Ridicoli. Semplicemente ridicoli. Tragicomicamente ridicoli. Non ci sono altre parole per indicare i soggetti che hanno censurato l’intervista a Robert Kennedy
Già, la paura della vecchia cricca. Basti pensare che fino a quando non è venuta fuori la candidatura di Robert Kennedy junior, stavano litigando, perché alcuni non vedono bene la ricandidatura di Biden. Ed è anche logico, se è vero che in due anni e mezzo la presidenza di Biden ha massacrato l’economia americana alle prese con un’inflazione fuori controllo e con la contestuale crescita della disoccupazione. Per non parlare della crisi delle banche e della Borsa di Wall Street che, tenute sotto scacco dalla Cina, costringono le autorità statunitensi a intervenire pesantemente. Ma con tutto questo due banche sono già fallite e la terza – la First Repubic – è sulla buona strada per finire sotto la protezione del Governo, dal momento che i risparmiatori hanno già ritirato oltre 100 miliardi di dollari di depositi. Alle ultime elezioni presidenziali – Dicembre 2020 – i Democratici americani hanno fatto ridere il mondo libero, tra morti che votavano, voti ‘postali’ assegnati quasi al 100% a Biden e una Magistratura – compresa la Suprema Corte degli Stati Uniti – che ha fatto finta di non vedere… Fino a qualche settimana fa la cricca che oggi controlla la Casa Bianca aveva un solo avversario: Donald Trump, che alle ultime elezioni presidenziali ha vinto con oltre 75 milioni di voti ma lo hanno fatto perdere grazie all’imbroglio dei voti ‘postali’ e ad altri magheggi. Ovviamente, la cricca che oggi comanda gli USA non può replicare con gli imbrogli delle ultime elezioni: così hanno deciso di fare arrestare Trump con un’accusa ridicola: questioni ‘ri fimmini, come diciamo noi in Sicilia, ovvero accuse di stupri, soldi dati a donne e altri buttanate del genere. Sembrava fatta e invece – mannaggia! – ecco che spunta il figlio di Robert Kennedy a rompere le uova nel paniere. Così ora la cricca, oltre a fare arrestare Trump (e soprattutto a trovare il cavillo per non farlo ricandidare, perché la legge degli Stati Uniti d’America non impedisce a un condannato di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti), dovrà trovare il modo di bloccare anche Robert Kennedy junior.
Battere Kennedy alle primarie non sarà facile. Vero è che in buona parte saranno come al solito elezioni ‘taroccate’. Ma i voti ‘taroccati’ alle primarie potranno ben poco se tra gli elettori del Partito Democratico si formerà una marea popolare pro-Kennedy. Tra l’altro, gli americani, nonostante la disinformazione pilotata da tutti i ‘leccaculo’, i cittadini americani hanno i cabbasisi pieni della crisi, perché la guerra in Ucraina, con l’esplosione dell’inflazione, ha impoverito milioni di famiglie di questo Paese. Non solo. Robert Kennedy junior esercita un grande fascino che gli deriva dal suo cognome e dalle posizioni politiche che rappresenta: è un ecologista e, soprattutto, è contrario allo strapotere di CIA, FBI, CDC (organismo di controllo della sanità americana), FDA (l’organismo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentare e farmaceutici). In pratica, Kennedy contesta gli organismi federali che sovrastano gli Stati americani e punta a restituire buona parte del potere agli stessi Stati. In più, è stato tra i primi a denunciare il grande affare dei vaccini e l’attacco alle libertà personali. Considerato che i magistrati di due Stati americani hanno cominciato a indagare sui vaccini anti-Covid, su Antony Fauci e sulle discutibili elezini presidenziali americane del Dicembre 2020, per Biden le cose si mettono veramente male (qui l’articolo di scenarieconomici.it e il video con l’intervista a Robert Kennedy censurata). Tra l’altro, è fallimentare anche la geopolitica di Biden: la Russia sta vincendo la guerra in Ucraina e, se è vero che gli USA hanno bloccato la nascita di una divisa alternativa al dollaro americano comune a tanti Stati, è altrettanto vero che già decine di Paesi del mondo, sotto la regia della Cina, si scambiano i beni ignorando il dollaro statunitense. In un anno questi Paesi potrebbero diventare centinaia. Insomma, lo scontro con la Cina non sta pagando e, anzi, sta indebolendo gli Stati Uniti d’America…