Non solo l’Italia è l’unico Paese Ue del Mediterraneo che accoglie migranti ma adesso ci fanno anche causa!/ MATTINALE 855

8 marzo 2023
  • L’Italia è veramente ridotta male!
  • La Turchia, pagata dalla Ue per non fare arrivare i migranti in Germania, ha cercato di dirottarli in Grecia. Ma il Governo greco ha preso le opportune contromisure…
  • Non c’è nemmeno bisogno di dire che Malta, Cipro e Libano respingono i migranti in arrivo dalla Turchia  
  • Non sapendo più come liberarsi dei migranti bloccati al confine con l’Europa dell’Est, il Governo di Erdogan e le organizzazioni criminali, da qualche anno a questa parte, hanno optato per la Calabria e la Puglia 

L’Italia è veramente ridotta male!

Tra le tante particolari che vanno in scena in Italia se n’è aggiunta un’altra: i parenti delle vittime del naufragio avvenuto nei giorni scorsi a Cutro, dalle parti di Crotone, in Calabria, preparerebbero una class action. Stando a quanto leggiamo sulla stampa, alcuni di questi parenti si sarebbero già rivolti ad alcuni legali italiani. “L’assistenza di un avvocato – leggiamo in un articolo di TGCOM24 –  è d’altra parte necessaria anche per poter contribuire all’inchiesta in corso. E in entrambi i casi il dito è puntato principalmente sul capitolo soccorsi: si cercherà infatti di appurare se siano stati tempestivi o se vi siano state delle responsabilità che hanno portato alla morte delle 71 vittime”. Ad assistere i familiari delle vittime – che peraltro non si sa nemmeno quante sono, perché ancora non è nemmeno chiaro il numero di migranti che viaggiavano sull’imbarcazione che si è sbriciolata a due passi dalla riva – sono già pronti alcuni avvocati. Tra questi Luigi Li Gotti, ex sottosegretario alla Giustizia, già difensore del collaboratore di Giustizia, Tommaso Buscetta; poi Mitja Gialuz, ordinario di Diritto processuale penale; Vincenzo Cardone e Francesco Verri, considerati luminari del Diritto penale internazionale. Sempre su TGCOM24 leggiamo una nota di questi quattro noti penalisti: “Siamo stati incaricati da numerosi familiari delle vittime del naufragio di rappresentarli nei due procedimenti penali iscritti dalla Procura della Repubblica di Crotone. Il primo ha già condotto all’arresto di alcuni presunti scafisti che rispondono dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo quale conseguenza della violazione dolosa delle leggi sull’immigrazione. Il secondo procedimento mira a raccogliere gli elementi per valutare se ci sono responsabilità per il mancato soccorso in mare”. Altri avvocati arriveranno da Torino: sono Marco Bona ed Enrico Calabrese che in passato hanno assistito i familiari delle vittime di altre tragedie in mare, come quella del traghetto Norman Atlantic, dell’Al Salam Boccaccio e della Costa Concordia. I due legali hanno rilasciato una dichiarazione al quotidiano La Stampa: “Incontreremo i familiari delle vittime che ci hanno contattato. Prenderemo in esame ogni possibile responsabilità di istituzioni nazionali e comunitarie, Frontex e Commissione inclusa. Vite e affetti non devono valere zero per chi deve salvaguardarli. Tanto meno le morti costituire occasioni di risparmio per i bilanci statali o dell’Ue”.

 

La Turchia, pagata dalla Ue per non fare arrivare i migranti in Germania, ha cercato di dirottarli in Grecia. Ma il Governo greco ha preso le opportune contromisure…

Perché a noi questa notizia sembra particolare? Perché, alla fine, l’Italia è l’unico Paese dell’Unione europea che si affaccia nel Mediterraneo che, da anni, accoglie migranti. La Grecia non vuole sentire parlare di migranti che arrivano dal mare. Il Governo greco ha addirittura studiato e applicato un metodo per respingere i migranti che pare stia dando ‘ottimi’ risultati sul piano pratico: trasformare i migranti che sono riusciti ad entrare in Grecia in scafisti all’incontrario. Ci spieghiamo meglio. La Grecia non è come l’Italia che accoglie tutti i migranti e foraggia i titolari dei centri di accoglienza. In Grecia appena acchiappano un migrante irregolare lo mandano via. Quasi sempre lo rispediscono in Turchia, perché è dalla Turchia che arrivano quasi tutti i migranti in Grecia. Da qualche tempo il Governo greco invece di mandare via i migranti irregolari li utilizza per respingere i migranti che la Turchia cerca di ‘sbolognare’ alla Grecia. Come dicevamo, i migranti irregolari arrivati in Grecia sono utilizzati come scafisti all’incontrario: in cambio di questo particolare ‘lavoro’ ottengono il permesso per restare in Grecia. E a quanto pare, da quando c’è questo ‘servizio’ il numero di migranti che arriva in Grecia dalla Turchia si è ridotto considerevolmente.

