Che succederà oggi nei mercati di tutto il mondo dopo il fallimento della Silicon Valley Bank avvenuto alla fine della scorsa settimana? Per provare a orientarci, oltre che leggere i giornali economici, seguiamo i report dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi. L’una cosa che in questo particolare momento sembra assodato è che i mercati, in generale, dovranno affrontare una settimana durissima! Le ricadute del crollo della Silicon Valley Bank (SVB) coincidono con il rilascio di dati economici chiave e di riunioni politiche. Domani sono attesi i dati sull’inflazione negli Stati Uniti d’America. Sarà interessante capire a che punto è, oggi, l’inflazione di fondo, ovvero l’inflazione calcolata al netto dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia. Analisi che consente di distinguere distinguere aumenti o diminuzioni persistenti dei prezzi rispetto alle fluttuazioni temporanee. Insomma, per dirla in parole semplici, domani sapremo se la Fed, la Banca Centrale americana aumenterà ancora i tassi di interesse e, eventualmente, di che entità dovrebbe essere l’aumento (anche se non mancano analisti che sostengo che l’inflazione in questo momento storico non è solo monetaria ma potrebbe dipendere da una carenza di beni). Dopodomani – Mercoledì 15 Marzo – sarà la volta del bilancio del Regno Unito. Giovedì si dovrebbe riunire Banca Centrale Europea (BCE). Non c’è nemmeno bisogno di aggiungere che la BCE andrà a ‘rimorchio’ della Fed: se gli americani aumenteranno i tassi di interesse, la BCE si dovrebbe adeguare. Le previsioni non sono semplici. C’è chi dà per scontato l’aumento dei tassi di interesse della BCE e chi invece non esclude una ‘stoppata’. Questo perché nell’Unione europea gli effetti negativi di un eventuale aumento dei tassi sarebbero maggiori rispetto a quanto avverrebbe negli Stati Uniti. Ciò, però, comporterebbe l’impossibilità, nel medio periodo, di tenere sotto controllo l’inflazione, con le ovvie ricadute negative.
Grazie ai report di Puglisi anche noi abbiamo un po’ familiarizzato con il cosiddetto Indice VIX chiamato anche “L’Indice della paura” del mercato azionario. Tale Indice di solito sale quando nei mercati vanno in scena turbolenze e i prezzi scendono. Venerdì scorso il VIX era già salito al massimo da Ottobre, mentre l’ICE BofA Move Index, una misura della volatilità negli Stati Uniti, è salito ai massimi da metà Dicembre! I mercati azionari in Medio Oriente hanno chiuso tutti in ribasso, con la Borsa egiziana a guidare l’andamento ‘ribassista‘. In Qatar quasi tutte le azioni hanno chiuso in territorio negativo, compresa la Qatar Islamic Bank, che è crollata del 3,9%. Non è un buon segnale. Un altro segno di un possibile contagio, dopo il crollo della Silicon Valley Banck, ad altri asset è stato rappresentato dal disancoraggio della stablecoin USDC rispetto al dollaro e dal suo conseguente crollo ai minimi storici, anche se poi ha recuperato la maggior parte delle sue perdite, dopo che Circle, la società che la gestisce, ha assicurato agli investitori che avrebbe onorato l’ancoraggio nonostante l’esposizione nei confronti della Silicon Valley Bank. Tuttavia, è molto probabile che persista questo stato di disagio nei confronti del settore bancario, tanto che ieri il segretario al Tesoro statunitense, Janet Yellen, ha dichiarato che stava lavorando con le autorità di regolamentazione per rispondere all’implosione di SVB. Ovviamente non è da escludere che oggi gli investitori svendano i loro portafogli ancor prima di poter ‘digerire’ gli ultimi sviluppi. Per dirla tutta, il crollo di SVB potrebbe dare luogo a un effetto domino anche su altre banche statunitensi e non solo.
C’è grande preoccupazione nel mondo anglosassone. In queste ore il Governo britannico si sta adoperando per ridurre al minimo i danni al settore tecnologico del Paese. Il primo Ministro Rishi Sunak ha affermato che il suo Governo sta lavorando per trovare una soluzione per limitare il potenziale colpo alle aziende che in qualche modo sono legate alla filiale britannica di SVB. Il ministro delle Finanze di questo Paese dovrebbe decidere se dare o meno la priorità al mantenimento della stabilità delle finanze pubbliche, resistendo ad eventuali “omaggi” che potrebbero in qualche modo destabilizzare sia la sterlina che il mercato azionario britannico. Cosa di non facile conciliazione soprattutto se si pensa al nuovo fabbisogno di indebitamento pubblico nel Regno Unito che rende già di per sé incerte le prospettive per i titoli di Stato britannici. In Asia il fallimento di SVB ha lasciato in asso molti fondi cinesi e start-up tecnologiche, poiché la banca era un ponte di finanziamento chiave per i gruppi che operano tra la Cina e gli Stati Uniti, secondo quanto riportato dal Financial Times, anche se la joint venture cinese di SVB ha dichiarato Sabato di avere una solida struttura societaria ed un bilancio gestito in modo indipendente. Stasera proveremo a fare il punto della situazione sull’andamento dei mercati di oggi.
Foto tratta da Il Messaggero
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