Adesso i Paesi europei che sono contrari all’invio di armi in Ucraina sono tre. All’Ungheria e all’Austria si è unita anche la Bulgaria. Ed è probabile che il numero cresca. L’Italia farebbe bene ad unirsi a questi Paesi senza perdere ancora tempo. Anzi, l’Italia – a nostro sommesso avviso – dovrebbe fare di più: invece di contattare i vertici dei Paesi alleati di Cina e Russia, per esempio, Tunisia e Algeria, dovrebbe contattare i leader ella Cina e della Russia, rispettivamente Xi Jinping e Vladimir Putin per chiedere venia, spiegando che, fino ad oggi, l’Italia è stata costretta a seguire gli Stati Uniti d’America nella folle guerra in Ucraina. Cinesi e russi non hanno motivo di avercela con l’Europa, che fino a poco prima dell’esplosione della guerra consideravano una piazza neutra con la quale, anzi, intrattenere rapporti economici (come potete leggere qui). Insomma, ci sono buone possibilità che cinesi e russi – nonostante i ‘casini’ combinati dal passato Governo di Mario Draghi e dall’attuale Governo di Giorgia Meloni – mettano una pietra sopra e blocchino il flusso di migranti che rischia di seminare il caos in Italia. Anche perché non è detto che i Paesi europei accolgano i migranti dall’Italia, se è vero che mezza Europa è già invasa da profughi ucraini. Non c’è nulla di male ad ammettere di avere sbagliato. Ammettere i propri errori è una manifestazione di intelligenza.
E’ perfettamente inutile recarsi in Tunisia, in Algeria, in Libia (dove tra l’altro sta per tornare al Governo la famiglia Gheddafi che non ha proprio nulla di buono da pensare dell’Italia…) per cercare di bloccare le partenze di migranti. Non sono i governanti di questi Paesi i ‘registi’ degli sbarchi. Ricordiamo all’attuale Governo italiano che, nelle ultime settimane, i punti di sbarco dei migranti sono diventati sei. Tre, come dire?, lavorano a pieno ritmo, se è vero che gli sbarchi di migranti sono all’ordine del giorno a Lampedusa, in Sicilia e in Calabria. Ma in prospettiva, se non si interviene ora, Cina e Russia ci mettono pochissimo a trasformare Pantelleria in una sorta di Lampedusa 2, ad incrementare gli sbarchi in Sardegna (dove arrivano prevalentemente migranti dall’Algeria) e ad incrementare gli sbarchi di migranti anche in Puglia. In questi giorni il mare ha fatto un po’ i capricci eppure i migranti sbarcati hanno superato le 6 mila unità. Non è da escludere che, con il miglioramento delle condizioni del mare, gli sbarchi si moltiplichino. Per l’Italia, con sei punti di sbarco, sarebbe il caos. L’accordo con Cina e Russia è un percorso razionale. Razionalmente l’Italia deve fare i propri interessi, non quelli degli Stati Uniti e dell’Unione europea di mangia-insetti e affaristi.
Ricordiamo sempre al Governo italiano che la sanità pubblica italiana in generale (e la sanità meridionale e siciliana in particolare) oggi è in grande sofferenza. Mancano medici, mancano infermieri e mancano posti letto negli ospedali. Se comincerà a crescere il numero degli sbarchi la sanità pubblica italiana, là dove dovessero sorgere problemi, rischia di andare in tilt. Anche perché una volta messo piede in Italia i migranti dovranno essere assistiti. Ecco una dichiarazione di queste ore di Lisa Bjelogrlic, coordinatrice del progetto nazionale di frontiera di Save the children, a proposito del caos che si registra nell’hotspot di Lampedusa: “Il nostro impegno è verificare ogni giorno che i minori, le mamme con bambini, possano avere un posto dove dormire. Ma considerato il sovraffollamento dell’hotspot questo non sempre viene garantito e aumentano i fattori di rischio per i bambini e gli adolescenti, a causa del freddo e della promiscuità tra adulti e minori”. Ormai l’Italia si trova in questo tunnel e l’unico modo per evitare il caos è trovare subito un accordo con Cina e Russia, ribadiamo, senza perdere altro tempo. Il rischio, per Giorgia Meloni e compagnia bella, è quello di passare da Governo che doveva fare la ‘battaglia navale’ contro i migranti a Governo che, di fatto – come sta avvenendo in queste ore a Lampedusa – deve eseguire le ‘direttive’ di chi sta dietro a questo via vai di migranti in mare. Insomma, oltre ai danni anche la beffa!
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