“La protezione speciale – aggiunge – è soltanto uno degli aspetti del decreto, rimasto sullo sfondo dopo Cutro perchè il segnale che volevamo dare subito era che gli scafisti non potevano più fare i loro comodi e che in Italia si arriva in modo regolare. Adesso andava fatto un passo in più». Ciriani sottolinea che “la protezione umanitaria o speciale è un grimaldello per cui chiunque entri in Italia poi difficilmente può essere espulso. Già sono farraginose le norme per espellere chi non ha alcun diritto di essere accolto – a differenza di chi fugge da una guerra, o viene perseguitato, o ha gravissime situazioni di salute – ma con la protezione speciale si rende ancora più arduo dare accoglienza a chi ne ha davvero necessità e rimandare indietro chi non ne ha i requisiti».
“La situazione rispetto ai decreti sicurezza è cambiata – aggiunge – quindi non ci sarà un provvedimento uguale, e certamente lavoriamo a norme coerenti e inattaccabili. Ma non tiriamo in mezzo il Quirinale, sarebbe irrispettoso».
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
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