- Svegliarsi in Sicilia le mattine di Giugno e ritrovarsi con un clima che ricorda Novembre
- Le previsioni meteorologiche esatte di Mario Pagliaro
- La ‘camurria’ del vortice polare. Gli scienziati divisi sulle ragion i dei cambiamenti climatici (ci sono scienziati che negano addirittura la presenza di cambiamenti climatici). L’inseminazione artificiale delle nuvole considerata “complottismo”, anche se c’è chi ci sta ripensando
- Il video sul grano nella Valle del Belìce. Disastro ciliege. Addio alle patate e alle cipolle italiane
Svegliarsi in Sicilia le mattine di Giugno e ritrovarsi con un clima che ricorda Novembre
Svegliarsi la mattina – oggi 5 Giugno 2023 – e respirare un’atmosfera da Novembre. Ieri, a Palermo, c’erano 28 gradi centigradi. Non è stata, ieri, una giornata di sole. Ma è bastato un po’ di sole per arrivare a 28 gradi. Oggi la temperatura – sempre a Palermo – segna 18-20 gradi. Dopo 24 ore sono 8-10 gradi in meno. Ieri in cielo le nuvole andavano e venivano. Oggi il cielo è coperto dalle nuvole. E piove. O meglio, per un po’ piove e per un po’ non piove. Il pensiero corre ai campi di grano. Per quello che sappiamo, le piogge di Aprile, per il grano, sono benefiche. Le piogge di Maggio, se non sono seguite da giornate di sole, sono un problema. E purtroppo, a Maggio, in alcune zone della Sicilia, alle piogge non sono seguite giornate di sole. Le piogge a Giugno, quando il grano si raccoglie (un tempo a mano, oggi con le mietitrebbie) sono un disastro. Non sappiamo se a Maggio le piogge hanno colpito tutto il grano siciliano. E’ probabile che ci siano state zone più colpite dalle piogge e zone molto colpite dalle piogge. Di certo è che a Maggio il sole in Sicilia non ha brillato. E non sta brillando nemmeno in questi primi giorni di Giugno. Poco sole, tante nuvole e molta pioggia. Vale quanto abbiamo scritto per Maggio: non sappiamo quante zone della nostra Isola dove si coltiva il grano – per lo più nell’entroterra – sono state colpite dalle piogge di questi primi giorni di Giugno. Ci saranno aree più colpite e e aree meno colpite. In questa fase non è facile fare previsioni, anche se il pessimismo è più che giustificato.
Le previsioni meteorologiche esatte di Mario Pagliaro
Le piogge eccessive – nella speranza che Giugno regali almeno una ventina di giorni di sole prima delle mietitrebbiatura – potrebbero provocare la cosiddetta bianconatura, con le cariossidi del grano che contengono meni proteine e più amido. Se l’umidità continua il grano potrebbe contenere micotossine. Ci potrebbero essere anche problemi di allettamento del grano, con riferimento alle varietà ad alto fusto, in questo caso provocato non dal vento ma dall’erosione dei terreni a causa delle piogge. Non c’è nemmeno bisogno di aggiungere che se le piogge proseguiranno di grano, in Sicilia, se ne raccoglierà ben poco. Che succede al clima? Cinque giorni fa Mario Pagliaro, chimico del Cnr ed esperto in climatologia, ha pubblicato un post con previsioni meteorologiche che si sono rivelate esatte: “Il trend #previsionale per il mese di #Giugno parla di ulteriori, eccezionali precipitazioni. La situazione dell’agricoltura è #gravissima e totalmente #ignorata dal corpo sociale. Che a breve ne verificherà le conseguenze con prezzi record e carenza di ogni genere di derrate agricole. All’eccezionale piovosità si accompagneranno temperature basse e, nelle aree interne dove insistono buona parte delle colture, bassissime. Il mix di pioggia, grandine e basse temperature causerà ulteriori gravi danni a tutte le #colture chiave dell’agricoltura italiana, con l’eccezione degli agrumi. Grano, foraggi, uva, olive da tavola e da olio stanno subendo #danni che, nel caso del grano e del foraggio, sono già irreversibili in molte regioni italiane. Gravissimi anche i danni ai #frutteti (pesche, mele, pere, ciliegie). I danni si estendono a tutta Italia: da Magliano Sabina dove centinaia di ettari sono stati devastati dalle grandinate, alla Lucania, Emilia-Romagna, Piemonte, Sardegna, Trentino, Sudtirolo, Toscana, Puglia e praticamente ogni singola regione italiana. A causare l’eccezionale #maltempo è il riscaldamento #troposferico che causa la rottura del vortice polare, con l’aria gelida che precipita a Sud dove sta raffreddano da settimane persino il Nord Africa sahariano”.
