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Prima la pandemia ora le alluvioni: l’Autonomia differenziata porta iella al Nord Italia! / MATTINALE 925

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  • La nostra è una semplice constatazione fisica che nasce dalla metafisica della ‘mano invisibile’  
  • Meglio non ignorare i segnali del cielo 
  • Megghiu diri chi sacciu ch diri che sapia

La nostra è una semplice constatazione fisica che nasce dalla metafisica della ‘mano invisibile’  

Nell’Autunno del 2019 il Partito Unico del Nord Italia aveva pronto il progetto di Autonomia differenziata per ‘alleggerire’ le regioni del Sud di circa 60-70 miliardi di euro all’anno. Ministro delle Regioni era il meridionale delle Puglie, Francesco Boccia, esponente del PD. Fra le proteste degli ultimi meridionalisti il gioco sembrava quasi fatto. Erano d’accordo, per l’applicazione dell’Autonomia differenziata, la Lombardia di Attilio Fontana e il Veneto di Luca Zaia. Ma non erano solo i leghisti, Forza Italia e, in generale, il centrodestra ad essere favorevoli al nuovo scippo ai danni di Sud e Sicilia. Anche l’Emilia Romagna, Regione amministrata da quando esiste dal Pci e dagli eredi del Pci – leggere Partito Democratico – era favorevole all’Autonomia differenziata. Favorevole era Stefano Bonaccini, allora come oggi presidente della Regione Emilia Romagna. Tutto era pronto quando… quando a fine 2019 cominciarono ad arrivare le notizie sulla pandemia. Con l’arrivo del virus SARS-COV-2 l’Autonomia differenziata è stata messa di lato.

 

Meglio non ignorare i segnali del cielo 

Anche oggi tutto è pronto per l’Autonomia differenziata. E’ pronto il Ministro leghista, Roberto Calderoli; è pronta la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; è pronto tutto il centrodestra. All’appello manca il PD, che adesso è diventato ‘meridionalista’ e si oppone, forse nella speranza di conquistare qualche voto nel Sud e in Sicilia, magari scippandolo al Movimento 5 Stelle. Anche oggi era quasi fatta, tutto pronto quando… quando sono arrivati i cambiamenti climatici, peraltro ridicolizzando il Nord Italia che negli ultimi nove mesi, come si usa dire in Sicilia, l’ha fatto ‘a torroncino’ gridando ai quattro venti che la siccità stava distruggendo le regioni del Nord. Già nel Marzo di quest’anno non era così, come abbiamo raccontato più volte, se è vero che poco più di due mesi fa piogge e neve funestavano le aree del Nord Italia. Ma l’informazione a senso unico aveva deciso che, nonostante le piogge e la neve, nel Nord c’era la siccità! A questo punto è successo qualcosa che non è facilmente spiegabile. E’ successo che, due giorni di pioggia, la scorsa settimana, hanno provocato una paurosa inondazione che ha mandato sott’acqua mezza Emilia Romagna più altre piogge che stanno funestando il Nord Italia. Pensate un po’: il fiume Po che, appena qualche mese fa era in secca, adesso, in alcuni punti, potrebbe anche straripare! Come abbiamo scritto nel MATTINALE di ieri, a noi sembra un po’ strano che due giorni di pioggia, anche intensa, abbiano mandato sott’acqua mezza Emilia Romagna. A meno che non si sia trattato un una riedizione del Diluvio universale, dietro l’inondazione dell’Emilia Romagna ci debbono essere fatti ancora da chiarire.

 

Megghiu diri chi sacciu chi diri che sapia

Ma il punto non è solo questo. Non c’è solo un problema di mancanza di chiarezza sulla cause dell’inondazione che ha colpito l’Emilia Romagna. C’è anche una sorta di ‘mano invisibile’, quasi una forza metafisica, che si oppone all’applicazione dell’Autonomia differenziata. Ricordiamo che la pandemia, nella prima fase, ha colpito duramente alcune zone del Nord Italia. E oggi l’ondata di maltempo sta martellando il Nord Italia. I due eventi hanno una radice in comune, ribadiamo metafisica ma non per questo non percepibile a chi è dotato di una certa sensibilità: si sono materializzati proprio quando i nostri amici del Nord Italia erano quasi pronti per infilare le mani nelle tasche dei 20 milioni di cittadini meridionali e siciliani. Magari nel Nord Italia non crederanno alla forza del destino, al fato, alla ‘mano invisibile’ che fino ad oggi si è sostituita a Governi italiani pronti a ‘incaprettare’ le Regioni del Sud e la Sicilia. Però, che gli piaccia o no, la ‘mano invisibile’ fino ad oggi si è manifestata. C’è un proverbio siciliano che così recita: Megghiu diri chi sacciu ch diri che sapia. Che tradotto significa meglio seguire una strada più cauta. Noi non muoviamo le montagne: ci fidiamo del nostro istinto e i fatti ci dicono che l’Autonomia differenziata porta sfiga al Nord Italia. Consigliamo ai nostri amici del Nord di non ignorare i segnali metafisici e, anzi, di assecondarli, magari convocando una bella conferenza stampa per fare chiarezza metafisica. Non c’è niente di male ad ammettere i propri errori dicendo: “Amici del Sud e della Sicilia, ci siamo resi conto che l’Autonomia differenziata è un errore e siamo pentiti. Non se ne fa più nulla”. Amunì, va, che è magghiu accussì! 

Foto tratta da Numerosamente.it

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