- Con molta probabilità non c’è solo la parità dei sessi ma anche un incentivo: la tavoletta del water riscaldata
- Il dato è un po’ contestato perché non terrebbe nel giusto conto l’abbinamento minzione-defecazione
- Spariranno gli orinatori pubblici?
di Nota Diplomatica
Con molta probabilità non c’è solo la parità dei sessi ma anche un incentivo: la tavoletta del water riscaldata
L’impeto culturale che mira alla perfetta e totale parità tra sessi – tutti i sessi – parrebbe avere spostato il mirino su un nuovo obiettivo, il ‘vizio’ tipicamente maschile di orinare stando in piedi. Iniziano a uscire sulla stampa anglosassone – ultimamente e più vistosamente sul Guardian britannico – articoli dal tenore celebrativo che riportano una mini-statistica secondo cui, in Giappone almeno, ci sarebbe stato negli ultimi anni un aumento nel numero di uomini che preferiscono sedersi sulla tavoletta del water per fare pipì anziché restare eretti. Per la verità, il dato è un po’ debole, derivato com’è da un sondaggio condotto su un campione striminzito di soli 155 uomini dalla Panasonic, una ditta che, oltre alla piccola elettronica, si occupa anche della produzione e commercializzazione di quei water ‘tecnologici’ giapponesi dalla tavoletta riscaldata… Ad ogni modo, secondo le indicazioni fornite dall’azienda, nel 2020 è risultato che il 70% degli uomini giapponesi si siede per fare la pipì, mentre cinque anni prima, nel 2015, era solo il 51% a farlo.
Il dato è un po’ contestato perché non terrebbe nel giusto conto l’abbinamento minzione-defecazione
Le statistiche – almeno per come vengono riferite – sarebbero viziate dal fatto di non tenere conto del comune ma occasionale ‘abbinamento’ minzione/defecazione, e dunque che la posizione assunta davanti al water possa variare a seconda delle circostanze. Inoltre, le interviste del 2020 sarebbero state condotte durante i lockdown legati al Covid, con i soggetti chiusi in casa e, pertanto, con a disposizione il water ‘familiare’ e tanto tempo da perdere… L’articolo del Guardian riferisce inoltre della preoccupazione che delle ‘mini-particelle’ di orina prodotte dalla posizione dei maschi nel corso della ‘minzione verticale’ possano poi galleggiare liberamente nell’aria per depositarsi eventualmente sugli spazzolini da denti anche a diversi metri di distanza… Per fortuna, l’orina che esce dal corpo umano è un liquido sterile, non che non puzzi quando viene fatta schizzare lontano dal ‘bersaglio’…
Spariranno gli orinatori pubblici?
La campagna contro il modo ‘maschio’ di fare pipì sarà forse un preludio alla graduale eliminazione degli orinatoi nei gabinetti pubblici – darebbero, si capisce, un vantaggio ‘ingiusto’ agli utenti maschi, oltre a costare qualcosa in più – ma dal punto di vista propagandistico la strada è in salita. Gli uomini sono ben consci di essere favoriti dalla natura sotto questo aspetto: di non doversi parzialmente svestire per orinare e di non essere costretti a posare le chiappe direttamente sulle tavolette ‘sospette’ dei water nei cessi pubblici. Infine, c’è anche un problema di ‘orgoglio di genere’, che si riassume nell’uso in lingua tedesco del termine Sitzpinkler (‘chi piscia da seduto’). La parola ha l’accezione di ‘pappamolle’, ‘smidollato’ e dunque, tra maschi, ‘feminuccia’…
foto tratta da INRAN
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