La ‘camurria’ del vortice polare. Gli scienziati divisi sulle ragion i dei cambiamenti climatici (ci sono scienziati che negano addirittura la presenza di cambiamenti climatici). L’inseminazione artificiale delle nuvole considerata “complottismo”, anche se c’è chi ci sta ripensando
Ma cos’è ‘sto benedetto vortice polare? Con queste due parole si intende una massa di aria a bassa pressione che si forma intorno al Polo Nord. Succede, talvolta, che tale massa possa estendersi anche alle zone circostanti. Gli scienziati spiegano che il vortice polare non lascia mai il Polo Nord; a trattenerlo da quelle parti, evitando problemi ad altre aree della Terra, è una corrente continua che trae origine dalla differenza di temperatura tra lo stesso Polo Nord e le zone che si trovano a latitudini inferiori. In Inverno il vortice polare si dirige, in genere senza esagerare, verso il Canada e gli Stati del Nord America ma anche verso il Nord Europa e verso l’Asia. Così arrivano il freddo e la neve. Ma, appunto, senza esagerare. Invece, per il terzo anno consecutivo, nel Nord America il freddo è eccessivo: basti pensare a cos’è avvenuto a fine Dicembre dello scorso anno in alcuni Stati del Nord America, che sono stati ricoperti di ghiaccio con decine di morti nelle auto, oltre 200 mila persone rimaste senza corrente elettrica per alcuni giorni, strade bloccate e interruzione dei trasporti aerei. In Texas il freddo ha bloccato le raffinerie di petrolio. Tutto questo mentre nel Sud Italia, lo scorso Natale, si andava al mare! Va comunque detto che non tutti gli scienziati sono concordi nell’interpretare le cause dei cambiamenti climatici (qui un nostro articolo). C’è anche chi è convinto che il clima venga manovrato per colpire alcuni Paesi e per distruggere alcune produzioni da sostituire con prodotti che arrivano da altri Paesi. Si tratta della cosiddetta inseminazione delle nuvole sperimentata in Sicilia nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato. Ipotesi fino a qualche tempo fa negata e definita frutto del ‘complottismo’ ma che negli ultimi tempi viene rilanciata anche da alcuni programmi televisivi.
Il video sul grano nella Valle del Belìce. Disastro ciliege. Addio alle patate e alle cipolle italiane
Sempre Mario Pagliaro ha pubblicato un video sullo stato del grano duro nella valle del Belìce (qui il video). Piante di grano molto malconce, come si può notare nella foto che prendiamo sempre dalla pagina Facebook di Pagliaro. Che in un altro post racconta delle ciliege “fino a 20 euro al kg quando e se è possibile trovarle. Per la restante frutta, carenza generalizzata e prezzi alle stelle. Con l’invito a consumare “angurie” con i campi allagati e temperature autunnali”. Pagliaro riporta un articolo del CORRIERE ORTOFRUTTICOLO: “Prezzo delle ciliegie alle stelle: nei mercati, quando si trovano, vanno dai 18 ai 20 euro al chilo. E tutta la frutta sarà più cara: è previsto, infatti, un aumento all’ingrosso del 15% rispetto a maggio dell’anno scorso… Solo per gli ortaggi la situazione preoccupa meno, con la necessità di minori arrivi esteri: le piogge abbondanti e il clima fresco hanno, infatti, favorito la crescita di verdure locali di qualità, per cui si registra una buona offerta di biete, cicorie, insalate, broccoli e cavolfiori. Ma, tornando alla frutta, il consiglio è quello di scegliere fra mele, angurie e meloni che sono al momento i prodotti più convenienti… l’alluvione ha inoltre distrutto intere coltivazioni di patate e cipolle, compromettendone la produzione estiva: così la previsione è che nei mercati all’ingrosso arriveranno per lo più cipolle e patate di importazione, con le note conseguenze sul prezzo”. Sulla difficile situazione elle ciliege si sofferma ITALIA FRUIT NEWS: “La campagna cerasicola italiana è partita in grande affanno a causa delle condizioni climatiche che hanno flagellato tutti gli areali italiani. Lunghe giornate di pioggia, alternate a sole, e di nuovo temporali, hanno compromesso le produzioni e, per tanti areali, ci sono già ripercussioni economiche devastanti. Dalla Puglia a Vignola il prodotto è disponibile in quantità limitata e anche la qualità, ancora, non è all’altezza. Questo il quadro descritto a IFN da Valter Monari, direttore del Consorzio di Tutela della Ciliegia di Vignola Igp. ‘Tempo da funghi, non da frutta e questo spiega tanto. La campagna è partita malissimo, chi dice il contrario vuol dire che non abita in Italia – scherza amaro il direttore -. A Vignola la prima conta dei danni commerciali, con le varietà precoci, ci presenta una perdita salata di 10 milioni di euro, che rappresenta già oltre un terzo del valore complessivo della produzione”. In Puglia, nell’ordine, ci sono stati problemi lo scorso anno con l’uva da tavola massacrata dai prezzi bassi; ci sono problemi con il grano duro, tra prezzi bassi e piogge; adesso la crisi arriva anche per le ciliege.
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