Piano piano piano in Europa cresce il fronte che si oppone alla guerra in Ucraina. O meglio, alla partecipazione dell’Europa alla guerra in Ucraina. Non è un grande fronte, ma le manifestazioni sono significative. A Berlino la gente scesa in piazza è stata tanta. Le autorità parlano di 10 mila manifestanti, gli organizzatori di 50 mila persone scese per le strade. Un’altra manifestazione contro la guerra in Ucraina è andata in scena a Praga. Qui i manifestanti hanno chiesto la rimozione della bandiera ucraina dal Museo Nazionale. La gente ha provato ad entrare dentro il Museo, ma la polizia gliel’ha impedito. Un canale Telegram scrive che ci sono stati 18 persone arrestate. Un funzionario della sicurezza è rimasto ferito. Queste manifestazioni sono la spia di un malessere. Pesa l’incertezza energetica e l’inflazione che, come nel caso dell’inflazione americana, non sembra essere solo di natura monetaria ma è anche legata anche alla mancanza di alcuni beni e all’alto prezzo degli stessi beni che mancano. Per ora l’Unione europea è riuscita a tenere tutto sotto tono con l’informazione controllata e con la retorica. Ma la situazione si va aggravando. Il Governo italiano di Giorgia Meloni fa sapere che potrebbero essere in arrivo 900 mila migranti via mare. In realtà, la situazione è più grave, perché ci sono di mezzo anche gli ucraini. Semp0lificando, si può affermare che la Cina – che oggi è alleata di buona parte dell’Africa – d’intesa con la Turchia di Erdogan, fa arrivare in Europa, via Italia, i migranti da Tunisia, Libia e adesso anche dalla Turchia. Il naufragio in Calabria potrebbe essere stato funzionale alla stabilizzazione di un canale di arrivo di migranti in Italia dalla Turchia. In Ucraina, la Russia – alleata della Cina – ‘sfondando’ piano piano le difese, sta facendo in modo che milioni di ucraini si riversino in Europa.
Tirando le somme, la notizie che destano molta preoccupazione, nell’Unione europea, sono due. Da un lato c’è l’aumento degli ucraini che scappano dalla guerra e si dirigono verso l’Europa dell’Est (anche se, nel silenzio generale, vengono ripartiti in tanti paesi europei); dall’altro la Russia – con molta probabilità aiutata da alcuni Paesi non occidentali, Cina in testa ma non soltanto Cina – che ha fatto sapere che con le armi che ha a disposizione può reggere benissimo altri due anni di guerra. Tale prospettiva crea il panico tra le popolazioni dei Paesi dell’Europa dell’Est dove, sempre nel silenzio generale, arrivano tanti ucraini. L’Unione europea non informa su quanto sta avvenendo. Mentre, ad esempio, si parla molto dei migranti che arrivano dal mare in Italia – dalla Libia e dalla Tunisia sbarchi continui in Sicilia, dalla Turchia vanno avanti gli sbarchi in Calabria e in Puglia – nessuno sa nulla degli ucraini che hanno lasciato il loro Paese e sono già in Europa. L’Unione europea non ne parla per evitare di seminare paura tra la popolazione ma il problema c’è. Anche perché, nonostante le armi inviate da USA e Unione europea in Ucraina, i russi avanzano come rulli compressori e gli ucraini fuggono verso l’Europa. La notizia che la Russia può andare avanti per altri due anni con la guerra in Ucraina, addirittura senza aiuti esterni (questa, in realtà, sembra una bugia mediatica studiata ad arte, perché di aiuti, la Russia, diretti e indiretti, ne riceve tanti), getta nello sconforto soprattutto la popolazione dell’Europa dell’Est. Preoccupa anche il fatto che la Turchia – Paese ormai schierato con Cina e Russia – potrebbe aprire le porte ai milioni di profughi fino ad oggi ‘prigionieri’ al confine con l’Europa dell’est. E sarebbe il patatrac per l’Europa, Germania in testa. Da qui i timori, i malumori e le manifestazioni popolari. E potrebbe essere solo l’inizio…
Foto tratta da Internazionale