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Macron: il gruppo di combattenti Wagner semina miseria. E la Francia invece che combina ancora oggi in Africa?

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  • Ve lo diciamo noi: scippa ogni anno 500 miliardi di dollari a 14 Paesi africani come ristori delle spese sostenute nel periodo coloniale! E fa la morale all’Italia sui migranti!
  • I più importanti colpi di Stato effettuati dalla Francia in Africa
  • Il 61% dei colpi di Stato andati in scena in Africa riguardano la cosiddetta Africa francofona

Ve lo diciamo noi: scippa ogni anno 500 miliardi di dollari a 14 Paesi africani come ristori delle spese sostenute nel periodo coloniale! E fa la morale all’Italia sui migranti!

Il presidente francese Emmanuel Macron ha descritto il gruppo della Wagner come “l’assicurazione sulla vita dei regimi in crisi in Africa”, nei commenti rilasciati prima della sua visita nel Continente. Lo leggiamo in un canale Telegram. Macron ha aggiunto che “le nazioni africane smetteranno di rivolgersi al Gruppo Wagner perché vedranno che semina solo miseria (Reuters. (estero24)”. Invece i francesi in Africa cosa hanno fatto e cosa fanno? Ecco qualche esempio: “La Francia che scippa ogni anno alle ex colonie 500 miliardi di dollari come ristoro delle spese sostenute in quei Paesi durante il periodo coloniale!”. Per la cronaca, le “ex colonie” sono 14 paesi che, ancora oggi, sono sotto il dominio della Francia: “Quando Sékou Touré della Guinea decise, nel 1958, di uscire dall’impero coloniale francese, e optò per l’indipendenza del Paese, l’elite coloniale francese a Parigi andò su tutte le furie e, con uno storico gesto, l’amministrazione francese della Guinea distrusse qualsiasi cosa che nel Paese rappresentasse quelli che definivano i vantaggi della colonizzazione francese. Tremila francesi lasciarono il Paese, prendendo tutte le proprietà e distruggendo qualsiasi cosa che non si muovesse: scuole, ambulatori, immobili dell’amministrazione pubblica furono distrutti; macchine, libri, strumenti degli istituti di ricerca, trattori furono sabotati; i cavalli e le mucche nelle fattorie furono uccisi, e le derrate alimentari nei magazzini furono bruciate o avvelenate. L’obiettivo di questo gesto indegno era quello di mandare un messaggio chiaro a tutte le altre colonie: il costo di rigettare la Francia sarebbe stato molto alto. E ci sono riusciti”.

 

I più importanti colpi di Stato effettuati dalla Francia in Africa

“Durante quel turbolento periodo in cui gli africani lottavano per liberarsi dalla colonizzazione europea, la Francia usò ripetutamente molti ex legionari stranieri per guidare colpi di Stato contro i presidente eletti. Ecco qualche nome che ancora fa inorridire:

Jean-Bédel Bokassa, un ex soldato francese della legione straniera, che guidò un colpo di stato contro David Dacko, il primo presidente della Repubblica Centrafricana;

YaméogoAboubacar Sangoulé Lamizana, un ex legionario francese che combatté con i francesi in Indonesia e Algeria contro le indipendenze di quei Paesi;

Mathieu Kérékou, che era una guardia del corpo del presidente Hubert Maga, il primo presidente della Repubblica del Benin, guidò un colpo di Stato contro il presidente, dopo aver frequentato le scuole militari francesi dal 1968 al 1970″.

 

Il 61% dei colpi di Stato andati in scena in Africa riguardano la cosiddetta Africa francofona

“Negli ultimi 50 anni un totale di 67 colpi di Stato si sono susseguiti in 26 Paesi africani, 16 di questi ultimi sono ex colonie francesi, il che significa che il 61% dei colpi di Stato si sono verificati nell’Africa francofona. Come dimostrano questi numeri, la Francia è abbastanza disperata ma attiva nel tenere sotto controllo le sue colonie, a qualsiasi prezzo, a qualsiasi condizione.  Nel marzo del 2008, l’ex presidente francese Jacques Chirac disse: “Senza l’Africa, la Francia scivolerebbe a livello di una potenza del terzo mondo”. Il predecessore di Chirac, François Mitterand, già nel 1957, profetizzava che: “Senza l’Africa, la Francia non avrà storia nel 21mo secolo”. Ancora oggi “14 Paesi africani sono costretti dalla Francia, attraverso un patto coloniale, a depositare l’85% delle loro riserve di valute estere nella Banca centrale francese controllata dal Ministero delle Finanze di Parigi. Il Togo e altri 13 Paesi africani pagano un debito coloniale alla Francia. I leader africani che rifiutano vengono uccisi o restano vittime di colpi di Stato. Coloro che obbediscono sono sostenuti e ricompensati dalla Francia con stili di vita faraonici mentre le loro popolazioni vivono in estrema povertà e disperazione (E’ la forma più elefantiaca di ascarismo della Storia)”. “E’ chiaro chi sono i migranti, poveri disgraziati tenuti in misera perché la Francia possa vivere al di sopra delle sue possibilità e possa fare la lezione all’Italia sul rapporto Debito pubblico-PIL? E’ chiaro, razzisti e salviniani, che cosa significa aiutarli a casa loro (frase detta ad minchiam)? Significa dichiarare pubblicamente che la Francia è l’abominio dell‘Europa, una Paese colonialista, razzista e schiavista e chiudere le frontiere con questo Paese di sfruttatori e di macrò (papponi). La Francia non rinuncerà mai a questo sistema malvagio; non è affatto disposta a recedere da quel sistema coloniale che muove 500 miliardi di dollari dall’Africa al suo ministero del Tesoro ogni anno. La verità è questa: la Francia ha accettato soltanto un’ ‘indipendenza sulla carta’ per le sue colonie, siglando sotto la minaccia delle armi ‘Accordi di Cooperazione’, specificando la natura delle loro relazioni con la Francia, in particolare i legami con la moneta coloniale francese (il Franco), il sistema educativo francese, le preferenze militari e commerciali”.

Tutto questo in Francia avviene sia quando governano i conservatori, sia quando governano i socialisti. Qui trovate il seguito e cioè le 11 principali componenti del patto di continuazione della colonizzazione dagli anni ’50.

Foto tratta da scenarieconomici

 

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