“Washington deve smetterla di interpretare il ruolo di governo del mondo”. Lo ha detto il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, commentando le critiche delle autorità messicane nel rapporto del Dipartimento di Stato Usa sui diritti umani. “Non è vero, mentono, è pura politica… È come se li valutassimo in termini di diritti umani: ‘Perché non rilasci Assange? Se parli di giornalismo e libertà, perché Assange è in prigione?”. Parlando di atti di violenza, perché un premiato giornalista americano afferma che il governo degli Stati Uniti ha sabotato un gasdotto dalla Russia all’Europa?”. Insomma, anche il Messico comincia a porsi domande sugli Stati Uniti d’America.
Per la cronaca, Julian Assange è un giornalista, programmatore e attivista australiano, cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa WikiLeaks. “Nel 2010 – leggiamo su Wikipedia – ha assunto un’ampia notorietà internazionale per aver rivelato tramite WikiLeaks documenti statunitensi secretati, ricevuti dalla ex militare Chelsea Manning, riguardanti crimini di guerra; per tali rivelazioni ha ricevuto svariati encomi da privati e personalità pubbliche, onorificenze (tra cui il Premio Sam Adams, la Medaglia d’oro per la Pace con la Giustizia dalla Fondazione Sydney Peace e il Premio per il Giornalismo Martha Gellhorn), ed è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la pace per la sua attività di informazione e trasparenza. Dall’11 Aprile 2019 è incarcerato nel Regno Unito”. Perché? Lesa maestà agli Stati Uniti d’America…
Foto tratta da Italia Oggi