Due le notizie tra di loro legate. L’Esercito italiano lascia l’area di Drasy, dalle parti di Punta Bianca, in provincia di Agrigento. In questa zona per tanti anni ha effettuato le esercitazioni militari. I militari si trasferiscono in un’area che si trova nei territori di Gangi, Nicosia e Sperlinga. Soddisfatto il commento dell’Associazione Mareamico di Agrigento: “Finalmente è stata messa la parola fine ad una lunga battaglia combattuta da Mareamico contro le esercitazioni militari al poligono di tiro Drasy, area confinante con Punta Bianca, dichiarata riserva naturale a Giugno dello scorso anno dall’allora Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. L’esercito lascia il nostro territorio, la provincia di Agrigento, e si trasferisce in un luogo decisamente più adeguato al suo addestramento. Ieri è stato siglato un accordo tra l’Esercito italiano ed i Comuni di Ganci, Nicosia e Sperlinga in provincia di Enna. Questa saggia soluzione ha trovato l’apprezzamento da parte dei tre Comuni interessati, da parte dell’Esercito italiano, da parte degli agrigentini e di Mareamico. Per anni Mareamico si è battuta per la valorizzazione e la tutela di Punta bianca. 64 anni di ‘spari’ hanno alterato questa area naturalistica unica nel suo genere. In un momento storico in cui la città di Agrigento si appresta a diventare capitale della cultura nel 2025, non poteva esserci epilogo migliore. Oggi possiamo dire che ha vinto la ragionevolezza, forse anche grazie a quella che possiamo definire la ‘madrina di Punta Bianca’: Belen Rodriguez. Era stata l’apprezzata show girl a scegliere la nostra marna bianca come luogo iconico per presentare il suo brand di moda e questo ha acceso i riflettori sulla nostra richiesta di istituzione della riserva. Belen ha conquistato i cuori ed acceso i motori della politica che aveva accantonato il nostro fascicolo in un cassetto per ben 26 anni. Considerato il riverbero mediatico che riceverà la riserva naturale ci auguriamo che Agrigento e Palma di Montechiaro, comuni in cui ricade, si facciano trovare pronti. Occorre lavorare insieme ad esempio per la manutenzione e la rigenerazione dell’ex caserma della guardia di finanza. Ci auguriamo che questa struttura possa diventare fiore all’occhiello della riserva: museo del mare, punto d’incontro e di formazione ambientale per i giovani. Vanno implementati ed organizzati dei percorsi di trekking, attività sportive a cavallo e in sup, vanno sistemate le vie d’accesso, la segnaletica e va approvato immediatamente il piano di gestione ed utilizzazione del sito”.
Quanto scritto dall’Associazione Mareamico è in parte condivisibile e in parte no. I protagonisti di questa Associazione sono giovani e, evidentemente, sanno poco della Sicilia degli anni ’70 e degli anni ’80. Se oggi il tratto di costa di Punta Bianca diventata Riserva naturale è salva lo si deve proprio alla presenza dei militari. Con molta probabilità i nostri amici di Mareamico non ricordano – o forse non lo sanno perché sono giovani – che in Sicilia, fino al 1976, non esistevano i Piani Regolatori (che verranno introdotti nel 1978), si andava avanti con i Piani di fabbricazione e costruire in riva al mare era la norma. E’ nel 1976 che il Parlamento siciliano introduce la legge che impedisce di costruire abitazioni entro i 200 metri dalla battigia. Legge, peraltro, rispettata solo in parte, sia per collusioni e connivenze, sia perché l’erosione delle coste, con l’arretramento delle spiagge, ha creato una grande condizione di caos. Se in quegli anni, a Punta Bianca, non ci fossero stati i militari – che impedivano qualunque tipo di speculazione sul territorio – Punta Bianca avrebbe fatto la fine di tante aree costiere del Siracusano, del Trapanese e anche dell’Agrigentino che sono state ‘cementificate’. Questo è un fatto oggettivo che chi scrive – che è di origini agrigentine – ha vissuto da ragazzo (negli anni ’70) e da giornalista (negli anni ’80). Dopo di che, che oggi Punta Bianca sia una Riserva naturale è un fatto importante ed è giusto darne merito al
