- Interessante il comunicato del sindacato Sifus Confali. Ma non si vive di sola programmazione, perché siamo già a metà Aprile e servono iniziative concrete
- Il problema degli invasi artificiali abbandonati
- Ci auguriamo di non assistere, con l’arrivo della prima sciroccata, alle solite scene di incendi boschivi, distruzione e disperazione
Interessante il comunicato del sindacato Sifus Confali. Ma non si vive di sola programmazione, perché siamo già a metà Aprile e servono iniziative concrete
“Rischio incendi e idrogeologico in Sicilia, audizione per il sindacato Sifus a Palazzo dei Normanni”. Così leggiamo nel titolo di un comunicato stampa diffuso dal Sifus Confali, in Sicilia una delle poche organizzazioni sindacali che fa sindacato e non politica-politicante, tipo i sindacati che fanno i ‘succhiotti’ ai Governi regionali del loro colore politico e poi mostrano i muscoli con i Governi regionali di colore politico diverso dal loro, salvo in caso di spartizioni consociative, quando tornano ‘disponibili al dialogo’ e ammuccano… Nel comunicato – tornando a incendi e dissesto idrogeologico – si racconta di un’audizione congiunta della III e IV Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana. Erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti dell’assessorato regionale per l’Agricoltura e dell’assessorato regionale per il Territorio e Ambiente. Ovviamente, c’erano anche i rappresentanti Sifus: Giuseppe Fiore, segretario nazionale Forestali; Franco Cupane, segretario regionale Forestali; Ernesto Abate, segretario generale aggiunto. “Assente l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, sostituito dal vice capo di Gabinetto Marco Mascellino”, leggiamo nel comunicato. Con rispetto parlando, che cosa c’entri il capo di gabinetto di un assessore con fatti tecnici non riusciamo a comprenderlo. E’ un agronomo? Un ingegnere?
Il problema degli invasi artificiali abbandonati
“Le note rappresentate dal Sifus in materia di incendio boschivo e dissesto idrogeologico – leggiamo nel comunicato del Sifus – non possono prescindere di un tavolo congiunto come quello odierno in lll e lV Commissione, che dimostra che la regimazione delle acque e quindi la Bonifica montana e quella delle aree pianeggianti agricole è essenziale al fine della mitigazione dell’erosione del suolo e della capacità di trattenimento dei detriti che provocano gli interrimenti degli invasi, riducendone sia la capacità di accumulo oltre che l’esondazione dei torrenti, dei valloni e le reti scolanti che finiscono in mare”. Il tema toccato dal Sifus è importante, perché molti degli invasi artificiali siciliani (circa una cinquantina) sono da anni gestiti malissimo, se è vero che l’acqua inutilizzabile viene gettata in mare. “Questi elementi raccolti non sono temi che possono essere trattati in camera stagna, settore per settore – leggiamo sempre nel comunicato del Sifus – e quindi occorre procedere programmaticamente anche in termini di riforma di settore tenendo conto dell’importanza della produttività dei Forestali congiuntamente ai Consorzi di Bonifica oltre che per l’agrosistema. Vale lo stesso principio per la società civile e l’indotto diretto e indiretto, creato dalla motrice agricola siciliana senza dimenticare del turismo riflesso”. Alla fine dell’audizione è venuto fuori un appello che il Sifus condivide: “Emerge da parte delle Commissioni e dei deputati componenti e dei dirigenti generali dei Dipartimenti la necessità di centralizzare le risorse umane e le competenze all’interno di un’unica regia com’è accaduto per l’Autorità di Bacino. Il Sifus ricorda che quest’ultimo passaggio è già contenuto nel disegno di legge 1009 fatto presentare dai Parlamentari della maggioranza e opposizione della precedente legislatura, ma pur sempre attuale nei contenuti e nelle finalità”.
Ci auguriamo di non assistere, con l’arrivo della prima sciroccata, alle solite scene di incendi boschivi, distruzione e disperazione.
Con tutto il rispetto per la programmazione degli interventi, ricordiamo al Governo regionale che siamo già a metà Aprile con temperature di poco superiori a 20 gradi. Ci piacerebbe capire se gli operai forestali sono già stati avviati al lavoro, se sono iniziate – o almeno se sono stati programmati – gli interventi per le opere di prevenzione degli incendi e se il Governo siciliano ha intenzione di dislocare il personale nelle aree verdi della Sicilia, pubbliche e private (ricordiamo che, spesso, è dalle aree private che partono gli incendi boschivi), o se l’attuale Governo intende fare con il fallimentare Governo regionale che l’ha preceduto, che ‘inseguiva’ gli incendi con aerei ed elicotteri con risultati finali ultra-fallimentari. Le cose che interessano, nell’attuale momento, sono queste: le parole dei deputati regionali sono importanti ma ai cittadini siciliani, quando si tratta di prevenzione degli incendi boschivi e delle alluvioni, vogliono vedere i fatti concreti. Ci auguriamo di non assistere, con l’arrivo della prima sciroccata, alle solite scene di incendi boschivi, distruzione e disperazione. Idem per le piogge che si materializzano nella stagione calda, sempre più spesso burrascose. Si chiamano cambiamenti climatici e c’è poco da scherzare. Da quello che sappiamo il Governo regionale conta di far iniziare a lavorare gli operai forestali – e non abbiamo ancora capito in che termini e in che numero – nei primi giorni di Maggio. Riteniamo questa scelta amministrativa temeraria. Se dovesse sopraggiungere una sciroccata, o anche una giornata di caldo, i criminali che sovraintendono agli incendi boschivi in tutto il mondo potrebbero passare all’attacco. A nostro modesto avviso, questo ritardo è da irresponsabili! L’importante è che il presidente della Regione e l’assessore al Territorio e Ambiente, se dovessero materializzarsi incendi boschivi, non ci vengano a raccontare di fatalità…
Foto tratta da La Gazzetta del Sud
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