“Dall’inizio del conflitto, circa 17 milioni di tonnellate dei principali prodotti agricoli hanno lasciato l’Ucraina su strada, ferrovia e chiatte sul fiume Danubio, secondo i dati emessi dal Ministero dell’Agricoltura ucraino. Tutto il grano, che rappresenta circa il 38% delle esportazioni dell’Ucraina, è andato nell’Unione europea orientale poiché i confini dell’Ucraina con la Russia e la Bielorussia sono stati chiusi”. Lo scrive nel proprio report l’analista dei mercati internazionali Sandro Puglisi. E’ una notizia che desta molta impressione. Come scriviamo da alcune settimane, a causa della guerra, i prodotti agricoli dell’Ucraina sono inquinati da sostanze contaminanti provocate dai continui bombardamenti. A cominciare da metalli pesanti, in testa il piombo. Ora, che 17 milioni di tonnellate di prodotti agricoli siano arrivati via terra – ovvero con i treni e con i trasporti con i mezzi gommati – in Europa tutto questo desta molta ma molta inquietudine. Si dovrebbe trattare di grano tenero e duro, mais, semi di girasole, olio di girasole, colza. A occhio e croce, circa 6 milioni di tonnellate di grano tenero e duro ucraino sono arrivati in Europa. Peraltro a dazio zero, per aiutare l’Ucraina. A queste quantità di grano arrivate via terra dobbiamo aggiungere il grano duro e tenero ucraino arrivato in Europa con le navi. Di questo grano ucraino quanto ne è arrivato in Italia? Il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, non è interessato a tale argomento? I parlamentari nazionali eletti nel Sud e in Sicilia non sono interessati a tale argomento? Lo sanno o no questi parlamentari che l’aiuto dato agli ucraini non favorisce certo i consumatori europei, ignari di quello che portano sulle loro tavole e, soprattutto, sta massacrando i produttori di grano duro di Sud e Sicilia?
Tra l’altro, il trasporto di prodotti agricoli dall’Ucraina all’Europa via terra è stato oggetto ed è ancora oggetto di una mega-speculazione. Operazione che abbiamo raccontato più volte, ad esempio in questo articolo: “Dietro il grano ucraino che arriva in Europa (compresa l’Italia) i grandi affari di governanti corrotti e delle multinazionali Monsanto, Cargill e DuPont“. Quanto sta avvenendo e continua ad avvenire è semplicemente incredibile: “La Polonia è oggi il crocevia di un’immensa speculazione con il Governo di questo paese che fa il doppio gioco: blocca l’importazione di grano ucraino per tutelare i propri agricoltori e lo dirotta negli altri Paesi europei facendo da ‘sponda’ alle multinazionali sulla pelle degli agricoltori europei”. Eh già, perché il grano ucraino non è solo un problema perché presenta contaminanti, ma ha anche fatto precipitare il prezzo del grano in Europa, creando enormi problemi economici agli agricoltori europei. Su questa vicenda abbiamo ripreso un’inchiesta del giornale Il Faro di Roma. E abbiamo scritto chi sono i protagonisti di questa grande speculazione: il Governo ucraino, il Governo polacco e tre multinazionali: la Monsanto, Cargill e DuPont. Come possiamo notare, l’Unione europea, facendo entrare a dazio zero in Europa il grano e gli altri prodotti agricoli ucraini, non sta aiutando gli agricoltori ucraini, ma sta aiutando chi ha gestito e gestisce l’attuale speculazione. A guadagnarci, insomma, non sono gli agricoltori dell’Ucraina, ma gli speculatori. Scrive infatti Puglisi: “Nel frattempo, il prezzo pagato per il grano ucraino, in linea con i livelli del mercato europeo, è sceso ben al di sotto dei prezzi richiesti da molti agricoltori dell’Europa orientale. Gli agricoltori ucraini, infatti, hanno affermato di ricevere molto meno del prezzo di mercato, poiché vengono detratti circa 100 euro a tonnellata per coprire il trasporto verso l’Europa orientale, di gran lunga superiore ai costi di spedizione del grano dai porti del Mar Nero“.
E’ semplicemente incredibile che l’Unione europea venga governata da certi personaggi. La verità è che i governanti di una sempre più fallimentare Unione europea fanno quello che vogliono perché hanno la certezza che nessuno gli chiederà conto e ragione del proprio operato. E bisogna ammettere amaramente che, fino ad oggi, hanno avuto ragione. Anche se non mancano gli interventi della Magistratura contabile europea e della Magistratura ordinaria, sempre europea. La gestione dei vaccini contro il Covid, o presunti tali, è già oggetto di accertamenti: “La Corte dei Conti europea ha aperto un’inchiesta sulla gestione dei vaccini anti-Covid da parte della Commissione europea“. Anche la Magistratura penale europea indaga sui vaccini anti-Covid: “La Procura europea apre indagine sull’acquisto dei vaccini contro il Covid da parte di Bruxelles“. Incredibile la denuncia di un grande giornale americano: “Il New York Times denuncia von der Leyen per il caso dei vaccini Pfizer“. Terribile l’accusa formulata nel sommario di questo articolo: “Il quotidiano Usa aveva chiesto l’accesso agli sms tra la leader Ue e il capo della casa farmaceutica durante i negoziati per l’acquisto delle dosi anti Covid. Ma i messaggi sono stati cancellati”. Questi fanno quello che vogliono perché, lo ribadiamo, sanno di essere intoccabili. Del resto, avete più sentito parlare dell’inchiesta della Magistratura penale del Belgio sugli eurodeputati presi con i sacchi di soldi? La sensazione è che stiano ‘insabbiando’ tutto, perché coloro i quali gestiscono certe ‘operazioni’ tra Commissione europea e Parlamento europeo, lo ribadiamo, sono intoccabili. La cosa che fa sorridere è che questi personaggi vengono in Italia a parlare di antimafia e di legalità e non ci sarebbe da stupirsi se qualcuno di questi, tra pochi giorni, verrà a parlare delle stragi del 1992. Da questa Unione europea ormai ci aspettiamo di tutto. Perché il tutto, in Europa, viene protetto da una forma di ‘esplosione di intelligenza’ stando alla quale “l’Europa unita è bellissima”, “trionfa l’Europa dei popoli” e amenità varie totalmente slegate dalla realtà.
