Sul Titanic

L’Iran blocca lo Stretto di Hormuz. Per l’Unione europea si profila un bel problema

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  • Per la cronaca, dallo Stretto di Hormuz passa quasi il 40% del petrolio trasportato via mare. Complimenti ‘vivissimi’ al Parlamento europeo che ha combinato ‘sto ‘casino’ internazionale  
  • Le provocazioni dell’Unione europea all’Iran hanno avuto una risposta che era nell’aria da tempo

Per la cronaca, dallo Stretto di Hormuz passa quasi il 40% del petrolio trasportato via mare. Complimenti ‘vivissimi’ al Parlamento europeo che ha combinato ‘sto ‘casino’ internazionale  

Telegram lancia una notizia che, se vera, potrebbe arrecare problemi all’Unione europea: “L’Iran – leggiamo su un canale di Telegram – con l’aiuto della sua flotta e di un mucchio di navi, sta bloccando lo Stretto di Hormuz”. Va ricordato che alla fine di gennaio di quest’anno il Parlamento iraniano ha annunciato che avrebbe valutato la possibilità di imporre restrizioni per le navi commerciali europee che passano dallo Stretto di Hormuz. Per gli iraniani, questa sarebbe stata la risposta al Parlamento europeo che ha chiesto l’inserimento delle Guardie della rivoluzione iraniana nella lista dei terroristi designati dall’Unione europea. Insomma, non ci bastava la Commissione europea a fare danni, adesso ci si mette pure il Parlamento europeo, una delle istituzioni più inutili della politica mondiale. Per la cronaca, lo Stretto di Hormuz – punto di collegamento tra le acque omanite e iraniane del Golfo Persico – è uno dei punti di transito più importanti del mondo, se è vero che da questo tratto di mare passa quasi il 40% del petrolio trasportato via mare. La questione è complessa, perché chiudere lo Stretto di Hormuz potrebbe significare il blocco delle petroliere in partenza non soltanto dai porti dell’Iran, ma anche dai porti dell’Iraq, del Kuwait, del Bahrain e del Qatar, per non parlare di alcuni porti degli Emirati Arabi e dell’Arabia Saudita. E allora come stanno le cose?

 

Le provocazioni dell’Unione europea all’Iran hanno avuto una risposta che era nell’aria da tempo

Con molta probabilità, si dovrebbe trattare di una mossa concordata contro l’Occidente. Oggi, infatti, l’Iran è schierato con la Russia di Putin e con la Cina di Xi Jinping. Lo stesso discorso vale per Iraq, Kuwait, Bahrain, Qatar, degli Emirati Arabi e Arabia Saudita, tutti Paesi che non si riconoscono più nell’area del dollaro statunitense e, in generale, che non si riconoscono più con l’Occidente. Non è da escludere, insomma, che il blocco del passaggio delle navi valga soltanto per le navi dei Paesi dell’Unione europea come risposta alle provocazioni europee e occidentali. E’ noto che, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, gli occidentali hanno cominciato a tirar4e in ballo la storia dei diritti umani calpestati in Iran. Per carità, in Iran non sono campioni dei diritti umani ma la stessa cosa si può dire degli occidentali che hanno imprigionato il grande giornalista Julian Assange, colpevole di aver fatto conoscere al mondo le porcate fatte dall’Occidente durante la guerra in Iraq e altre storie. Insomma, che l’Unione europea che non ha mosso un dito in favore di Assange e che ha bloccato i referendum sulla stessa Ue, perché il popolo europeo, quando vota, ‘boccia’ sempre la Ue e i suoi imbrogli massonici e truffaldini, beh fa solo ridere. Ma oltre a fare ridere sarà interessante vedere come risponderanno i mangia-insetti della Commissione europea…

Foto tratta da quotedbusiness 

 

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