Nel silenzio quasi generale non l’Ucraina ma l’Occidente al gran completo ha avviato la controffensiva contro la Russia. Tantissimi i militari e i mezzi schierati dalle forze occidentali. Nelle prima fasi degli scontri – in questo momento in atto – gli occidentali hanno conquistato alcune posizioni, come hanno ammesso gli stessi russi. Non è certo un caso se, in queste ore, il presidente della Russia, Vladimir Putin, sta presiedendo una riunione operativa con i componenti del Consiglio di Sicurezza. Su un canale Telegram leggiamo una dichiarazione di Evgenij Prigožin, fondatore e comandante del battaglione Wagner: “Zelensky sta mentendo. La controffensiva è in pieno svolgimento. In direzione di Artemovsk (Bakhmut) le unità dell’esercito di Kiev stanno entrando nei fianchi e, purtroppo, in alcuni punti ci riescono. Ci stiamo dirigendo verso Artemovsk per chiuderla. Come ho già detto molte volte, il piano dell’esercito di Kiev è in azione: noi andiamo a colpire loro, loro colpiscono noi. È importante per l’esercito di Kiev rompere la direzione di Artemovsk, le prossime direzioni saranno le regioni di Bryansk e Belgorod con accesso al territorio russo, così come Zaporizhzhya, dopo di che si prevede di impegnare le direzioni settentrionali e meridionali”.
C’è anche una notizia diffusa dal canale televisivo Russia-1: “Le forze armate ucraine hanno attaccato vicino a Soledar e stanno cercando di circondare Bakhmut”. Le forze ucraine si muovono con il supporto di gruppi corazzati per Bakhmut. Si prevede anche un’offensiva delle forze armate ucraine nella regione di Zaporozhye, e nella regione di Gulyai Polya, che dovrebbe scattare domani. E la Russia che fa? Sembra stia trasferendo mezzi militari pesanti verso le regioni di Kherson e Zaporozhye. Da quello che leggiamo qua e là, sembra che l’azione delle forze occidentali nell’area di Bogdanovka stia avendo successo. Sempre da quello che leggiamo qua e là, i russi dovrebbero rispondere con attacchi aerei. Il Ministero della Difesa della Russia ha confermato l’offensiva locale delle Forze armate ucraine dalle parti di Bogdanovka. Un ruolo attivo, nella guerra, viene svolto dalla Polonia, da dove si sono levati in volo aerei di trasporto militare della NATO verso i Paesi Baltici. Sempre su un canale Telegram leggiamo una lettera che il comandante del battaglione Wagner, Prigozhin, ha invitato al Ministro della Difesa russo, Sergej Šojgu: “Caro Sergey Kuzhugetovich – scrive il capo delle milizie della Wagner – attualmente, le unità di PMC ‘Wagner’ controllano oltre il 95% dell’insediamento di Bakhmut e continuano l’offensiva per la sua completa liberazione. Sui fianchi del PMC ‘Wagner’, dove si trovano le unità delle forze armate RF, il nemico ha lanciato una serie di contrattacchi riusciti. Considerando la difficile situazione operativa, nonché la tua pluriennale esperienza nelle operazioni di combattimento, ti chiedo di venire nel territorio dell’insediamento, Bakhmut, che è sotto il controllo delle unità paramilitari della Federazione Russa, e valuta in modo indipendente la situazione attuale. Grazie in anticipo, attendo il vostro consenso – Responsabile PMC “Wagner” E. Prigogine. Il Ministero della Difesa della Federazione Russa è ottimista. “Il dipartimento – leggiamo sempre su un canale Telegram – ha affermato che tutti gli attacchi dei militanti ucraini sono stati respinti. In particolare, le forze armate ucraine hanno lanciato 26 attacchi che hanno coinvolto più di mille militari, fino a 40 carri armati, oltre ad altre attrezzature militari e speciali”. Ancora dal Ministero della Difesa della Federazione Russa: “Nella direzione tattica di Soledar, Kyiv ha lanciato ieri un’offensiva lungo l’intera linea di contatto con una lunghezza di oltre 95 km. Al fine di aumentare la stabilità della difesa, le truppe russe hanno occupato la linea in direzione Maloiliinovsky, tenendo conto delle condizioni favorevoli del bacino idrico di Berkhovsky”.
La guerra in Ucraina infuria. E ci piacerebbe capire se in Europa hanno compreso quello che sta succedendo e quello che potrebbe succedere. Di fatto, ci sono Paesi dell’Unione europea che stanno facendo da base alla controffensiva scatenata dagli occidentali. Da una guerra che – a parte alcuni attentati in zone russe – è stata, bene o male, localizzata in Ucraina si sta passando ad una guerra dove l’Europa è direttamente coinvolta. Abbiamo citato il caso della Polonia, ma è chiaro che tutte le basi militari della NATO e americane diffuse nel territorio europeo sono convolte in questa nuova fase della guerra. A nostro modesto avviso – per citare il caso dell’Italia – non c’è molta consapevolezza su quello che sta succedendo e che potrebbe succedere non nei prossimi mesi ma nei prossimi giorni e anche nelle prossime ore. Infatti, non è detto che i Paesi europei, in questa nuova fase della guerra, vengano esentati da azioni di risposta russe. Pensare che le basi militari operative europee – comprese quelle italiane e, quindi, anche siciliane – siano al sicuro è un po’ un azzardo. In queste ore si registra una dichiarazione del Ministro degli Affari Esteri della Cina, Qin Gang, sulla quale i governanti dell’Unione europea e i governanti dei Paesi della Ue dovrebbero riflettere con grande attenzione. Il Ministro degli Affari Esteri della Cina si rivolge al Cancelliere tedesco, Olaf Scholz. E non lo fa a caso, perché tutti sanno che la Germania, al di là delle apparenze, intrattiene saldi rapporti con la Russia e con la Cina: “Prolungare la guerra – dice Qin Gang – porterà solo maggiori difficoltà. E’ necessario cessare il fuoco e porre fine alle ostilità il prima possibile”. Quindi il messaggio finale rivolto proprio agli europei che hanno l’udito per intendere: “Senza risolvere il conflitto a livello politico non sarà possibile creare una sicurezza a lungo termine in Europa”. Più chiare di così le cose non si possono dire…
Foto tratta da Il Messaggero
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