 

Non c’è nemmeno bisogno di dire che Malta, Cipro e Libano respingono i migranti in arrivo dalla Turchia  

Non c’è nemmeno bisogno di ricordare come la pensano a Malta. Dove non entrano né barconi, né navi targate ONG cariche di migranti. E quando qualche nave carica di migranti cerca di forzare le barriere anti-migranti di Malta viene regolarmente respinta. Insomma, a Malta di migranti non ne arrivano. Lo stesso discorso vale per Cipro e Libano. In questi anni non sono mancate denunce e polemiche contro questi due Paesi. Ma non c’è molto da fare, perché le barriere alzate da questi due Paesi per impedire ai migranti di entrare sono quasi invalicabili. E se qualche migrante riesce a ‘bucare’ i controlli non ha vita facile: se viene scoperto, come avviene in Grecia, viene accompagnato fuori da questi due Paesi. Fatti quattro conti, come già accennato, solo l’Italia, tra i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, accoglie migranti. Lo sanno benissimo in Tunisia e in Libia, dove operano bande criminali che, di fatto, gestiscono schiavi che solo in minima parte riescono ad arrivare in Europa pagando non meno di 5 mila euro. Queste cose le abbiamo raccontate riprendendo la censura rabbiosa che ha colpito il film del regista Michelangelo Servegnini L’urlo. Film che racconta una verità sui migranti che attraversano il Mediterraneo, verità molto diversa da quella che ci raccontano da una decina di anni a questa parte i protagonisti delle navi ONG. Argomento che abbiamo trattato in questo articolo con la testimonianza del segretario generale del Partito comunista, Marco Rizzo.

 

Non sapendo più come liberarsi dei migranti bloccati al confine con l’Europa dell’Est, il Governo di Erdogan e le organizzazioni criminali, da qualche anno a questa parte, hanno optato per la Calabria e la Puglia 

Siamo l’unico Paese europeo che si affaccia sul mare Mediterraneo che accoglie migranti e, adesso, ci prendiamo anche le querele. Tra l’altro, a parte le indagini in corso da parte della Magistratura, non ci sono, almeno fino a questo momento, responsabili di eventuale omissione di soccorso. Ci sono – da quello che abbiamo letto – alcuni scafisti, o presunti tali (che sono scafisti, infatti, dovrà essere accertato in un’eventuale sede processuale). Cosa vogliamo dire? Che un’eventuale class action avrà un senso solo dopo un eventuale processo che avrà accertato l’eventuale presenza di omissione di soccorso. Ma questo potrà avvenire solo dopo che sarà accertata l’eventuale presenza di omissione di soccorso sanzionata da un terzo grado di giudizio. Punto. Il resto è coreografia. Un’altra affermazione falsa è che l’Europa ignori il problema migranti. L’Unione europea segue, da sempre, la questione migranti. E se l’Italia è diventata la base di approdo dei migranti, ebbene, questo è avvenuto perché sono stati firmati accordi internazionali ai tempi del Governo di Matteo Renzi. Gli accordi sulla ripartizione dei migranti tra i Paesi della Ue o non ci sono o, se ci sono, sono solo sulla carta. Tant’è vero che la Francia, al confine con Ventimiglia, quando li acchiappa, rimanda i migrati in Italia. Falso, anche, che non ci siano accordi per i migranti che arrivano dalla Turchia. Gli accordi ci sono dal 2015. La Ue, fino ad oggi, ha versato oltre 10 miliardi di euro alla Turchia che ha impedito a tali migranti di oltrepassare il confine con l’Europa orientale. Ma questi accordi non valgono per i migranti presenti in Turchia che scelgono il mare per recarsi in Europa. Non stiamo inventando nulla. Ecco cosa scriveva esattamente un anno fa il quotidiano ITALIA OGGI: “Gli ultimi sbarchi di migranti clandestini sono avvenuti in Calabria e in Puglia. Alcuni tg, nel darne notizia, hanno disegnato anche la rotta marittima seguita dai barconi dei trafficanti, indicando la Turchia come punto di partenza. Una novità. Questa rotta è infatti più lunga di quelle che partono dalla Libia e dalla Tunisia verso Pantelleria e la Sicilia, più pericolosa in caso di mare mosso. Eppure, è una rotta in forte crescita, tanto è vero che nel 2021 ha registrato un aumento del 200 per cento degli sbarchi. Un trend passato sotto silenzio, oscurato sui media dal clamore suscitato dai muri di filo spinato alzati da Polonia ed Estonia contro i migranti asiatici, per lo più afghani, usati come vendetta politica contro le sanzioni Ue dal dittatore della Bielorussia, Aleksandar Lukashenko. La rotta turca, però, non è da meno come arma di pressione geopolitica, e merita attenzione”.  Ancora: “Tra le cause dell’impennata della rotta turca, la prima risiede nella nuova politica messa in campo dal governo della Grecia, che ora attua un respingimento sistematico dei migranti in arrivo dalla Turchia e dalle sue isole: le imbarcazioni intercettate dalla guardia costiera greca vengono fermate armi in pugno e riaccompagnate al punto di partenza. Una seconda spiegazione, stando alle indagini aperte dalle procure antimafia di Reggio Calabria e di Catanzaro, risiede nella rapidità con cui la mafia turco-ucraina, preso atto dei respingimenti greci, ha dirottato le sue imbarcazioni verso la Puglia e la Calabria. Un traffico lucroso, con centrali operative a Istanbul e ad Ankara, che stando alle indagini giudiziarie italiane sono ben dotate sul piano finanziario e addirittura tutelate dal regime di Recep Tayyip Erdogan, che se ne serve per vari scopi: dirottare verso paesi Ue i migranti in arrivo dall’Asia e dal Medio Oriente, soprattutto afghani in questa fase; quindi, usare questi disperati come arma di pressione sull’Unione europea, con l’obiettivo sottinteso di replicare il colpaccio finanziario che gli riuscì nel 2015, quando convinse Angela Merkel a versare alla Turchia 6 miliardi di euro, peraltro messi a carico dei paesi Ue, per trattenere i migranti siriani, impendendo loro di andare in Germania”. Più chiaro di così…

Foto tratta da Il Riformista 

 

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