“Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi hanno già sostenuto la creazione di una coalizione di combattenti per l’Ucraina“. Stando a quanto si legge in un canale Telegram, queste parole sarebbero state pronunciate dal presidente dell’Ucraina, Zelensky. Qual è il significato di tale frase? Che oltre ai soldi e alle armi i Paesi europei debbono cominciare a fornire personale militare nella guerra in corso in Ucraina? Guarda caso, qualche giorno fa, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è tornato su una sua vecchia idea: una legge che consenta a chi lo vuole volontariamente di partecipare alla vita delle forze armate con una mini-naja di 40 giorni. Lo stesso La Russa ha annunciato che la sua idea si materializzerà nei prossimi giorni in una proposta di legge. Anche se i giornali occidentali non ne parlano, va detto che la controffensiva occidentale in Ucraina è iniziata da quattro-cinque giorni e si sta rivelando un mezzo fiasco. Lo scenario di queste ore, per l’Occidente – e quindi anche per l’Unione europea – è disastroso. Gli occidentali continuano a inviare armi in Ucraina. Ma queste benedette armi non possono arrivare a destinazione per virtù dello Spirito Santo. Viaggiano via terra. Il problema è che i servizi di spionaggio russo ne intercettano una buona parte e li distruggono con le bombe. E’ anche questo il motivo per il quale, da alcuni giorni, i bombardamenti russi in Ucraina si sono intensificati. A quanto pare, solo una parte delle armi occidentali riesce a raggiungere il fronte di guerra ucraino. E, come vedremo, servono a poco. Non possiamo non segnalare che la continua distruzione delle armi che l’Occidente invia a ritmo continuo in Ucraina sta provocando un inquinamento spaventoso nell’atmosfera e nei terreni dell’Ucraina. Se il grano e gli altri prodotti agricoli ucraini arrivati in Europa, in Africa e in Medio Oriente erano già inquinati dai metalli pesanti, i raccolti di quest’anno, a causa di un aumento spaventoso dei bombardamenti, saranno cinque, dieci, venti volte più inquinati! E’ per questo che i Paesi dell’Est europeo non vogliono più grano e prodotti agricoli ucraini? La Commissione europea che continua ad autorizzare l’arrivo via terra – e anche via mare – di grano e altri prodotti agricoli ucraini è informata su tale argomento? E il Governo italiano che ne pensa? Sono informati del fatto che la Slovacchia ha distrutto il grano ucraino perché inquinato?
Nel frattempo non solo il territorio ucraino viene tempestato di bombe, ma la milizia Wagner sta praticamente completando la conquista di Bakhmut. La sensazione è che il comandante del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, e i vertici militari della Russia abbiano fatto finta di litigare per distrarre gli occidentali: e a quanto pare ci sono riusciti, se è vero che tanti mezzi d informazione occidentali hanno ricamato su questa storia. Per poi ritrovarsi, circa 48 ore dopo, con Bakhmut praticamente persa e con milioni di euro e di dollari di armi fornite all’Ucraina distrutte dalle bombe russe. Sempre in queste ore negli Stati Uniti d’America e nell’Unione europea, anche se le notizie vengono nascoste, la confusione è totale. La Russia che doveva andare in fallimento la scorsa Estate presenta un’economia in grande crescita, mentre gli Stati Uniti d’America rischiano un default sul debito pubblico nazionale. Certo, sul piano strettamente tecnico, la questione monetaria americana è un falso problema. Gli USA possono stampare tutta la moneta che vogliono. L’unico problema – che con la guerra in Ucraina è diventato un problema serio – è l’inflazione. Però anche negli Stati Uniti ci sono delle leggi che vanno rispettate, pena il caos: “Una situazione assurda che deriva da una normativa di bilancio antidiluviana, ma che, per motivi politici, nessuno si è mai sentito di cancellare”, scrive scenarieconomici.it. I Repubblicani americani vorrebbero limitare le spese. Ma il presidente americano, il Democratico Biden, prende tempo. L’attuale amministrazione americana è impegnata nella guerra in Ucraina, che è molto costosa, così com’è impegnata in Africa dove ha promesso grandi investimenti per cercare di frenare l’influenza cinese in questo Continente. Per non parlare dei sostegni a milioni di famiglie americane impoverite dall’inflazione. Insomma, il presidente Biden si deve decidere, perché se pensa di continuare a spendere senza stampare nuova moneta rischia di non potere onorare gli impegni provocando, appunto, un default; ma se deciderà di stampare nuova moneta per pagare tutti gli impegni che ha assunto creerà inflazione. E allora: inflazione o default? Il Segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha già fatto sapere che “il tempo sta per scadere” e che il default provocherebbe una catastrofe economica: mercati finanziari a pezzi, panico mondiale, nuove crisi bancarie. Insomma, il caos.
Cosa stiamo cercando di dire? Che i Democratici che governano l’America sono finiti in un vicolo cieco e non sanno cosa fare. Di fatto, la Cina, la Russia e i tanti alleati di questi Paesi stanno ‘schiacciando’ l’Occidente. La crisi non tocca solo gli USA. Anche se i media europei glissano e raccontano bugie, l’economia europea – a cominciare da quella tedesca – sta andando a rotoli. L’economia della Germania – che continua a mantenere un ruolo ambiguo: dice di appoggiare l’Ucraina ma tiene aperti i canali con Cina e Russia e, forse, sottobanco, riceva il gas da Putin – è in crisi, nonostante l’enorme massa di denaro che ha drenato ai Paesi dell’Europa mediterranea con le truffe del debito pubblico, dello spread e con una gestione ultra-spregiudicata delle proprie banche (ci sono banche tedesche quasi fallite che aprono sportelli in mezza Europa!). Quello che sta succedendo nell’economia tedesca lo ha illustrato molto bene ieri scenarieconomici.it in un articolo dal titolo molto centrato: “Il morale economico tedesco torna negativo e si porta dietro l’area Euro“. La Ue va verso il baratro economico, mentre i cittadini europei continuano a baloccarsi con le partite di calcio e con le ridicole trasmissioni televisive demenziali in tempi normali ma che sono ancora più demenziali se seguite sull’orlo di un precipizio…. E, soprattutto – fatta eccezione per cinque Paesi dell’Est – continuano a ricevere i prodotti agricoli ucraini. E, tra un po’ – se la Ue non franerà prima – all’ordine del giorno degli ‘europeisti’ arriverà la citata “creazione di una coalizione di combattenti per l’Ucraina”. Con molta probabilità, quando ciò avverrà, gli europei si sveglieranno e non avranno più voglia di piazzarsi davanti la televisione per immergersi nelle finali di calcio e nei ‘grandi contenuti’ che offre la stessa televisione…
Foto tratta da Il Riformista