Sta cambiando qualcosa nel mondo che abbiamo conosciuto dall’elezione piuttosto controversa di Joe Biden alla Casa Bianca fino ai nostri giorni? Sembrerebbe proprio di sì, anche se è resto per affermare con certezza come finirà. Un fatto è certo: il sistema di potere occidentale che ha gestito la pandemia con i vaccini che non vaccinano e che a fine Febbraio della scorso anno ha scatenato la guerra in Ucraina per la prima volta da circa due anni e mezzo è in difficoltà. Quello che contano sono i segnali, che ci sono. Il segnale più eclatante arriva dall’Ucraina, dove ad inizio della Primavera sarebbe dovuta scattare la controffensiva occidentale contro la Russia. Di fatto, i rissi continuano ad avanzare e sulla controffensiva si registrano confusione: c’è chi dice che partirà ad Aprila, chi in Estate, chi a fine anno. E c’ chi dice che la controffensiva non ci sarà. Nel frattempo da ambienti del Partito Democratico americano è stata lanciata la possibile candidatura di Robert Kennedy junior (foto a destra) alla presidenza degli Stati Uniti d’America. La notizia sta creando molti problemi al gruppo che, da oltre quindici anni, controlla i
Il gruppo dissidente Dem, dato in crescita, considera un errore il progetto di fare arrestare Donald Trump per una questione di donne, per eliminarlo dalle elezioni presidenziali previste il prossimo anno. Peraltro, per i Democratici è una contraddizione, perché questo modo di fare politica lo hanno criticato ai tempi del ‘caso’ Clinton. Da qui l’idea di mettere in minoranza la ‘banda’ Clinton-Obama-Pelosi-Biden e di candidare il figlio di Bob Kennedy, nonché nipote dell’ex presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, entrambi assassinati dai poteri forti americani. Con la candidatura di Robert Kennedy junior non ci sarebbe bisogno di bloccare Trump, che si dovrebbe ritirare in buon ordine, perché vicino ai Kennedy. Sembra che Robert Kennedy junior, per accettare la candidatura, avrebbe chiesto di smantellare il sistema truffaldino, imperniato sugli interessi delle multinazionali farmaceutiche, che ha ingannato il mondo con i vaccini anti-Covid che non vaccinano. Cominciando a fare luce su Anthony Fauci, definito dal quotidiano scenarieconomici.it “il ciambellano del regno della menzogna”. Ricordiamo che il grande imbroglio del vaccino anti-Covid che non vaccina parte dagli Stati Uniti nel Dicembre del 2020, ad elezioni americane ‘taroccate’ con il voto postale vinte da Biden. Un inghippo sono state le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del Dicembre 2020 e un inghippo è stato il vaccino che non vaccina contro il Covid. Tutto è targato Partito Democratico americano. In un articolo di scenarieconomici.it si parla dell’inchiesta dei magistrati del Missuri e della Luisiana: “… sulla base delle dichiarazioni di Fauci rese esplosive nella loro conclamata incoerenza e menzogna dai file Twitter resi pubblici da Elon Musk, i… magistrati hanno intentato una causa incriminando l’Amministrazione Biden, investendo anche personalmente gli stessi Joe Biden e Anthony Fauci, oltre che coinvolgendo l’intero Dipartimento della sicurezza interna USA e una dozzina di agenzie federali, tra cui l’FBI in primis. Il potente Deep State americano, quindi, è finalmente alla sbarra! La causa sostiene che sia stato attuato un massiccio sforzo coordinato da parte di un’associazione di uomini volti a delinquere, il Deep State, cioè uno stato di potere amministrativo permanente e indipendente da chi vince le elezioni. Questa organizzazione ha inteso usare le Big Tech (Facebook, YouTube, Twitter e altri) al fine di censurare e manipolare le percezioni degli americani (dai cittadini, alle agenzie di stampa, fino ai media) su questioni che hanno riguardato il laptop riportante i traffici di esseri umani e le tangenti in Ucraina di Hunter Biden (il figlio dell’attuale presidente USA ndr), la mancata integrità elettorale delle Presidenziali 2020, l’origine COVID-19 e in ultimo, ma non per importanza, il fondato scetticismo sul vaccino COVID-19”. Nell’articolo di scenarieconomici.it potete leggere le contestazioni che i magistrati muovono a Fauci.
