Ricordate la vicenda del finanziamento della Regione siciliana pari a 3,75 milioni di euro per una mostra a Cannes? Noi ci siamo più volte occupati di questa vicenda che presente punti oscuri, soprattutto in ordine al comportamento dell’alta burocrazia regionale. Ora leggiamo che la seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia, con una sentenza, ha respinto il ricorso della Absolute Blue, la società che avrebbe dovuto gestire la manifestazione. la società ha presentato ricorso contro il provvedimento adottato dall’amministrazione regionale siciliana, che ha revocato in autotutela il provvedimento varato dalla stessa amministrazione regionale. E questa è già una prima stranezza: un’amministrazione pubblica che prima vara un provvedimento amministrativo e poi lo ritira in auto-tutela! In ritiro del provvedimento in auto-tutela + stato disposto dall’amministrazione in seguito dell’accertamento disposto dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che – da quello che risulta – era già insediato quando l’amministrazione regionale ha varato il provvedimento.
I giudici amministrativi sono entrati nel merito e hanno dichiarato la legittimità del provvedimento di autotutela adottato dall’assessorato regionale al Turismo della Regione siciliana, perché l’aggiudicazione era avvenuta senza gara, in violazione del codice degli appalti. La società che ha presentato ricorso dovrà pagare le spese legali pari a 2 mila euro. Stando a quello che leggiamo sul Giornale di Sicilia on line, la società Absolute Blue “non ha dimostrato di essere titolare di diritti di esclusiva” e quindi la Regione avrebbe dovuto “vagliare l’esistenza di soluzioni alternative ragionevoli al fine di dimostrare che nel caso di specie, sarebbe stato necessario realizzare l’evento Casa Sicilia proprio in quell’hotel”. Noi non siamo giuristi e non siamo bravi come i dirigenti dell’assessorato regionale al Turismo e come i dirigenti della presidenza della Regione, con riferimento alla Segreteria di Giunta e alla Segreteria Generale della presidenza della Regione siciliana. Detto questo, da giornalisti, non possiamo non notare le singolarità di questa vicenda. In questa storia qualcuno ha sbagliato. Del resto, se la Regione, come scrivono i giudici del TAR Sicilia, avrebbe dovuto “vagliare l’esistenza di soluzioni alternative ragionevoli al fine di dimostrare che nel caso di specie, sarebbe stato necessario realizzare l’evento Casa Sicilia proprio in quell’hotel” è o no la Regione ad aver sbagliato? A meno che non ci siano cose che non sappiamo o che ci sfuggono, non possiamo non notare che, a fronte di un errore commesso dalla Regione, l’impresa – che ha presentato legittimamente ricorso – pagherà le spese legali. Per quello che sappiamo noi è la pubblica amministrazione che decide se applicare o no una certa proceduta e se le ‘carte’ sono a posto, non certo le imprese che presentano i progetti!
Noi abbiamo già messo nero su bianco le nostre perplessità su questa vicenda. Riprendiamo per grandi linee il nostro articolo di due mesi fa. Siamo partiti da un articolo pubblicato dal quotidiano on line Live Sicilia, che riporta una dichiarazione dell’avvocato generale della Regione siciliana, dottore Giovanni Bologna. L’oggetto è il via libera dei vertici burocratici dell’assessorato regionale al Turismo della Regione siciliana al finanziamento di 3,75 milioni di euro assegnato alla società lussemburghese Absolute Blue per organizzare gli eventi siciliani al Festival di Cannes. Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha chiesto un parere all’avvocato generale Bologna. Il quale ha risposto che “la procedura negoziata non poteva essere attivata per insussistenza dei presupposti di legge”. Non sussisterebbe la cosiddetta “esclusività” e la procedura seguita dall’assessorato regionale al Turismo sarebbe quindi illegittima. Noi non siamo giuristi ma semplici giornalisti. E da giornalisti ci chiediamo: questa precisazione – che non è certo secondaria – non sarebbe stata opportuna prima della firma dell’atto da parte dei vertici burocratici dell’assessorato al Turismo? In altre parole: prima di firmare un atto così importante – visto che di mezzo c’è una spesa da 3,75 milioni di euro – i vertici burocratici dell’assessorato al Turismo sono o no tenuti a chiedere un parere all’Ufficio legislativo e legale della Regione? La nostra è una semplice domanda ma ci sta tutta se due mesi fa, nel piano della polemica, abbiamo appreso dall’avvocato generale della Regione che, nel caso in questione, “la procedura negoziata non poteva essere attivata per insussistenza dei presupposti di legge”.