Importante anche un comunicato che racconta l’accordo siglato ieri, “nello splendido scenario del castello di Sperlinga, nell’Ennese”, per “costituire un hub logistico addestrativo dell’esercito nei territori di Gangi, Nicosia e Sperlinga al fine di consentire, nei prossimi trent’anni, lo svolgimento di attività logistiche ed esercitazioni tattiche militari. A sottoscrivere il patto i Sindaci di Gangi (Giuseppe Ferrarello), Nicosia (Luigi Bonelli) e Sperlinga (Giuseppe Cuccì): per il Ministero della Difesa (Stato maggiore dell’Esercito italiano) erano presenti il generale di Divisione e comandante Militare dell’Esercito in Sicilia, Maurizio Angelo Scardino, e il generale della Brigata ‘Aosta’, Giuseppe Taffuri (nella foto sopra a destra). Le attività ed esercitazioni militari si svolgeranno in un’area circoscritta tra il territorio di Gangi e Sperlinga. “Da tempo cercavamo in Sicilia aree dove addestrare i nostri militari. La nostra presenza nell’area dei tre Comuni interessati – ha detto il generale di divisione Maurizio Angelo Scardino – oltre a garantire un miglioramento delle condizioni economiche, assicurerà un maggior controllo del territorio, incrementando la sicurezza, la prevenzione di incendi, un controllo per evitare l’abbandono di rifiuti tossici e qualsiasi altra attività che ponga in pericolo l’ambiente e la popolazione. Abbiamo trovato sinergia istituzionale e una popolazione accogliente”. “L’accordo – leggiamo sempre nel comunicato – prevede che tutti i mezzi utilizzati dall’esercito si muoveranno lungo itinerari prestabiliti di accesso all’area di condotta delle attività addestrative, avendo cura di non produrre danni alle infrastrutture ed al territorio; eventualmente l’amministrazione militare si impegna al ripristino di ogni eventuale alterazione provocata nel corso delle attività addestrative e alla delimitazione dell’area interessata alle attività. Il Generale della Brigata Aosta Giuseppe Taffuri ha preannunciato che già il 19 Giugno, e per una settimana, un centinaio di militari saranno presenti a Sperlinga per una ricognizione dei luoghi”. Positivo il commento del Sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello: “Ringrazio i colleghi Sindaci, l’esercito italiano, il generale di Divisione Scardino e il generale di Brigata Taffuri. Certamente questo accordo porterà vantaggi economici e sociali al nostro territorio, oltre a garantire una maggiore sicurezza. Abbiamo avuto ampia garanzia che tutte le operazioni addestrative saranno effettuate nel rispetto dei luoghi e dell’ambiente circostante”. A rappresentare il Comune di Gangi anche il presidente del consiglio comunale Concetta Quattrocchi, il capo gruppo della maggioranza Carmelo Giunta e dell’opposizione Marilina Barreca. “Le amministrazioni comunali – conclude il comunicato – si sono impegnate a rendere disponibili immobili e territorio individuati, offrendo massima collaborazione ed intercedendo, laddove necessario, con aziende e privati proprietari ma anche con Regione siciliana e di ogni altro ente per agevolare e rendere possibili le attività logistiche e addestrative e la costituzione dello stesso hub logistico-addestrativo”. L’accordo è importante perché, come si legge nel comunicato, grazie alla presenza dei militari, si potrà effettuare una razionale prevenzione degli incendi boschivi, a tutela degli allevamenti e, in generale, dell’agricoltura di questi luoghi. Ed è anche importante perché, sempre grazie alla presenza dei militari, non sarà facile creare delle discariche abusive.
Belen a Punta Bianca, foto di prima pagina tratta da Castelvetrano Selinunte