Tornando all’arrivo di prodotti agricoli ucraini in Europa, Puglisi racconta: “È tornato l’ottimismo sulle esportazioni ucraine. La Russia ha ripreso le ispezioni delle navi nel bacino del Mar Nero, ma l’Ucraina ha dimostrato in questa stagione la sua capacità di esportare via terra, nonostante il contesto geopolitico”. Insomma, il Governo ucraino fa sapere che è ben felice di esportare i propri prodotti via mare, grazie al corridoio umanitario voluto dall’ONU. Ma anche senza i trasporti via mare gli ucraini esportano comunque via terra. Questa precisazione suona un po’ beffarda, perché l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ha fatto passare l’accordo per il passaggio dei prodotti agricoli ucraini dal Mar Nero dicendo che era l’unica via di accesso per questi prodotti agricoli: cosa che non si è dimostrata vera, dal momento che l’Ucraina esporta anche via terra. Non solo. L’ONU diceva che i prodotti agricoli ucraini trasportati via nave sarebbero andati in Medio Oriente e soprattutto in Africa; ma si è scoperto che soprattutto il grano ucraino gli africani lo prendono se proprio non ne possono fare a meno, perché sanno benissimo che contiene i cosiddetti contaminanti e preferiscono il grano russo. Così – lo ribadiamo – anche molto grano ucraino trasportato con le navi è arrivato in Europa!
Ancora il report di Puglisi, che è una miniera di informazioni: “Gli agricoltori polacchi hanno ancora molto grano bloccato nei depositi. Anche altri Paesi dell’Europa orientale sono stati colpiti da una tempesta perfetta, dopo che un balzo delle esportazioni dal Brasile e dalla Russia ha contribuito a far scendere i prezzi globali del grano mentre l’UE ha aperto i suoi confini alle importazioni di grano ucraino senza dazi in segno di solidarietà. In Polonia, i mugnai e gli allevatori di bestiame hanno importato un’ondata di cereali dall’Ucraina. Dopo aver aperto le sue frontiere al grano ucraino, la Polonia ha importato 2,08 milioni di tonnellate di mais e 579.315 tonnellate di grano l’anno scorso, rispetto alle sole 6.269 tonnellate di mais e 3.033 tonnellate di grano nel 2021″. Ricordiamo che il grano che contiene contaminanti, se viene dato come mangime agli animali, crea problemi agli animali e crea problemi anche alle persone che mangiano le carni di animali alimentati con il grano e con i foraggi contaminati. E, naturalmente, si contaminano anche il latte e i latticini nel caso animali da latte alimentati con prodotti contaminati. Insomma, con questa Unione europea c’è di tutto e di più! “La Commissione europea – leggiamo ancora nel report – ha deciso di bloccare le vendite di grano, mais, colza e semi di girasole ucraini in Ungheria, Slovacchia, Bulgaria, Polonia e Romania dal 2 Maggio al 5 Giugno. Ma è improbabile che il problema scompaia. Inoltre, se il corridoio del grano che dovrebbe scadere questo mese dovesse crollare, gli agricoltori ucraini non avrebbero altra scelta che inviare tutte le loro esportazioni di grano attraverso l’Europa orientale…”. Ancora il report: “In Romania, gli agricoltori lamentano che i mulini e i trasformatori locali non erano interessati al loro grano e mais, dicendo che camion di grano ucraino erano in fila davanti ai loro cancelli, nonostante il costo della logistica fosse aumentato del 70% rispetto a prima della guerra”. E infatti in Romania, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Polonia grano e altri prodotti agricoli ucraini non ne arrivano più. In compenso li fanno passare affinché raggiungano gli altri Paesi dell’Unione europea dove gli ignari cittadini non hanno questi problemi, anche perché nessuno gliene parla. Ve l’immaginate cosa succederebbe se la televisione decidesse di fare un’inchiesta sul grano ucraino e sugli altri prodotti agricoli ucraini che sono arrivati in Italia e che continuano ad arrivare in Italia? Pensate che ‘bordello’ che andrebbe in scena se si venisse a sapere, grazie alla televisione, del grano e di altri prodotti agricoli sotto le bombe che arrivano in Italia! Grazie a Dio, in Italia, la pasta, il pane, le pizze, i dolci – come ci racconta la televisione un giorno sì e l’altro pure – sono preparati con “grano italiano selezionato”… Alla salute!
Foto tratte da Avvenire