In queste ore l’Unione europea – per la prima volta in otto anni – ha ricordato all’attuale Governo italiano di Giorgia Meloni e, in generale, a tutti i politici italiani che straparlano chiedendo a Bruxelles aiuti concreti per i migranti, che dal 2015 ad oggi l’Italia, per fronteggiare il fenomeno migratorio ha ricevuto dalla Ue circa 250 milioni di euro all’anno. In pratica, dal 2015 ad oggi, l’Italia ha incassato 2 miliardi di euro per l’emergenza migranti. Questa decisione – soldi in cambio di migranti da accogliere – è stata siglata ai tempi del Governo di Matteo Renzi. Ma nessun Governo successivo, compreso l’attuale Governo che si agita per l’emergenza migranti, ha mai contestato questo accordo. Semmai sarebbe interessante capire ove sono finiti questi soldi, considerato che nelle tasche dei migranti che arrivano in Italia va, al massimo, qualche spicciolo. Se il Governo Meloni contesta veramente il fatto che tutti i migranti che arrivano via mare dal Nord Africa si presentano a Lampedusa, nelle coste siciliane e, in minima parte, in Calabria, in Puglia e in Sardegna dovrebbe, per coerenza, rifiutare questi soldi. Perché, ad esempio, la maggioranza di centrodestra che regge le sorti del Governo Meloni, senza bisogno di ricorrere a commissioni parlamentari d’inchiesta che lasciano sempre il tempo che trovano, non fa un’indagine su come sono stati spesi in questi otto anni i 2 miliardi di euro di aiuti arrivati da Bruxelles? Non dovrebbe essere difficile, visto che questo fiume di denaro passa in massima parte dal Ministero degli Interni. E’ chiedere troppo?
Questa indagine interna farebbe finalmente luce sul mondo – o meglio, sul sottobosco – che si cela dietro il grande affare dei migranti che giungono in Italia. Qualcosa – ma solo qualcosa – è venuta fuori con l’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma denominata Mafia Capitale. Un’inchiesta, lo ricordiamo, che riguardava anche i centri di accoglienza per migranti ma non soltanto i centri di accoglienza, se è vero che di mezzo c’erano la gestione dei rifiuti, la gestione dei campi dei nomadi e le immancabili campagne elettorali. Se ci riflettiamo, 250 milioni di euro all’anno sono una cifra immensa. Il problema è che noi, con l’euro che ha fatto perdere la cognizione del denaro, non ricordiamo quasi mai che un milione di euro equivale a circa 2 miliardi di vecchie lire e che 250 milioni di euro equivalgono a circa 500 miliardi di vecchie lire all’anno. Torna la domanda: dove sono finiti questi soldi? Ai Comuni siciliani che accolgono in prima battuta i migranti, da Pozzallo ad Augusta a Porto Empedocle? Non ci risulta, perché questi tre Comuni siciliani dovrebbero essere ricchissimi: ed è l’esatto contrario. Alla Regione siciliana? Non ci risulta. Chi ha gestito e chi gestisce ancora oggi questa montagna di denaro pubblico? Dal 2015 ad oggi – con l’eccezione del Governo di grillini e leghisti, dove l’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini ha combinato solo grandi ‘casini’ mediatici – la gestione dei migranti è stata appannaggio del Partito Democratico. Ma da sette mesi a questa parte tutto è nelle mani dell’attuale Governo di centrodestra. E non ci risulta che l’attuale Governo stia contestando il fiume di denaro che arriva da Bruxelles per la gestione dei migranti. Invece di accusare l’Unione europea di insensibilità – Unione europea che non non apprezziamo affatto, coma sanno i lettori de I Nuovi Vespri – il Governo Meloni cominci a fare luce su questi benedetti 250 milioni di euro all’anno che si spendono per i migranti.