Emergenza Covid: la stabilizzazione va bene per medici (specializzati) e infermieri, gli amministrativi non hanno alcun titolo per essere assunti

1 marzo 2023
  • Ai politici e ai sindacalisti che chiedono la stabilizzazione del personale amministrativo della cosiddetta emergenza Covid ricordiamo che nella pubblica amministrazione si entra per concorso, come prevede la Costituzione  
  • Agli ospedali pubblici della Sicilia servono medici e infermieri, non altro personale amministrativo!

Ai politici e ai sindacalisti che chiedono la stabilizzazione del personale amministrativo della cosiddetta emergenza Covid ricordiamo che nella pubblica amministrazione si entra per concorso, come prevede la Costituzione  

Ci sarà tempo per esporre i ‘numeri’ della sanità siciliana. In queste ore di scatenato clientelismo da parte della fallimentare politica siciliana e dell’altrettanto fallimentare sindacalismo va detto a chiare lettere che non tutti i cosiddetti precari Covid possono essere stabilizzati. Per la cronaca, per precari Covid si intende il personale che ha prestato servizio durante il periodo dell’emergenza pandemica. Gli unici che potrebbero essere assunti a tempo indeterminato – derogando alla necessità di effettuare i concorsi – sono i medici specializzati e gli infermieri. E già questa è una deroga pesante, perché nelle strutture sanitarie pubbliche si accede per concorso. Ma siccome, in questo momento, per una serie di motivi, gli ospedali pubblici siciliani presentano carenza di medici e di infermieri, con una forzatura, si potrebbe procedere alla stabilizzazione. I medici non specializzati e, soprattutto, coloro i quali hanno svolto mansioni amministrative durante l’emergenza Covid non hanno alcun titolo per essere assunti a tempo indeterminato. Lo Stato – così dicono – ha varato una norma per la stabilizzazione di questo personale? Se è così, se  lo Stato ha sistemato, che sia lo Stato ad assumere questo personale e a pagarlo. Quello che non è accettabile è che lo Stato vari norme per ‘stabilizzare’ precari facendo pagare il conto alla Regione, cioè a 5 milioni di siciliani!

 

Agli ospedali pubblici della Sicilia servono medici e infermieri, non altro personale amministrativo!

A proposito di pagamenti. Noi diamo per scontato che gli amministrativi che politici e sindacalisti vogliono stabilizzare, là dove dovessero essere stabilizzati, non vengano pagati con le risorse del Fondo sanitario regionale. Già le Aziende Sanitaria Provinciali (ASP) e le Aziende ospedaliere della Sicilia sono piene di personale amministrativo e di precari amministrativi. Anzi, sarebbe più che mai opportuno – visto che ai comuni mortali è impossibile conoscere i bilanci interni di ASP e Aziende ospedaliere – che la Corte dei Conti per la Sicilia esamini i bilanci di queste strutture sanitarie per capire qual è oggi la proporzione tra personale amministrativo e personale medico. Sarebbe auspicabile che nella prossima relazione sulla ‘Parifica’ del Bilancio regionale i giudici della Corte dei Conti rendano noti i dati di questa proporzione, per capire come vengono spesi gli oltre 9 miliardi di euro stanziati ogni anno per la sanità siciliana. Ci auguriamo che la Corte dei Conti e l’Ufficio del Commissario dello Stato, in presenza di una stabilizzazione del personale amministrativo, facciano presente che tale personale non deve essere pagato con le risorse che servono per far funzionare gli ospedali pubblici della Sicilia. Già le strutture sanitarie pubbliche della Sicilia sono all’osso, ci manca pure che assumano altro personale amministrativo! Agli ospedali pubblici della Sicilia servono medici e infermieri, non altro personale amministrativo! Ultima domanda: a che titolo sono stati prorogati i contratti del personale Covid se non c’è più l’emergenza Covid? A che titolo l’Assemblea regionale siciliana ha prorogato per due mesi i contratti del personale amministrativo del personale Covid? Con quali soldi li stanno pagando?

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