Sia per le partenze, sia per gli arrivi i cieli siciliani sono tra i più ambiti. E’ di queste ore la notizia che Air Malta sta incrementando i voli per Palermo (4 in più ogni settimana) e per Catania (16 in più ogni settimana). La storia è nota: in Primavera, in Estate e in Autunno migliaia di ragazzi siciliani (ma anche di altre Regioni del Sud che arrivano in Sicilia proprio per recarsi a Malta) vanno a passare i fine settimana a Malta per godersi la movida di Paceville, una vita notturna che non ha eguali in Europa per i prezzi contenuti, per la musica (tutti i tipi di musica) e dove il 60% dei poco meno dei 400 mila abitanti di quest’isola che dista 80 km dalla Sicilia parla italiano). Malta è solo un esempio. In tanti, e da tutto il mondo, vogliono venire in Sicilia. Nulla di nuovo: dal 1400 in poi la Sicilia è stata una tappa fondamentale del Grand Tour. E se questo viaggio, nei secoli passati, interessava i rampolli delle famiglie aristocratiche d’Europa – tappa della vita considerata fondamentale per il completamento della formazione culturale – oggi non tutto il Gran Tour ma una parte di questo viaggio formativo è diventato un fenomeno nazionalpopolare che riguarda soprattutto la Sicilia, che di questo viaggio è considerata la meta fondamentale. La nostra non è una considerazione da “Siciliani che si sentono il sale della terra”, per dirla con Tomasi di Lampedusa. E’ un fatto oggettivo. Siracusa è una delle città più belle del mondo che milioni di persone – di tutto il mondo – sognano di vedere almeno una volta nella vita. La Val di Noto – nonostante i problemi e persino i tentativi di trasformarla in un Parco fotovoltaico – rimane incantevole. La cultura esiste e chi ha studiato sa chi era Archimede e sa che il Museo Paolo Orsi di Siracusa e le rappresentazioni classiche dell’Inda sono espressioni della cultura uniche al mondo. Lo Stretto di Messina – fonte d’ispirazione di Stefano D’Arrigo, scrittore unico nel panorama culturale europeo – esiste ancora, nonostante il progetto demenziale e appaltista-leghista del Ponte. Palermo, nonostante i disastri urbanistici provocati prima dai Savoia, poi dal fascismo e poi dagli ascari e mafiosi della Repubblica italiana, e nonostante gli ultimi venticinque anni anni di politiche fameliche di centrosinistra e di centrodestra, rimane una città che in tanti vogliono visitare. Agrigento, nonostante mille problemi e le difficoltà logistiche legate ai trasporti (di cui parleremo in un altro articolo), rimane una meta unica, tra la Valle dei Templi, il Centro storico, la cattedrale di San Gerlando, la biblioteca Lucchesiana, la Rupe Atenea, Porta di Ponte, via Atenea, viale della Vittoria, il Collegio dei Filippini e via continuando. Non a caso sarà la Capitale della Cultura nel 2025, anche se ancora non si capisce come fare arrivare in questa città un numero di visitatori che sarà almeno venti volte maggiore del numero di turisti che arrivano attualmente. Sarà una bella sfida contro la vera mafia.
Parlano i fatti. Appena si profila un ponte, una mezza vacanza, per non parlare delle vacanze di Natale e delle vacanze di Pasqua – per non parlare, poi, della stagione estiva – tutti vogliono venire in Sicilia. L’Italia romana fa di tutto per cercare bloccare il flusso di visitatori verso la Sicilia: non esiste una compagna aerea siciliana (chi ha provato a costituirla è stato massacrato e se non è finito mafioso in galera deve considerarsi fortunato…) e tutte le compagne aree alzano i prezzi dei biglietti aerei fino all’inverosimile. Lo fanno per guadagnarci? Certo. Con l’Italia finita prigioniera dei massoni dell’Unione europea per la stessa Italia il futuro è solo sottosviluppo culturale ed economico e la Sicilia paga due volte. Con la Ue in poppa Palermo perde 500 abitanti al mese, la Sicilia si va svuotando nonostante l’arrivo di migranti, il Sud Italia perde abitanti. Con tutti i siciliani che oggi lavorano fuori dalla Sicilia e che decidono di tornare in Sicilia per le vacanze le compagnie aree di fanno i classici ‘bagni’; contemporaneamente, i prezzi alti dei biglietti aerei scoraggiano i turisti ad organizzare in quattro e quattr’otto una vacanza di pochi giorni in Sicilia. Ci riescono? Solo in parte, perché i turisti di tutto il mondo ormai lo sanno e si organizzano prima. E cosa pensa l’attuale Governo nazionale di Giorgia Meloni – Governo ferocemente antimeridionale e antisiciliano come i Governi del PD e dei grillini – di fare della Sicilia? Una colonia fotovoltaica e eolica per fornire l’energia al Nord Italia!
Avete ancora dubbi sul fatto che, senza l’Italia sul collo, senza la mafia – regalo degli anglosassoni nel 1800 per distruggere il Regno delle Due Sicilie e poi tenuta in vita da americani e Repubblica italiana – la Sicilia sarebbe oggi ricca? Avete chiaro che i peggiori nemici della Sicilia sono i siciliani che comandano a Roma? Perché, con la presenza di milioni di persone che vogliono venire in Sicilia, non dare vita a una compagna aerea siciliana? Se le compagne aeree private non siciliane guadagnano un sacco di soldi, perché una compagnia aerea siciliana deve fallire per definizione? Qui l’ascarismo della politica siciliana raggiunge vette impensabili. Anche se, in verità, la politica siciliana viene regolarmente ricattata con la variabile mafiosa, con i poteri occulti che riescono perfino a strumentalizzare la Giustizia: della serie: se non fai come ti diciamo facciamo in modo di farti finire sotto processo per mafia e, bene che ti vada, ti fai dieci-quindici anni di acchiana e scinni nelle aule dei Tribunali, accussì ti levi ‘u viziu di non obbedire a noi… Addirittura, prima della pandemia, stavano per vendere gli aeroporti siciliani ai tedeschi e ai francesi che se li contendevano. Sembra incredibile, ma se andate a leggere le cronache del 2019 e del 2020, troverete siciliani che dichiarano che la vendita degli aeroporti siciliani serve “per lo sviluppo della Sicilia”. Troverete anche giornali siciliani che scrivono queste cose. E, statene certi, gli ascari che debbono vendere gli aeroporti siciliani, se la guerra in Ucraina finirà – ma non finirà tanto presto – ci riproveranno. Anche perché hanno già svenduto i cieli italiani ai tedeschi e si dovrebbero preoccupare di impadronirsi degli aeroporti siciliani? Però con la guerra in Ucraina…
Foto tratta da Siciliand.com