- In un Occidente sempre più in decadenza, una sempre più fallimentare Unione europea preme per introdurre gli OGM senza alcuna conoscenza sui possibili effetti negativi per la salute umana
- OGM e pesticidi grandi affari per le multinazionali
- Perché il Canada è uno dei Paesi dove la sclerosi multipla è più diffusa rispetto ad altri Paesi del mondo? Il dilemma delle ciliege trattate con i pesticidi
In un Occidente sempre più in decadenza, una sempre più fallimentare Unione europea preme per introdurre gli OGM senza alcuna conoscenza sui possibili effetti negativi per la salute umana
Mentre l’Unione europea si accinge a deregolamentare gli OGM – gli Organismi Geneticamente Modificati – fino ad oggi in teoria fuori legge (in realtà, non è così, come diremo in seguito) – introducendo piante modificate con la cosiddetta ingegneria genetica, in Sicilia si va avanti come se nulla fosse, con autocelebrazioni agroalimentari. Per carità, giusto parlare delle proprie tradizioni, dei prodotti agricoli siciliani come si sta facendo in queste ore ad Erice, dove va in scena la manifestazione “Mangia sano Italia” che si protrarrà fino all’1 Maggio. Nulla da dire sui convegni e sulla celebrazione dei piatti della tradizione siciliana. Ci chiediamo soltanto se gli organizzatori di questa manifestazione hanno contezza della crisi del grano duro siciliano oggetto di una speculazione sui prezzi al ribasso senza fine, se sanno che Commissione europea e Parlamento europeo – due istituzioni oggi al soldo degli Stati Uniti d’America e delle multinazionali – premono per riempire di OGM l’agricoltura europea già messa male a causa dei cambiamenti climatici e dalle speculazioni. A Erice si parlerà del cous cous: si parlerà anche del grano con il quale viene prodotto? Si parlerà del fatto che le multinazionali del fotovoltaico spingono per convincere gli agricoltori siciliani ad affittare e vendere i terreni per piazzare, al posto del grano duro, i pannelli fotovoltaici? Si parlerà del fatto che già gli allevamenti di animali italiani – soprattutto quelli da carne – sono pieni di mais e soia OGM che arriva da mezzo mondo? Questo è un drammatico punto di forza delle multinazionali che producono OGM: ma se tutti i vostri allevamenti – questo in sintesi il ragionamento delle multinazionali – soprattutto quelli per la produzione di carne, sono pieni di mais e soia OGM perché, in Europa, rompete le scatole con il no agli OGM? Lasciateci lavorare e, soprattutto, lasciateci guadagnare. Così in Sicilia e, in generale, in Italia continuiamo a celebrare la ‘mitica’ Dieta Mediterranea con il grano al glifosato, con il pomodoro cinese e africano, con l’olio d’oliva tunisino, con i carciofi egiziani, con la frutta estiva che arriva chissà da dove. Nulla contro questi Paesi e contro questi prodotti agricoli, a patto che ci dicano come li coltivano, se usano pesticidi e altri veleni chimici e, magari, se le nostre ‘autorità’ effettuano i controlli per escludere la presenza di residui chimici: per escludere la presenza di residui chimici contenuti in elevata quantità rispetto alle norme attuali per i pesticidi consentiti dalla nostra legislazione; e per escludere che i prodotti agricoli arrivati da Paesi esteri contengano pesticidi banditi dalla nostra legislazione. Vengono effettuati questi controlli o si evita per non creare problemi alla ‘Santa globalizzazione’ dell’economia?
OGM e pesticidi grandi affari per le multinazionali
Con gli OGM l’agricoltura non ha più limiti. Così vengono presentati gli Organismi Geneticamente Modificati, piante che possono resistere alle alte temperature, a particolari attacchi da parte di insetti e, soprattutto, alla presenza di pesticidi. Gli interessi delle multinazionali che producono OGM si saldano, così, agli interessi delle multinazionali che producono pesticidi ed erbicidi. Semini la soia o il mais su milioni di ettari, passi con gli aerei sui campi distribuendo erbicidi e pesticidi e sai che moriranno insetti e malerbe e che invece resisteranno in vita soia e mais geneticamente modificati in grado di resistere a pesticidi ed erbicidi. ‘Ottimo’, no? E i residui di pesticidi su mais e soia? E se mais e soia geneticamente modificati creano problemi alla salute umana? Siamo all’alterazione dei normali cicli biologici naturali. Non è una novità. Quella che viene definita la scienza occidentale ha già fatto grandi passi avanti. Basti pensare che fino a prima dell’avvento della chimica in agricoltura nessuno pensava di coltivare il grano sopra certe latitudini. Insomma, nei climi freddi ed umidi, dove il Sole non riesce a far maturare il grano e, in generale, i cereali – e magari anche alcune leguminose come le lenticchie – non era consigliabile coltivare, per l’appunto, grano e lenticchie. Con l’avvento del glifosato è cambiato tutto. Nato come erbicida da utilizzare in presemina per ridurre drasticamente la presenza delle cosiddetta malerbe, il glifosato viene anche utilizzato nelle aree fredde e umide per far maturare artificialmente il grano e le lenticchie. Ovviamente, ciò comporta la presenza di residui di glifosato nel grano e nelle lenticchie. Ci possono essere problemi per la salute umana? Certo. Ma questo è un vantaggio per le multinazionali farmaceutiche, soprattutto se si sviluppano malattie croniche, che sono la vera manna dal cielo per chi produce medicinali…
Perché il Canada è uno dei Paesi dove la sclerosi multipla è più diffusa rispetto ad altri Paesi del mondo? Il dilemma delle ciliege trattate con i pesticidi
Già, le malattie croniche. Se si va sulla rete scrivendo “diffusione sclerosi multipla” ci si accorge che questa malattia è più diffusa in Canada e negli Stati Uniti d’America del Nord, mentre è meno diffusa nel Centro America e nel Sudamerica. Una certa diffusione della malattia si nota anche nell’Europa del Nord. C’entra il fatto che nelle aree fredde e umide come Canada (il Paese dove i casi di sclerosi multipla sono 291 su 100 mila abitanti, mentre negli Stati Uniti d’America si registrano 135 casi ogni 100 mila abitanti) si coltiva il grano fatto maturare artificialmente? Questo non spetta a noi affermarlo. Noi possiamo solo notare la correlazione. E ribadire che, a nostro modesto avviso, la natura non dovrebbe fare ‘salti’, forzando la mano alle piante. Sappiamo tutti, ad esempio, che la serricoltura, a meno che non sia ipercontrollata, presuppone un grande uso di pesticidi. Tra poche settimane cominceranno le ciliege. Tutti sanno che si fa un uso smodato di pesticidi per controllare gli insetti che danneggiano questa coltura. Nel 2021 siamo stati malissimo dopo aver mangiato ciliege arrivate da chissà dove e trattate con chissà quali pesticidi. Così, l’anno successivo, nel 2022, abbiamo fatto un’indagine a abbiamo scritto il seguente articolo: “Attenzione alle ciliegie: la metà di questi frutti prodotti nell’Unione europea nel 2019 risultavano contaminati. E oggi?“. Due settimane fa abbiamo dato notizia che la Francia ha bandito le ciliege trattate con il Fosmet, un pesticida utilizzato per eliminare un moscerino che attacca e rovine le ciliege. Non abbiamo notizie delle ciliege di altri Paesi europei. Sono tutte meravigliose ciliege? Sono forse argomenti troppo terra-terra per essere affrontati?
Foto tratta da Mark Up
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