La situazione, per i Democratici americani della vecchia guardia si complica, sia perché gli Stati Uniti e gli altri Paesi dell’Occidente stanno perdendo la guerra in Ucraina, sia perché l’economia americana è sprofondata in una crisi tra inflazione e attacchi cinesi a Borse e banche. In più – cosa questa da non sottovalutare – l’amministrazione Biden ha perso l’appoggio della lobby ebraica americana, se è vero che Israele ha deciso di dialogare con la Cina per raggiungere una pace onorevole con i palestinesi. Su questo punto è al lavoro da mesi la diplomazia cinese. Tra l’altro, questo accordo tra cinesi, russi e Israele è stato cementato in Sicilia, quando il Governo israeliano ha deciso di aiutare i russi della Lukoil a tenere aperta la raffineria Isab di Priolo. Una vicenda che abbiamo intuito e raccontato quattro mesi addietro. Poi ci sono altri segnali non esattamente favorevoli a Biden e compagni. La Francia di Macron e il Brasile di Lula hanno cominciato a prendere le distanze dal dollaro americano. India e Malesia commercializzano senza utilizzare il dollaro statunitense e la stessa cosa stanno cominciando a fare altri Paesi. Non parliamo della Russia che ha fatto una battaglia per farsi pagare in rubli. Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è mossa, aprendo alla Cina. Per molto meno, nel 2011, francesi e americani hanno ammazzato il leader libico Gheddafi, che voleva creare una moneta africana.
E’ chiaro che questo è uno scenario. Biden e i suoi sono ancora in sella. E a meno che non interverranno dimissioni l’attuale presidente americano dovrebbe restare in carica un altro anno e mezzo. Continuerà a dare battaglia, a cominciare dalla guerra in Ucraina? Non è facile capire cosa potrebbe succedere. In queste ore gli ucraini annunciano che sono in grado di utilizzare i missili Patriot americani. Non è la prima volta, da quando è scoppiata la guerra, che gli occidentali forniscono armi ‘importati’ agli ucraini. Qualche mese fa i carri armati occidentali avrebbero fatto la differenza… Risultato: i russi continuano ad avanzare e a conquistare posizioni in Ucraina. Quanto ai missili Patriot, in verità un po’ vecchiotti, ricordiamo l’ironia di un canale Telegram nel Dicembre dello scorso anno: “L’Ucraina ora ottiene missili Patriot statunitensi che costano ai contribuenti statunitensi 3 milioni di dollari per missile per abbattere droni russi da 30.000 dollari. I russi possono lanciare 100 droni per ogni missile Patriot americano. Gli strateghi del Pentagono chiamano questo indebolire la Russia”. Intanto il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, nel corso della sua visita a sorpresa a Kiev, si è espresso così: “Il posto dell’Ucraina è nella famiglia euro-atlantica. Il posto dell’Ucraina è nella NATO. E nel tempo, il nostro sostegno contribuirà a renderlo possibile”. Stoltenberg ha sottolineato che “l’iniziativa di sostegno pluriennale aiuterà l’Ucraina a passare dagli equipaggiamenti e dalle dottrine dell’era sovietica agli standard della NATO e a garantire la piena interoperabilità con l’Alleanza, definendola una testimonianza dell’impegno a lungo termine della NATO nei confronti dell’Ucraina”. Non è che Stoltenberg farà la fine dell’ultimo giapponese?
Foto di Anthony Fauci tratta da Il Riformista