In Francia proseguono le manifestazioni di protesta. In Francia i sindacati esistono per davvero. Non vanno ad abbracciare capi di governo ma attaccato i governi se i governi vanno contro i lavoratori. Oggi è la decima giornata di mobilitazione e di scioperi. Cortei in tante città francesi. Ma soprattutto a Parigi. ormai è chiaro che l’obiettivo non è solo il secco “No” all’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Ormai gli obiettivi sono due: bloccare l’aumento dell’età pensionabile e mandare a casa il presidente Emmanuel Macron. Per la Francia – Paese della Rivoluzione francese che ha cambiato il mondo – non è concepibile che un presidente ignori la volontà popolare, ignori il Parlamento e tenti di imporre la propria volontà. Questo non può succedere in Francia, perché sarebbe un precedente gravissimo: sarebbe la fine dell’eredità culturale della Rivoluzione francese che è ancora oggi un esempio il tutto il mondo. conta poco o nulla il fatto che sia stato messo a capo della Francia dalle banche, dalla finanza e dai massoni dell’Unione europea. Il problema è che ha offeso il popolo francese. Per questo motivo – che non è affatto un motivo da nulla – il presidente Macron deve essere cacciato dall’Eliseo. Ci riusciranno? Noi pensiamo di sì, perché se Macron non andrà a casa sull’onda delle proteste popolari la Francia non sarà più la Francia. Ciò significherebbe che il popolo francese si fa mettere i piedi in testa dall’Unione europea: ma questo in Francia non può succedere.
Macron, da parte sua, sta cercando di salvare la faccia e la poltrona. Il modo per tirarsi fuori dal buco nel quale è andato a infilarsi è il parere del Consiglio costituzionale atteso entro il 21 Aprile. Il Consiglio – che svolge, tra l’altro, la funzione di controllo di legittimità costituzionale – dovrebbe censurare la riforma. Macron salverebbe la faccia con i massoni dell’Unione europea dell’euro – che sono coloro i quali hanno voluto la riforma delle pensioni in Francia – dicendo: “Io ci ho provato, ma il Consiglio costituzionale ha detto no”. Nella testa di Macron – che sembra stia sollecitando il Consiglio costituzionale a pronunciarsi in tempi brevi – con il blocco della legge sul passaggio dell’età pensionabile da 62 a 64 anni le acque si dovrebbero placare. Ma non è detto che sia così, perché le piazze francesi – sempre più numerose e sempre più barricadiere – vogliono le dimissioni di Macron, perché ormai lo considerano inaffidabile. In piazza sono scesi anche gli studenti. Ormai è una marea. Che ha messo in campo altri argomenti. Come il no alle grandi opere “inutili. Tra queste le proteste popolari a Sainte-Soline nelle Deux-Sèvres, dove la popolazione contesta il progetto per la costruzione di bacini di raccolta d’acqua per l’agricoltura. Durante questa manifestazione di protesta gli scontri sono stati durissimi, con decine di feriti, un uomo in fin di vita e un altri in gravi condizioni. Gli scontri di Sainte-Soline nelle Deux-Sèvres hanno fatto crescere la tensione. Insomma, Macron se ne deve andare a casa. E’ questione di tempo ma a casa ci andrà.
Foto tratta da Il Foglio