- Al Sud e alla Sicilia servono tante cose: ma l’unica cosa che non serve è un partito-calderone presentato come rappresentante di Sud e Sicilia per poi ritrovarsi allearti con milanesi, torinesi, fiorentini e romani!
- Anche in Assemblea regionale siciliana Cateno De Luca e il suo gruppo di deputati non stanno brillando
- Gli insegnamenti di Franz Fanon
Al Sud e alla Sicilia servono tante cose: ma l’unica cosa che non serve è un partito-calderone presentato come rappresentante di Sud e Sicilia per poi ritrovarsi allearti con milanesi, torinesi, fiorentini e romani!
Dispiace scriverlo ma Cateno De Luca sta facendo solo una grande confusione politica. E siamo stupiti che il movimento Mezzogiorno federato – che dovrebbe essere di ispirazione meridionalista – si sia ‘infilato’ nella macedonia deluchiana. Avevamo pensato e sperato che De Luca volesse riunificare tutti i movimenti meridionalisti, invece dobbiamo constatare che De Luca sta solo provando a creare con contenitore elettorale dove mettere tutto e il contrario di tutto. Siamo rimasti basiti quando abbiamo letto dei possibili accordi con Letizia Moratti, sconfitta in modo netto alle ultime elezioni regionali della Lombardia. La Moratti era candidata con il movimento di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Lo sappiamo: il prossimo anno si vota per le elezioni europee e si cercano ‘sponde’ elettorali per fare massa critica. Però c’è un limite, soprattutto se un movimento si presenta come il punto di riferimento del Mezzogiorno d’Italia. Perché Calenda, Renzi e, soprattutto, la signora Letizia Moratti con il Sud e la Sicilia non c’entrano proprio nulla! Di più: leggiamo adesso che anche la grillina – a quanto parte ex grillina – la torinese Laura Castelli sarebbe stata ‘intruppata’ in Sud chiama Nord, il movimento di De Luca. Già il nome di questo partito è assai infelice, perché i meridionali e i siciliani di tutto hanno bisogno, tranne che di chiamare il Nord, area del Paese che non amiamo e che vuole finire di derubare Sud e Sicilia con la truffa incostituzionale dell’Autonomia differenziata.
Anche in Assemblea regionale siciliana Cateno De Luca e il suo gruppo di deputati non stanno brillando
De Luca ci sta deludendo. Abbiamo già detto della confusione che sta facendo a livello nazionale mescolandosi con personaggi del Nord ed ex grillini. Ma anche in Assemblea regionale siciliana non sta brillando. Seguiamo distrattamente le cronache di Sala d’Ercole, se non altro perché producono solo chiacchiere e quasi sempre leggi inutili o sbagliate. Ebbene, a parte qualche provvedimento ininfluente, non ci sembra che De Luca e compagni, nelle sale dorate del Palazzo Reale di Palermo, stiano facendo cose clamorose. Di ‘maieutico’, nell’azione politica e parlamentare di questo soggetto politico non vediamo proprio nulla. E, quel che è peggio, non vediamo nulla nemmeno in termini di opposizione. La sanità pubblica siciliana è un delirio ma ancora aspettiamo di leggere qualcosa di conducente da parte di questi ‘nuovi’ deputati. Così come aspettiamo di capire cosa pensano De Luca e compagni della follia di stabilizzare della sanità siciliana il personale amministrativo dell’emergenza-sceneggiata Covid. Non parliamo dell’agricoltura siciliana, totalmente allo sbando con un Governo regionale che, su tale materia, rappresenta il nulla mescolato con il niente. Il grano duro, per esempio. In Sicilia il prezzo è addirittura di 6-7 euro inferiore al prezzo del duro pugliese, che è già bassissimo! Tutto questo mentre il Ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, ha ‘imbalsamato’ la CUN grano duro, la Commissione Unica Nazionale, lo strumento che dovrebbe tutelare i produttori di grano duro di Sud e Sicilia dalle speculazioni al ribasso del prezzo dello stesso grano duro. In queste ore si è aggiunta anche la follia del rigassificatore di Porto Empedocle rilanciata dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. Diranno qualcosa De Luca e compagni?
Gli insegnamenti di Franz Fanon
Vero è che ci sono argomenti che, per essere affrontati, debbono essere conosciuti. Però è arrivato il momento di andare al di là dei deputati ‘belli’, potenti, o ‘televisivi’. Al Sud e alla Sicilia, egregio onorevole De Luca, non servono le ammucchiate per eleggere qualche deputato nell’inutile e dannoso Parlamento europeo che fino ad oggi ha solo affossato il Sud e la Sicilia insieme con la Commissione europea e con i massoni e affaristi della Ue. Per essere chiari: la Mitteleuropa si ‘mangerà’ il Nord Italia (e, sinceramente, non ce ne può fregare di meno!), evitiamo di fargli ‘mangiare’ anche il Sud e la Sicilia che questi ‘banditi’ della Ue vorrebbero trasformare in luoghi per produrre energia eolica o fotovoltaica per loro, con il contorno di speculazioni turistiche dove passare le vacanze con meridionali e siciliani a fare i camerieri di questa gente. Al Sud e alla Sicilia serve un partito meridionalista che punti sulla cultura, non una ‘macedonia’ elettorale pi fari fuddra! Letizia Moratti è milanese. Matteo Renzi è fiorentino. Carlo Calenda è romano. Laura Castelli è torinese. Tutte persone degnissime che, con rispetto parlando, hanno poco o punto a che vedere con il Sud e con la questione meridionale. Nel ribadire, ancora una volta, che al Sud e alla Sicilia serve un partito fatto da meridionali e da siciliani, consigliamo all’onorevole De Luca la lettura delle opere di Franz Fanon che, ne siamo certi, troverà interessanti.
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