- Si può veramente parlare di alluvione in Emilia Romagna o i corsi d’acqua sono gestiti male e l’acqua travolge gli argini anche in presenza di piogge non irresistibili? Ce lo chiediamo anche considerando la disinformazione degli ultimi giorni sulla siccità del Nord Italia
- La pioggia che ha colpito in queste ore l’Emilia Romagna è nulla rispetto alle inondazioni che sono state registrate in questi ultimi anni in Australia, in Canada, nel Nord Europa nel Luglio del 2021 e in Cina
Si può veramente parlare di alluvione in Emilia Romagna o i corsi d’acqua sono gestiti male e l’acqua travolge gli argini anche in presenza di piogge non irresistibili? Ce lo chiediamo anche considerando la disinformazione degli ultimi giorni sulla siccità del Nord Italia
Lo stanco dibattito politico che va in scena in questi giorni in Italia è stato improvvisamente interrotto da un’ondata di piogge che ha colpito l’Italia, dal Nord alla Sicilia. La Regione più colpita è l’Emilia Romagna dove si registrano due morti, circa 400 sfollati e danni incalcolabili all’ambiente e all’agricoltura. Danni di gran lunga inferiori in Puglia, nel Salento, e in Sicilia, nel Messinese. Il Nord Italia da quasi un anno è stato messo a dura prova dalla siccità, con il fiume Po in secca e i grandi laghi con poca acqua. Tra le Regioni del Nord in sofferenza per la siccità c’è l’Emilia Romagna. Così almeno hanno raccontato le cronache ufficiali che, si sa, in Italia vanno prese con le pinze. Perché la disinformazione – lo ha insegnato la gestione del Covid – nel Bel Paese è sempre dietro l’angolo. Eh già, perché nei giorni scorsi, mentre la televisione raccontava della grande siccità in scena nel Nord Italia, nella sua pagina Facebook Mario Pagliaro, chimico del Cnr e esperto in materia di climatologia, raccontava che il 23 Aprile il gelo stava letteralmente facendo saltare buona parte della produzione agricola del Nord Italia. Ecco alcuni passaggi del nostro articolo: “Sì, i danni alle produzioni agricole del Nord Italia sono pesantissimi. E si estendono a quasi tutte le colture. Le prolungate notti di gelo, con la temperatura che in molte valli e persino in pianura ha toccato i -6 °C, hanno in alcuni casi completamente distrutto le produzioni. In Emilia Romagna si parla del 70% di danni alle produzioni agricole (come si legge qui). In Lombardia si è provato a salvare le mele con gli impianti di irrigazione antibrina (come si legge qui). In Trentino si è provato a salvare mele e ciliegie accendendo i fuochi fra i filari dei frutteti, ma anche delle vigne (come si legge qui). In questo modo si riesce a salvare parte della produzione. Ma le notti di gelo sono state troppe, e il maltempo di questi giorni con forti piogge e grandinate ha peggiorato ulteriormente la situazione”. Come mai la televisione non ne ha parlato? In barba alla siccità, Pagliaro parlava di “eccezionali precipitazioni un mese di Aprile di cui non si aveva memoria dal punto di vista meteorologico. Nessuno ricorda quasi 3 metri di neve a Campo Imperatore, cioè a 2000 m di altitudine in Centro Italia, il 22 di Aprile (come potete vedere qui). Basti pensare che hanno deciso di mantenere gli impianti aperti fino all’1 Maggio, come noi diciamo inascoltati da anni ai gestori degli impianti di risalita anche del Nord. Anzi, mi consenta di fare una previsione: gli amici abruzzesi terranno gli impianti aperti ben oltre il primo Maggio. Né, per tornare al Nord, i residenti ricordano nevicate come quella del 21 Aprile, capaci di far cumulare 30-40 cm ai Passi dolomitici dove normalmente ci sono già i fiori, mentre adesso è tutto ricoperto da una spessa coltre di neve (come si vede qui). Oppure, per trasferirci in città, vedere la pianeggiante Milano sotto la grandine nelle stesse ore (qui le immagini della grandinata di Milano). (qui per esteso la nostra intervista a Mario Pagliaro lo scorso 23 Aprile).
La pioggia che ha colpito in queste ore l’Emilia Romagna è nulla rispetto alle inondazioni che sono state registrate in questi ultimi anni in Australia, in Canada, nel Nord Europa nel Luglio del 2021 e in Cina
Insomma, nel Nord Italia le “eccezionali precipitazioni” una decina di giorno fa c’erano già state. Ha fatto eccezione l’Emilia Romagna? E chi lo sa. fatto sta che in queste ore è arrivata una pioggia intensa con allagamenti e straripamento di corsi d’acqua. Può una pioggia forte ma non irresistibile giustificare i danni prodotti, soprattutto a causa dei corsi d’acqua esondati? No. E’ evidente che l’ambiente, in Emilia Romagna, come in quasi tutta l’Italia, è gestito in modo approssimativo. La pioggia che ha colpito in queste ore l’Emilia Romagna è nulla rispetto alle inondazioni che sono state registrate in questi ultimi anni in Australia, in Canada, nel Nord Europa nel Luglio del 2021 e in Cina. Eppure i danni sono ingenti, provocati soprattutto dallo straripamento dei corsi d’acqua. Attenzione: la stessa cosa si verifica in Sicilia con piogge che vengono fatte passare per ‘terribili’ e che in, realtà sono solo piogge intense, che diventano “terribili”. Perché? Il problema è che nell’ultimo decennio – e forse anche quindicennio – non ci sono stati interventi nei corsi d’acqua e nei fiumi della nostra Isola, che così esondano e creano problemi anche senza bisogno di scomodare le alluvioni (come, ad esempio, l’alluvione nel Messinese nel 2011). E’ inutile girarci attorno: il Nord Italia, oggi, in materia di tutela dell’ambiente, è gestito male e con poche idee. Basti pensare all’inquinamento provocato in alcune Regioni del Nord Italia – e tra queste c’è anche l’Emilia Romagna – dagli allevamenti intensivi di animali con un uso spregiudicato della Soccida, un contratto agrario di fatto utilizzato in un’attività industriale altamente inquinante per motivi economici e fiscali. Dopo di che, per carità, grande solidarietà agli sfollati dell’Emilia Romagna, in queste ore alle prese con problemi enormi. Poca solidarietà, invece, a chi ha gestito fino ad oggi l’Emilia Romagna e nessuna solidarietà a chi ha disinformato sull’andamento climatico nel Nord Italia.
Foto tratta da Imola Oggi
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