Dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che il taglio del cuneo fiscale – che sale di 5 punti (anche se solo per 5 mesi) – adottato dal suo Governo è il più importante degli ultimi decenni. Ha ragione. E ha ragione quando sostiene che anche gli altri provvedimenti adottati con il Decreto lavoro sono importanti. 5,4 miliardi di euro per lanciare l’Assegno di inclusione che sostituirà il Reddito di cittadinanza non sono poca cosa. Si può discutere o meno sull’importanza del Reddito di cittadinanza – che a nostro modesto avviso non andava eliminato ma rivisto – ma la volontà di cambiamento c’è. Anche se non riusciamo a capire chi dovrebbe dare il lavoro a chi può lavorare, soprattutto nel Sud e in Sicilia. Importanti anche i fringe benefit, ovvero i bonus aziendali non tassati (beni e servizi compresi i rimborsi per le bollette) per i lavoratori con figli, il cui tetto sale a 3mila euro. Giusti gli incentivi alle assunzioni. Timida la manovra sui contratti a termine: contratti a termine che non eliminano la precarietà del lavoro e, di conseguenza, non incentivano la nascita di nuove famiglie, perché chi ha un lavoro precario al massimo convive ma non pensa certo a fare figli. Con la manovra sui voucher si aiutano le imprese ma si continua ad incentivare il lavoro precario.
Anche il Governo Meloni conferma la porcata della legge sull’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di una legge voluta non dal Governo di Matteo Renzi ma dall’Unione europea ultraliberista e globalista che punta a sostenere le imprese schiavizzando gli studenti delle scuole superiori che sono costretti a lavorare gratis per abbassare i costi di produzione delle aziende. Invece di eliminare questa porcata degna dello schiavismo di epoca coloniale il Governo Meloni introduce un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative. In pratica, monetizzano gli infortuni e le eventuali morti degli studenti. Una vergogna! Giusti i contributi per chi assume disabili. Poi le solite chiacchiere inutili sulla sospensione della prestazione in Cassa integrazione e sul caporalato in agricoltura. Quest’ultimo provvedimento è la solita demagogia da quattro soldi: si punisce chi sfrutta i lavoratori in agricoltura ma si fa finta di non sapere che mentre in Italia un operaio agricolo costa circa 80 euro al giorno, in Africa, in Cina e in generale in Asia un operai agricolo costa meno di 5 euro al giorno. Va da sé che ignorando questo problema la pessima ortofrutta prodotta chissà dove e chissà come utilizzando chissà quali pesticidi e, in generale, chissà quali prodotti chimici continuerà a invadere l’Italia. Per la gioia delle multinazionali farmaceutiche che potranno ‘curare’ le tantissime persone con pochi soldi costrette a mangiare questo schifo. Con la speranza – per le multinazionali farmaceutiche – che quanta più gente possibile sviluppi malattie croniche che verranno curate per tutta la vita!
Ma la vera beffa è di questo Decreto Lavoro sta nel suo finanziamento. Il Governo Meloni non aggiunge risorse al flusso circolare del reddito degli italiani che, lo ricordiamo, al netto del Pnrr che è un fatto momentaneo e che riguarda per l’80% il Nord Italia, continua a subire un assurdo Avanzo primario da quasi 25 anni. I soldi per questa manovra – che in parte è peraltro sbagliata – il Governo Meloni li trova ‘alleggerendo’ le tasche dei pensionati, ai quali sta scippando 10 miliardi di euro; e ‘alleggerendo’ le tasche dei milioni di dipendenti pubblici ai quali, nel nuovo contratto di lavoro, non riconoscerà la perdita del reddito causata da un’inflazione che non è all’8-10%, come cercano di farci credere, ma almeno al 20% a causa della guerra in Ucraina. Una manovra fatta con una redistribuzione delle risorse avrà effetti blandi e, in ogni caso, provocherà una diminuzione della domanda al consumo da parte delle categorie – pensionati e dipendenti pubblici – che sta colpendo. Con la prospettiva della guerra in Ucraina, destinata a salire di tono, la manovra del Governo Meloni è destinata ad essere travolta dall’inflazione e da una recessione fino ad oggi nascosta al pari della stessa inflazione. Il Governo Meloni sta rispettando gli errati vincoli imposti dall’Unione europea che fanno solo gli interessi della Germania e dei suoi Paesi-satelliti. Ma non fa gli interessi dell’Italia.
Foto tratta da Valigia Blu