“E’ l’arma segreta di Vladimir Putin in Libia”. Così scrive il quotidiano Libero a proposito di Saif al-Islam Mu’ammar Gheddafi, secondogenito del leader libico Muʿammar Gheddafi (foto a destra tratta da Wikipedia). L’articolo – che noi leggiamo su DC NEWS – è interessante, perché annuncia possibili grandi novità in Libia, dove Gheddafi non è mai stato dimenticato. L’assassinio di Gheddafi – voluto soprattutto dai francesi ma anche da Stati Uniti d’America e Gran Bretagna – è una delle pagine più buie
Il passato è passato, anche se pesa sulle coscienze. Ora c’è il presente. Classe 1972, Saif al-Islam Mu’ammar Gheddafi, architetto, “ha studiato presso le università al-Fātaḥ e IMADEC – leggiamo su Wikipedia – perfezionandosi all’estero presso la prestigiosa London School of Economics and Political Science, dove ha conseguito un dottorato nel 2008. Era il figlio prediletto del Colonnello, il quale lo ha di fatto designato suo successore. Il secondo genito di Gheddafi ha sempre rifiutato cariche ufficiali quado il padre era in vita. Ora sembra che Putin e molto probabilmente anche la Cina di Xi Jinping abbiano pensato a lui per guidare la riunificazione della Libia. Considerato che Cina e Russia godono oggi di grande popolarità in quasi tutta l’Africa, l’obiettivo di riportare in auge il nome di Gheddafi, attraverso il figlio, non dovrebbe essere difficile. Libero racconta quanto sta accadendo una “fonte di sicura attendibilità”. Il figlio di Gheddafi sarebbe sostenuto da Khalifa Haftar, che oggi controlla la Cirenaica. sarebbe stato Putin a convincere Haftar. L’Europa che parte avrebbe in questa operazione? Non avrebbe una grande parte, leggiamo sempre su Libero. E c’è da crederci. Poco prima di essere assassinato Gheddafi aveva siglato un importante accordo con l’ENI, che allora parlava solo ‘italiano’. Ma, come già ricordato, il Governo Berlusconi dimostrò tutta la sua fragilità, se è vero che lo stesso Berlusconi venne sbattuto fuori da Palazzo Chigi a colpi di spread per fare posto a Mario Monti, voluto dall’Unione europea dell’euro. Oggi – soprattutto dopo che l’Europa si è accodata agli USA nella guerra in Ucraina – non crediamo che l’Italia e l’ENI ‘americanizzata’ troveranno posto in Libia.
“In questo momento Gheddafi II è ospite protetto e onorato di una tribù storicamente vicina al Colonnello – leggiamo sempre su Libero -. A 30-40 km a Sud di Bengasi ha il suo piccolo esercito – il gruppo di Zantan – e soprattutto è oggetto di un incarico speciale dato da Putin alla Brigata Wagner di stanza in Cirenaica. Tenere al sicuro, proteggere, accudire, vigilare Saif al-Islam Gheddafi. Sono dodici combattenti di Classe A, l’élite assoluta dei mercenari che in Cirenaica sono graditi ospiti nonché sostenitori di Haftar, a sua volta ammanigliato con Al Sisi”. Nell’articolo si legge inoltre che il figlio di Gheffafi gode della protezione di Israele. Non c’è da stupirsi, dal momento che gli israeliani, nella guerra tra Occidente e Russia in corso in Ucraina, sono schierati, per l’appunto, con Putin. Saif svolge varie attività. Opera nel settore dei reperti antichi. E si occupa anche di petrolio. Interessante l’ultimo passaggio dell’articolo di Libero: “Che cosa ha raccontato ai russi Gheddafi jr? Al-Jazeera ha dato voce all’agente di Wagner, Maxim Shugaley. Costui ha riferito che Saif ha fornito alla Russia prove di corruzione coinvolgenti politici in Francia, Stati Uniti e Ucraina”. A conti fatti, il figlio di Gheddafi è perfettamente in linea con Cina e Russia, che lavorano per dare all’Africa una prospettiva dalle speculazioni che fino ad oggi hanno effettuato in questo Continente gli occidentali. Questo spiega perché oggi buona parte dell’Africa è vicina a Cina e Russia. E non è da escludere che, tra qualche tempo, i 14 Paesi africani che ancora oggi, di fatto, sono sotto il controllo della Francia entrino in fibrillazione per liberarsi del colonialismo francese. E’ solo questione di tempo.
Foto fi prima pagina tratta da Il Fatto Quotidiano