La politica siciliana tocca livelli sempre più bassi. L’ultima trovata scenica è l’introduzione del test tossicologico per sputtanare i parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana che fanno uso di droga. Drogarsi è un reato? No. Con la legge nazionale numero 49 del 2006, l’uso personale di stupefacenti è stato depenalizzato: è un illecito amministrativo non penalmente rilevante e non sanzionabile con strumenti rieducativi o repressivi di rango penalistico. E allora perché l’onorevole Ismaele La Vardera si sta inventando questa sceneggiata? Per finire sulle pagine dei giornali come il moralista-moralizzatore? Di tutto la politica siciliana ha bisogno, tranne che di novelli Girolamo Savonarola anti-spinello e anti-cocaina. Se assumere droga non è reato, ebbene, che cosa gliene frega ai cittadini siciliani di sapere se un parlamentare si ‘sballa’ con lo spinello o se sniffa cocaina? “È giusto che i siciliani vengano informati se i propri rappresentanti fanno uso di droghe”, dice La Vardera, ex Iena e presidente del Sud chiama Nord di Cateno De Luca. Ma chi l’ha detto che è giusto? Chi è La Vardera per stabilire cosa è giusto e cosa non è giusto? Ma chi crede di essere? E’ solo un giornalista delle televisioni di Berlusconi diventato deputato regionale. Punto. Questo giovane parlamentare regionale si è montato la testa? Cominciamo a pensare di sì. Ha fatto malissimo il presidente del Parlamento siciliano, Gaetano Galvagno, a prendere in considerazione un’iniziativa demagogica e liberticida, degna di un Paese illiberale. Ed è inutile che ci vengano a dire che il test sarà su base volontaria, perché questa è solo squallida ipocrisia. Sappiamo benissimo che i deputati che si rifiuteranno di fare il test verranno messi mediaticamente in croce. Questo è intollerabile. Il Parlamento della nostra Isola non può scendere a questo livello. Ci auguriamo che i parlamentari mettano fine sul nascere a questa storia. Da anni si discute di legalizzare l’uso della droga per colpire veramente la mafia e il Parlamento siciliano si auto-catapulta nel passato. Qui non si tratta di essere favorevoli alla droga: si tratta di difendere le libertà personali, che sono sacre.
Foto tratta da Catania News