puntano a ‘dedollarizzare’ tanti Paesi del mondo per rendere sempre meno influente la divisa statunitense – va avanti e fa proseliti. Non è un processo veloce, perché non c’è ancora la divisa del BRICS alternativa al dollaro americano; in compenso russi e cinesi lavorano Paese per Paese per isolare non soltanto l’area del dollaro ma tutto il cosiddetto Occidente industrializzato. Di fatto, grazie alla ‘sponda’ cinese e di altri Paesi del mondo la Russia ha praticamente annullato le sanzioni occidentali, tant’è vero che l’economia russa è in crescita mentre – per citare sue esempi occidentali – Stati Uniti d’America e Unione europea sono alle prese con un’inflazione pesante, che nel caso della Ue è fuori controllo, tant’è vero che la Banca Centrale Europea (BCE) ormai ha deciso di tutelare le banche fregandosene dei cittadini dei Paesi europei dove l’inflazione è elevata e viene nascosta da Governi europei corrotti.
Foto tratta da Il Fatto Quotidiano