“I cani randagi invadono Lampedusa, veterinari dell’Asp in campo per sterilizzarli”, titola il Giornale di Sicilia. La notizia ci stupisce. Che Lampedusa sia meta di migranti che arrivano a ritmo continuo è noto da oltre un ventennio. Ma la notizia della cosiddetta “invasione” di cani randagi è nuova. Da dove sarebbero arrivati i randagi nell’isola di Lampedusa? Come sarebbe avvenuta questa invasione? Dubitiamo che i cani arrivino con i barconi, modello migranti. E qualcosa ci dice che non dovrebbero essere stati portati in quest’isola dagli extraterrestri. E’ probabile che si tratti di cani abbandonati che hanno iniziato a riprodursi. Ricordiamo che cinque anni fa il problema dei cani randagi di Lampedusa (e se non ricordiamo male anche dei gatti) è stato affrontato da un gruppo di volontari e dal Comune con un piano di sterilizzazione e spingendo la popolazione ad adottare i cani abbandonati. Se il problema si sta riproponendo è evidente che la pubblica amministrazione non ha più seguito tale questione. Noi ricordiamo che il piano di sterilizzazione dei cani a Lampedusa ha funzionato. Se oggi il problema si ripropone, ebbene, è evidente che nell’isola debbono essere arrivati cani che, con molta probabilità, sono stati abbandonati. Per caso nell’isola arrivano turisti con i cani? La nostra è una domanda. Perché di turisti, a Lampedusa, ne arrivano tanti. Un fatto è certo: a un certo punto Lampedusa ha scoperto di avere di nuovo tanti cani randagi. E l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Palermo sta intervenendo per sterilizzare questi cani (Lampedusa, pur facendo parte della provincia di Agrigento, per la sanità fa capo a Palermo). Detto questo, sarebbe interessante capire perché a Lampedusa, dopo una campagna di sterilizzazione di cinque anni fa, ci sono tanti cani randagi.
Foto tratta da LAV