Ancora il nostro articolo di due mesi addietro: “Supponiamo che l’atto amministrativo firmato dai vertici burocratici dell’assessorato al Turismo sia arrivato negli uffici della Giunta regionale. Del resto, se il presidente della Regione Schifani ha sentito il dovere di chiedere chiarimenti all’assessore regionale al Turismo, Francesco Paolo Scarpinato, (che oggi ha cambiato assessorato e guida i Beni culturali) l’atto amministrativo in questione, per forza di cose, deve essere arrivato in Giunta. Quando questo atto è arrivato in Giunta è stato visionato dalla Segretaria della Giunta regionale? Se, come segnala il dottore Bologna, ‘la procedura negoziata non poteva essere attivata per insussistenza dei presupposti di legge’ il fatto non avrebbe dovuto essere segnalato subito dalla Segretaria della Giunta regionale? La segnalazione c’è stata e noi non sappiamo nulla? E se la segnalazione c’è stata come mai l’atto non è stato bloccato e si sta intervenendo solo oggi con la revoca dei Decreti in questione in autotutela? Se si sta intervenendo con la revoca dei Decreti in autotutela, ebbene, significa che tali Decreti sono, anzi erano diventati operativi. E se c’erano problemi di “non legittimità” come mai i Decreti sono diventati operativi? Le nostre sono semplici domande che discendono da quello che sta passando sotto i nostri occhi. Oltre alla Segreteria della Giunta regionale c’è anche la Segreteria generale della presidenza della Regione siciliana. Stessa domanda: se “la procedura negoziata non poteva essere attivata per insussistenza dei presupposti di legge” qual è stato il ruolo della Segreteria generale della presidenza della Regione siciliana? Ci sarebbero anche i Revisori dei conti della Regione siciliana per il finanziamento dello scorso anno da 2,2 milioni di euro: hanno già esaminato la questione o debbono ancora esaminarla?”.
Ancora il nostro articolo di due mesi fa: “Da quello che sappiamo, come già accennato, questo sarebbe, anzi sarebbe stato il secondo finanziamento per questa manifestazione. Il primo – da 2,2 milioni di euro – è stato erogato lo scorso anno. La procedura amministrativa seguita lo scorso anno è la stessa di quella di quest’anno? Se la procedura è stata diversa da quella di quest’anno ed è stata legittima, nulla da aggiungere. Ma se la procedura è stata la stessa, ebbene, c’è un problema, perché una stessa procedura, con le stesse leggi vigenti, non può essere legittima un anno e illegittima l’anno successivo. Di più. Non sappiamo se il finanziamento di 2,2 milioni di euro dello scorso anno sia il frutto di una legge regionale. Se così fosse e se lo scorso anno è stata seguita la stessa procedura seguita quest’anno, ebbene, ci sarebbe un problema. Anzi, un doppio problema: uno politico e l’altro burocratico. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana in carica lo scorso anno, Gianfranco Miccichè, dovrebbe spiegare come sia stato possibile approvare una legge che ha dato vita a una procedura amministrativa illegittima; e gli alti burocrati del Parlamento siciliano dovrebbero fornire spiegazioni ‘tecniche’. Insomma, un bel guazzabuglio”. A nostro modesto avviso la sentenza del TAR Sicilia non può diventare il mezzo per chiudere questa vicenda che presenta ancora tantissime ombre e pochissime luci. Ci auguriamo che le opposizioni in Assemblea regionale siciliana presentino un’interrogazione con richiesta di risposta scritta quanto meno per appurare: a) se la procedura seguita dall’amministrazione regionale lo scorso anno per erogare il finanziamento di 2,2 milioni di euro per la manifestazione sia stata diversa dalla procedura – a quanto pare non corretta – seguita quest’anno o se sia stata seguita la stessa procedura di quest’anno; b) qual è stato, in questa vicenda, il ruolo della Segreteria di Giunta e della segreteria Generale della presidenza della Regione siciliana.
Foto tratta da La Via dei Tesori Magazine