Nino Rocca, Palermo 2016: “Una mamma con una bambina di tredici anni, avendo perso il posto di lavoro come badante per la morte della anziana che assisteva rischiano di finire per strada! P.G. con la sua bambina è stata segnalata ai servizi sociali della prima circoscrizione ed è stata segnalata all’assessore, ma sino ad ora nessuna risposta! Cosa ha predisposto questa A.C. come ammortizzatore sociale e per questi casi? Cosa dice l’emergenza sociale nel momento in cui una mamma con la sua bambina finiranno per strada? Volete proprio saperlo? Non ci sono ammortizzatori sociali, non ci sono appartamenti in affitto, non ci sono B&B per l’emergenza, c’è però ‘la casa famiglia’ che costerà alla A.C. 2400 al mese a testa! Eppure le linee guida nazionali dei giudici dei minori e delle assistenti sociali per minori raccomandano in modo esplicito di non allontanare il minore dalla famiglia per motivi esclusivamente economici o ambientali. Questa norma viene del tutto disattesa a Palermo! Eppure basterebbe prevedere un certo numero di immobili in affitto da parte del Comune per provvedere in casi del genere alla emergenza abitativa facendo, tra l’altro, risparmiare alle ‘casse’ del Comune 2000 Euro al mese! Lo spreco innanzitutto!”. Rocca denuncia un fatto grave: a Palermo i minori verrebbero tolti alle famiglie per problemi economici: cosa, questa, che la legge vieta. I minori finiscono nelle case famiglia che, per ogni minore, incassano 2 mila e 400 Euro al mese.
Domanda: il Comune di Palermo, invece di far guadagnare le case famiglia, non potrebbe dare 500 Euro alla mamma di ogni minore in difficoltà economiche? I bambini resterebbero con i genitori – che è la cosa più importante – e con i soldi che oggi, per un minore, vanno a una casa famiglia camperebbero cinque famiglie.
Tratto da “I senza casa di Palermo? Si arrangino. E per i minori il business delle case famiglia”
Foto tratta da Accademy Consultorio dei diritti MIF