La controffensiva dell’Ucraina è ancora a rischio? La domanda è legittima, perché qualcosa nel rapporto tra il Paese di Zelensky e l’Unione europea non sembra andare per il verso giusto. A parole i ‘capi’ della Ue sono tutti allineati e coperti contro la Russia, nella realtà i fatti sono diversi. I tedeschi, è noto, nicchiano. Da una parte c’è la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che fa la faccia truce contro Putin; dall’altra parte c’è il Cancelliere, il socialdemocratico Olaf Scholz, che ora tergiversa, ora fa il pesce dentro il barile. Tutti sanno che il Partito Socialdemocratico tedesco è legato alla Russia di Putin. Da qui il dubbio che i due esponenti politici della Germania recitino. Difficile capire, in questo scenario, quale sarà la posizione dell’Unione europea, al di là delle parole. Di fatto, gli unici Paesi Ue interessati a sostenere l’Ucraina sono quelli dell’Europa dell’Est e naturalmente il regno Unito che non fa parte dell’Unione europea. Anche l’Italia comincia a dare segni di stranezze. Nei giorni scorsi il Governo di Giorgia Meloni ha inviato un bel gruppo di cannoni semoventi. Sennonché il carico non sembra abbia avuto molta fortuna. Ironico il post che leggiamo su un canale Telegram: “Semoventi nel senso che si muovono poco: Kiev si lamenta del regalo ricevuto da Roma. Ricordate il filmato del treno carico di obici semoventi M109L avvistato alla stazione di Udine e pubblicato dal Corriere e La Repubblica? Ebbene, secondo il Financial Times, Kiev avrebbe lamentato che ‘Nessuno dei 20 obici semoventi forniti dall’Italia all’Ucraina all’inizio di quest’anno era pronto per il combattimento'”. “Ci credo – conclude la nota del canale Telegram -: se li gettate nel fango col peso che hanno è difficile che poi possano essere utilizzati”. In modo sornione, in questo post si fa balenare il dubbio che si sia trattato di una mezza sceneggiata…
Però dalle parti del Governo ucraino non demordono. Sempre su un canale Telegram leggiamo una dichiarazione del Ministro delle Finanze ucraino, Sergii Marchenko: “Penso che non sarebbe un compito molto facile per noi ridurre drasticamente le nostre spese. Ovviamente dipende dalla campagna militare ma penso che non potrà essere meno della somma di 18 miliardi di euro previsti quest’anno”. Insomma, questi 18 miliardi di euro dovrebbero essere ‘sganciati’ dall’Ue. Da qui una mezza replica del vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis: “Quello che è importante è la volontà politica degli Stati di sostenere l’Ucraina e se c’è questa volontà politica saremo in grado di preparare il pacchetto di aiuti per l’anno prossimo. Sull’ammontare esatto è troppo presto discuterne perché siamo ancora nella prima metà di quest’anno e la situazione è altamente incerta in un contesto di guerra. E poi affronteremo la questione anche in base al programma del Fondo Monetario internazionale”. A questo punto bisognerà capire quanto gli Stati Uniti d’America sono disposti ancora a sopportare l’annacamento tedesco e la stessa Italia… In ogni caso, per un’Unione europea che diffonde bugie sull’inflazione per nascondere una crisi economica ben più grave 18 miliardi di euro da erogare all’Ucraina, oltre alle armi, non sono un bazzecola!
Foto tratta da Avvenire