Si può parlare di pace in Italia? A quanto pare è diventato un po’ difficile, perché i ‘guardiani’ della guerra in Ucraina contro la Russia sono sempre in agguato. Ci sta provando Michele Santoro e già viene criticato. Ci stanno provando, con la raccolta di firme per un referendum per abrogare le leggi che consentono l’invio di armi in Ucraina un nutrito gruppo di personalità di spicco: tra questi Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. E anche loro, ovviamente, vengono guardati con sospetto. “Il Comitato Referendario – si legge in un articolo su Il Fatto Quotidiano – esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutta l’Italia si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (qui il link).
Michele Santoro ha proposto una staffetta che “si propone di unire l’Italia da Aosta a Lampedusa, con vari affluenti, in un giorno e anche in un’ora precisa”. La data della partenza della staffetta è fissata per Domenica 7 Maggio. Una staffetta da 400 km per cercare di svegliare gli italiani. Santoro viene dal vecchio Pci e si è sentito in dovere di coinvolgere quello che è l’erede di questo partito, il PD. Tempo perso, perché anche la nuova segretaria, Elly Schlein, è favorevole alla guerra contro la Russia. Fa una certa impressione, nel 2023, scoprire che in Italia ci sono persone favorevoli alla guerra. Anche se va detto che gli italiani favorevoli alla guerra lo sono all’italiana: armiamoci e partite: infatti, fino ad ora, non abbiamo visto militanti dei partiti favorevoli alla guerra in Ucraina contro la Russia partire per il fronte. Se non altro perché i russi stanno facendo “un mazzo così” a tutti i mercenari occidentali… Contro Santoro registriamo un comunicato un po’ sopra il rigo della Federazione Italiana Associazioni Partigiane (FIAP), che riunisce i sodalizi antifascisti di ispirazione socialista e socialdemocratica, azionista, repubblicana, radicale e liberale. Questo sodalizio, leggiamo in un comunicato, “fondato nel 1949 con la partecipazione anche di soldati del Regio Esercito e di formazioni anarchiche e libertarie che avevano militato nella Resistenza… raccoglie un variegato mondo che scelse di differenziarsi dall’ANPI, negli anni in cui quell’associazione sosteneva la politica dell’Unione Sovietica e delle altre dittature comuniste”.
A questo punto arriva un passaggio del comunicato stupefacente: “Proprio in ragione della storia della Federazione a lungo guidata da Ferruccio Parri, i vertici di FIAP Sicilia confermano in occasione del 25 Aprile il proprio sostegno alle ragioni della Resistenza ucraina, impegnata a difendersi dall’aggressione del fascismo dei giorni nostri, quello di Putin. Un fascismo alleato ad altre spregevoli dittature, tra cui quelle oggi al potere in Iran, Corea del Nord, Siria, Cuba, Bielorussia e Cina: una sorta di Internazionale dell’anti-democrazia, che aspira a mettere insieme i nemici della società aperta di ogni latitudine, sotto l’egida di chi, a Mosca come a Pechino, esibisce la stessa volontà imperialistica di potenza che fu propria di Hitler e Mussolini”. Ora, a parte il fatto che i nazisti operano già da qualche anno in Ucraina e oggi combattono contro la Russia (e non è una novità, visto che i russi hanno già sconfitto i nazisti nella seconda guerra mondiale), ci sembra veramente fuori luogo definire fasciste la Russia e la Cina di oggi! Si riferiscono alla mancanza di democrazia? E allora cosa si dovrebbe dire dell’Unione europea che vieta i referendum sui trattati della stessa Ue che, spesso, sono delle grandi porcate? Secondo il presidente della FIAP, Antonio Matasso, Santoro ha sbagliato a pubblicare “quel testo a ridosso della ricorrenza della Liberazione”, perché questo, a suo dire, “rappresenta un oltraggio alla memoria dei partigiani: esso costituisce una vera e propria negazione dei valori della Resistenza nella loro universalità”. Dopo di che Matasso tira fuori la storia dell’aggressore e degli aggrediti: “Chiedere di far terminare le ostilità attraverso il disarmo degli aggrediti e della loro Resistenza – conclude Matasso – svela come l’universo morale dell’appello di Santoro coincida in pieno con quello del maresciallo Philippe Pétain, il generale francese che si oppose alla lotta partigiana contro i nazisti e la represse in nome del collaborazionismo con gli aggressori. Credo che risulti evidente come quella strategia non sia servita a porre fine alla guerra, in Francia così come nel resto d’Europa”. Il paragone di Matasso, a nostro modesto giudizio, è sbagliato, fuori luogo e anche offensivo. A Matasso, evidentemente, sfugge la vera ragione della guerra in Ucraina: ovvero il tentativo degli Stati Uniti d’America di difendere l’area del dollaro e per bloccare il multilateralismo che si va sostituendo alla centralità degli Stati Uniti. Il nostro amico Matasso non si sta accorgendo che la divisa americana, giorno dopo giorno, viene abbandonata da tantissimi Paesi del mondo, che ormai seguono la Cina, grande alleata e sostenitrice della Russia. Matasso, invece di baloccarsi su riferimenti storici azzardati, dovrebbe fare un bagno nel presente: scoprirà che ad appoggiare l’Ucraina, oggi, su 8 miliardi di abitanti della Terra, c’è solo quello che resta dell’Occidente, appena un miliardo di persone.
Foto tratta da Politicy Maker