Due giorni fa, commentando la visita in Cina del presidente francese Emmanuel Macron e della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ci siamo chiesti se questi due ‘inchini’ politici al cospetto del presidente cinese Xi Jinping avrebbero portato ad una svolta europea nella linea da tenere in Ucraina. E così è stato. In queste ore il presidente della Francia ha, di fatto, preso le distanze dagli Stati Uniti d’America. Macron, bontà sua, è arrivato alla conclusione che “gli europei non debbono essere vassalli degli USA“. Se le nostre previsioni sono esatte, tra qualche giorno – o anche tra qualche ora – dovrebbe
Se, come ipotizziamo, la Germania seguirà la Francia dissociandosi dagli americani, sarà interessante capire quale sarà la reazione degli Stati Uniti d’America. Lo scenario internazionale, in questo passaggio storico, è in movimento. Cina e americani hanno dispiegato navi e armi attorno a Taiwan. In Israele c’è chi soffia contro il Governo di Benjamin “Bibi” Netanyahu. In verità, i venti contrari al leader della destra israeliana non sembrano russi o cinesi, due Paesi che in questo momento non hanno motivo di mettere in difficoltà Netanyahu; al contrario, sembrano venti che ‘soffiano’ dall’Occidente. Quanto succede in Israele tocca da vicino l’Italia e la Sicilia, perché, in questo momento, sono proprio gli israeliani che tengono aperta la raffineria Isab di Priolo in accordo con i russi (ovviamente, con la ‘benedizione’ cinese). Ma se il Governo Netanyahu dovesse cadere, ebbene, i contraccolpi potrebbero arrivare anche a Priolo, con i russi e i cinesi che, a quel punto, avrebbero tutto l’interesse a creare ulteriore caos in Italia, bloccando la raffineria Isab proprio nel momento in cui il prezzo del petrolio ‘viaggia’ verso il 100 dollari al barile. Non c’è bisogno di essere strateghi dell’economia per capire che l’eventuale blocco della raffineria di Priolo scatenerebbe un putiferio! Tra l’altro, l’Italia, rispetto alla guerra in Ucraina è messa malissimo. L’unico leader del centrodestra che ha capito e anticipato lo scenario che si va materializzando è Silvio Berlusconi, che si è ‘smarcato’ dalla causa ucraina ben prima di Macron. Ma in questo momento Berlusconi – che nella politica estera italiana sta dimostrando di essere un gigante – è in ospedale. Mentre il capo del Governo, Giorgia Meloni, protagonista di un atlantismo ormai fuori dalla storia, tra qualche settimana, quando le condizioni meteomarine lo consentiranno, dovrà affrontare un’ondata di migranti che potrebbe anche essere ‘biblica’. L’annuncio dell’adesione della Tunisia al BRICS – associazione di Paesi filo cinese – per l’Italia non annuncia nulla di buono, perché è soprattutto dalla Tunisia che arrivano i migranti a Lampedusa e in Sicilia.
In tutto questo i russi stanno ‘calando la briscola’. Il riferimento è ai moderni siluri nucleari Poseidon, armi di offesa contro le quali non è semplice approntare la difesa. Popular Mechanics, la rivista mensile statunitense dedicata alla tecnologia, ha definito i siluri Poseidon armi del “del giorno del giudizio”. A quanto si racconta – da quel poco che si sa – ogni siluro Poseidon avrebbe una potenza di circa due megatoni e sarebbe dotato di un reattore nucleare a metallo liquido: una soluzione tecnologica che fornirebbe al siluro una portata quasi inesauribile. Fino ad oggi gli occidentali, e segnatamente gli americani, hanno un po’ snobbato i siluri Poseidon. Oggi sono un po’ meno tranquilli, perché se sono vere le notizie che sono state messe in giro su queste armi, ebbene, ad essere minacciati potrebbero essere le basi navali statunitensi nel Pacifico e le città della California, da Los Angeles a San Diego fino a San Francisco. Non è un pericolo imminente, anche perché si tratta di notizie da verificare nei fatti. Ma per gli americani, abituati ad andare al sodo, certe ‘verifiche’ è meglio evitarle. Si racconta che questi siluri sarebbero in grado di navigare per oltre 10 mila km a mille metri di profondità. Le emissioni sonore sarebbero piuttosto basse e sarebbe difficile, se non impossibile, intercettarli. Insomma, un’arma degna del dio del mare della mitologia greca dal quale, non certo a caso, ha preso il nome. Le notizie, ribadiamo, sono frammentarie. C’è chi parla, addirittura, di una bomba da 100 milioni do tonnellate di tritolo. Notizia un po’ inverosimile, perché si tratterebbe di una bomba di una potenza fino ad oggi solo immaginata. Una bomba del genere, esplodendo, provocherebbe, tra le altre cose, un maremoto o tutsunami di proporzioni spaventose! Se ne volete sapere di più sui siluri Poseidon potete leggere un articolo di Geopop dell’Ottobre 2022 (che potete leggere qui). Solo per chiudere: non vogliamo nemmeno pensare cosa succederebbe nel Mediterraneo – mare chiuso – l’esplosione di un siluro Poseidon, se le notizie che si conoscono su tale arma sono quelle che avete letto…
Foto tratta da Il Riformista
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