Possiamo provare a illustrare – dal nostro modesto punto di vista – il perché della visita in Cina del presidente della Francia, Emmanuel Mcron, e della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen? In primo luogo, va tolta di mezzo la tesi, un po’ scema, o forse tutta scema, che i due politici europei si siano recati in visita da Xi Jinping, per convincerlo a convincere il presidente della Russia, Putin, a interrompere la guerra in Ucraina. Questa interpretazione offende l’intelligenza di Macron e della presidente della Commissione europea e offende, soprattutto, l’intelligenza di milioni di persone. La guerra in Ucraina non l’ha scatenata Putin, ma è stata voluta dagli Stati Uniti d’America per provare a bloccare l’attacco della Cina e dei suoi alleati all’area del dollaro statunitense. La Russia, senza l’appoggio della Cina e di altri Paesi che non si riconoscono più nell’area del dollaro, non avrebbe potuto resistere a oltre un anno di guerra contro l’Occidente. E, in ogni caso, che significa chiedere a Putin di interrompere la guerra in Ucraina? Significa restituire le zone russe dell’Ucraina a Zelensky e alla NATO? Ma questa è stupidità allo stato puro! Perché la Russia e i Paesi alleati della Russia, Cina in testa (ma non soltanto Cina) mai e poi mai restituiranno le regioni ucraine filo russe all’Ucraina! E allora bisogna chiedersi: quali potrebbero essere le vere ragioni per le quali Macron e Ursula von der Leyen si sono recati a Pechino sa Xi Jinping? Vediamo di provare a illustrare i possibili scenari.
Macron, in questo momento, è in grandissima difficoltà. Di fatto, nonostante l’appoggio della destra – che lo ha salvato nel Parlamento del suo Paese – non è riuscito a fare accettare al popolo francese l’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, mentre le proteste popolari continuano. La Francia, sotto il profilo economico, è messa male. Ha un debito pubblico pari, se non superiore, a quello italiano. La Francia fino ad oggi ha tenuto perché, a differenza dell’Italia, non ha svenduto i propri asset strategici; perché, a differenza dell’Italia, non è stata e non è in Avanzo primario; e, soprattutto, perché sistema i propri bilanci con il denaro che ogni anno drena a 14 Paesi dell’Africa. Siamo arrivati al punto centrale della visita di Macron a Pechino. Il presidente francese sa benissimo che, oggi, la Cina esercita un grande ascendente in Africa. E sa che se non vuole ‘grane’ nei 14 Paesi africani che ancora oggi controlla deve trattare con la Cina. Macron sta facendo, insomma, l’esatto contrario di quanto sta facendo il capo del Governo italiano, Giorgia Meloni, che continua ad inviare armi all’Ucraina e che, tra poche settimane, si potrebbe ritrovare a dover fronteggiare migliaia e migliaia di sbarchi di migranti al giorno in arrivo dal Nord Africa. E’ riuscito Macron a convincere Xi Jingping a non creare problemi con i 14 Paesi africani ancora oggi controllati dalla Francia? E’ quello che bisognerà verificare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Andiamo alla vista in Cina della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Ricordiamoci che la presidente dell’esecutivo della Ue è tedesca. Attenzione, adesso, a una notizia passata quasi inosservata negli ultimi giorni. Due tra le più importanti compagnie di assicurazione tedesche – Allianz e Munich – hanno rinnovato la copertura assicurativa al gasdotto Nord Stream 1. Per la cronaca, il gasdotto Nord Stream 1 portava il gas russo in Germania attraversando il Mar Baltico. Scriviamo “portava” perché nel Settembre dello scorso anno questo gasdotto è stato sabotato. La domanda è: se il gasdotto è stato sabotato non dovrebbe funzionare. E se non funziona perché due tra le più grandi compagnie di assicurazione tedesche hanno rinnovato la copertura assicurativa? Non è che il gasdotto Nord Stream 1 è stato riparato? Come scriviamo da tempo, la Germania fa finta di essere schierata con l’Ucraina e con la NATO, ma in realtà non ha mai interrotto i rapporti con la Russia e con la Cina. Tant’è vero che né la Turchia, né la Bielorussia – oggi schierate con la Cina e con la Russia – hanno lasciato passare milioni di migranti che tengono di fatto prigionieri ai confini con l’Europa dell’est, perché questo fiume di migranti – e si parla di milioni di migranti – si riverserebbe in Germania. Di più. I gasdotti che attraversano il Mar Baltico collegando la Russia con la Germania – il Nord Stream 1 che ha funzionato fino a fine Luglio dello scorso anno e il Nord Stream 2 che non è stato completato – sono stati realizzati con i soldi della Russia e, soprattutto, con i soldi dei tedeschi. Nel colosso russo che opera nel settore del gas – Gazprom – lavorano personaggi di spicco del Partito Socialdemocratico tedesco, a cominciare dall’ex Cancelliere, Gerhard Schroeder. E’ per affrontare questo tema che la signora von der Leyen si è recata in Cina? E’ causale che in queste ore in Germania vadano in scena tante manifestazioni popolari per la pace? Non è che il viaggio di Macron e della signora Ursula von der Leyen sta anticipando una svolta politica europea -magari non in sintonia con gli Stati Uniti d’America – rispetto alla guerra in Ucraina? Sarà interessante capire quale sarà la reazione degli Stati Uniti d’America.
Foto tratta da Il Fatto Quotidiano
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