E’ iniziata, in verità con almeno due mesi di anticipo, la recitazione sui trasporti via mare tra la Sicilia e i suoi arcipelaghi detti impropriamente Isole Minori. Vi anticipiamo che stavolta il finale potrebbe essere diverso dal solito. Quasi sempre assistiamo alle scaramucce con la Regione siciliana che chiude la discussione mettendo mano alla ‘cassa’ e riversando nelle ‘casse’ delle solite società di navigazione un po’ di soldi in modo che tutti vivano felici e quasi contenti sino alla fine dell’Estate. Diciamo quasi contenti perché i mezzi di trasporto marittimo che fanno la sponda tra la Sicilia e le Isole Minori, almeno fino ad oggi, non sono stati proprio nuovi di zecca e qualche disagio si è sempre materializzato: qualche motore che si guasta, qualche passerella che finisce in mare e via continuando. Oggi, rispetto al passato, potrebbe andare in scena qualche cambiamento. Illustriamo il perché.
Regione, lo scorso anno, ha emanato tre bandi. Il primo è andato deserto. Negli altri due casi ci sono state esclusioni. Ora ci sono problemi per la copertura dei servizi esistenti. Chi se ne occuperà? Qui – da quello che abbiamo capito – i giochi sono aperti. Lo scorso Febbraio abbiamo assistito a una polemica al vetriolo tra il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, e la società Caronte & Tourist Isole Minori. Ha detto i presidente Schifani: “Stiamo lavorando per assicurare alle Isole Minori la certezza dei collegamenti con i mezzi veloci e pesanti. Con le navi c’è qualche difficoltà perché i bandi sono andati deserti. Mi sono rifiutato di passare a un affidamento diretto bypassando la procedura dell’evidenza (pubblica, ndr) perché non accetto situazioni che si commentano da sé e perché quando più volte un bando va deserto c’è da interrogarsi. Passare in maniera supina e rassegnata all’affidamento diretto di qualche ditta locale che probabilmente gestisce il monopolio dei trasporti marittimi pesanti non mi sta bene. È un’altra scommessa che cercheremo di vincere con coraggio e con l’aiuto di tutta la Giunta. Il turismo non cresce senza una rete di infrastrutture e trasporti”.
La replica di Caronte & Tourist Isole Minori non si è fatta attendere: “Le dichiarazioni del presidente della Regione Siciliana riguardo ai collegamenti verso le Isole Minori – si legge nella replica – delineano con approssimazione, tale da non potere che esser frutto di cattiva o parziale informazione, un quadro a tinte fosche che scredita ingiustificatamente gli operatori del settore e in particolare insinua che la nostra Società, soggetto presuntamente monopolista, stia provando a condizionare il mercato al fine di ottenere affidamenti diretti di servizi che per legge devono essere posti a gara. E poiché siamo in condizioni di motivare ciascuna delle condotte fin qui poste in essere nella storia degli appalti dei servizi di collegamento con le Isole Minori della Sicilia, valuteremo se le affermazioni dell’On. Schifani meritino altre e più qualificate sedi di approfondimento, dal momento che apparirà chiaro che il fatto che le gare di cui si parla siano andate deserte non ha nulla a che vedere con le nostre condotte”. Ancora Caronte & Tourist Isole Minori: “La Regione siciliana ha emanato tra Luglio 2021 e Ottobre 2022 tre bandi di gara, ispirati – come quelli di altre Regioni, guarda caso anch’essi andati deserti – da uno specifico regolamento dell’Agenzia di Regolamentazione dei Trasporti in corso di revisione proprio per le criticità che ha originato. Al primo non abbiamo partecipato, dato che si richiedevano caratteristiche anagrafiche delle navi sostanzialmente non reperibili sul mercato nautico internazionale, e abbiamo proposto ricorso al TAR. Dal secondo, al quale abbiamo partecipato parzialmente essendo stati modificati i parametri di economicità di alcune tratte, siamo stati esclusi per una valutazione di insufficienza dell’offerta tecnica. Il terzo aveva la singolare caratteristica di chiedere entro la scadenza, fissata di lì a poche settimane, innovative modifiche strutturali del naviglio che pure ci eravamo impegnati ad apportare entro l’eventuale aggiudicazione e sulle quali stavamo già comunque lavorando, ma senza che ciò abbia convinto l’apposita commissione che ci ha pertanto nuovamente esclusi”.
I vertici della società Caronte & Tourist Isole Minori hanno chiesto un incontro con il Governo regionale. Non sappiamo se tale incontro ci sia stato. Ci sono invece le canoniche proteste dei Sindaci della Isole Minori, che lamentano tagli ai servizi (come potete leggere qui). Da qui la domanda: che sta succedendo? La nostra sensazione è che i problemi siano di natura squisitamente politica. E potrebbero essere legati ai mutati equilibri all’interno di Forza Italia siciliana, forza politica che in Sicilia è sempre stata, come dire?, molto ‘marittima’… Magari ci sbagliamo, ma abbiamo la sensazione che la ‘caduta’ di Gianfranco Miccichè – che formalmente è sempre il coordinatore dei berlusconiani dell’Isola ma che è stato messo fuori gioco, d’intesa con Roma, dall’attuale Governo regionale – stia determinando cambiamenti profondi nei rapporti tra chi “probabilmente gestisce il monopolio dei trasporti marittimi” (come dice il presidente Schifani) e lo stesso Governo siciliano. Bisogna ammettere che l’attuale Governo Schifani sta lanciando segnali di discontinuità con il passato. Lo ha fatto nella gestione dell’ambiente, intervenendo su fiumi e corsi d’acqua della Sicilia coinvolgendo gli operai forestali; lo ha fatto con i trasporti aerei, invitando in Sicilia una compagnia aerea per rompere i vecchi equilibri; e sembra avere tutta l’aria di intervenire anche nei trasporti marittimi tra la Sicilia e le Isola Minori. Noi siamo abituati a raccontare le cose che vediamo e a commentarle liberamente. I segnali di cambiamento – anche profondi e per certi versi radicali – ci sono. Concludendo: si andrà alla proroga del servizio per i prossimi sette mesi? E a quali condizioni economiche? Tutto è possibile, anche se non escludiamo sorprese.
Foto Regione siciliana