Una nuova truffa ai danni del Sud e della Sicilia? Sembrerebbe di sì. Sembrerebbe che altri fondi destinati a Sud e Sicilia verranno dirottati al Nord. Lo ha fatto il Governo Berlusconi 2008-2011 e l’hanno fatto i Governi successivi, chi più, chi meno. La novità è che, adesso, all’imbroglio del PNRR, si andrà a sommare il secondo imbroglio sulla Coesione territoriale. Ma andiamo con ordine. Precisando subito che, anche con il nuovo scippo ai danni di Sud e Sicilia, il Nord Italia non si salverà: ritarderà la sua fine, accelerata dagli effetti della Guerra in Ucraina. Ricordiamo, ancora una volta, che i 193 miliardi di euro per fronteggiare i danni provocati dal Covid (metà a fondo perduto e metà da restituire) sono stati stanziati dall’Unione europea in favore dell’Italia perché in Italia ci sono aree con il reddito pro capite inferiore alla media europea e con un deficit infrastrutturale. Si tratta delle Regioni del Sud e della Sicilia. La presenza di queste aree economicamente meno sviluppate, leggi europee alla mano, ha consentito all’Unione europea di assegnare 193 miliardi di euro all’Italia. Il problema è che la stessa Ue, dopo aver assegnato i fondi all’Italia, ha ‘dimenticato’ le prescrizioni. Avrebbe dovuto imporre al Governo italiano – come sa fare quando vuole mettendo le indicazioni nero su bianco e ricorrendo alle procedure di infrazione là dove le indicazioni non vengono rispettate – di ripartire i 193 miliardi di euro privilegiando Sud e Sicilia rispetto al Nord. Sulla carta il 67% dei fondi PNRR avrebbe dovuto essere assegnato a Sud e Sicilia, mentre alle Regioni del Nord sarebbe dovuto andare il 33% dei fondi. Ed è anche logico: se il Governo italiano, per convincere la Ue a ‘scucire’ 193 miliardi di euro, si è fatta forte dicendo che in Italia ci sono aree economicamente arretrate, è chiaro che i fondi debbono essere utilizzati soprattutto per colmare i divari reddituali e infrastrutturali tra Nord Italia da una parte e Sud Italia e Sicilia dall’altra parte. Appena Bruxelles ha dato il benestare al fondo di 193 miliardi di euro, invece, è scattata l’operazione imbroglio. Dimenticando di avere ottenuto la considerevole somma di 193 miliardi di euro per la presenza di Sud e Sicilia economicamente arretrati, il Governo del grillino Giuseppe Conte ha deciso a umma umma che la ripartizione dei fondi sarebbe stata del 60% alla Regioni del Nord e 40% alle Regioni del Sud. Conte non ha avuto il tempo di gestire il PNRR, perché è stato disarcionato dall’Unione europea, che ha imposto al Governo dell’Italia Mario Draghi.
Contrariamente alle indicazioni ‘europeiste’, la politica italiana non ha eletto Draghi al Quirinale, mentre le elezioni hanno portato a Palazzo Chigi Giorgia Meloni, centrodestra. Draghi, durante il suo Governo, ha ‘migliorato’ la ripartizione dei fondi PNRR, confermando la ripartizione dei fondo del Governo Conte – 60% al Nord e 40% a Sud e Sicilia, e ha inserito l’assurdità dei bandi per l’assegnazione dei fondi, come se gli aiuti fossero fondi strutturali! Strategia pensata a tavolino, perché a Rom sanno benissimo che le amministrazioni pubbliche del Sud hanno carenza di personale specializzato. Manovra fatta apposta perché con i bandi Sud e Sicilia perderanno almeno la metà delle risorse del PNRR. Ecco così che lo stanziamento del 40% dei fondi PNRR per Sud e Sicilia si trasformerà in 20%. Questo passaggio ancora non è stato recepito dai più. In più – e scusate il gioco di parole – le amministrazioni del Sud stanno utilizzando risorse finanziare importanti per potenziare gli uffici di personale ‘specializzato’. Manovra che, nella stragrande maggioranza dei casi, appesantirà i costi delle amministrazioni del Sud per ottenere risultati modesti se non pari a zero. Si chiama clientelismo ed è in corso.
Non contenti di aver acciuffato l’80% delle risorse del PNRR, le Regioni del Nord con il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti imposto dalla Ue sono riuscite a fare abolire l’Agenzia della Coesione Territoriale le cui funzioni sono state passate alla presidenza del Consiglio. Per la cronaca, tale Agenzia era già sotto la vigilanza della presidenza del Consiglio. La notizia è che adesso non c’è più. Che succederà? Il nostro amico Enzo Lionetti, meridionalista di lungo corso, la legge così: “Con Decreto è stato abolita l’Agenzia della Coesione Territoriale per accentrare le attività in capo al Capo del Governo Meloni. I Fondi Europei in ballo sono 67 miliardi di euro per i prossimi anni al SUD, area più povera d’Europa. Per il Governo a trazione nordista, con il Ministro leccese Raffaele Fitto a fare da supporter, le risorse del Recovery Plan già per la stragrande parte stanziate al Nord, non bastano ed occorrono altre risorse finanziarie per investire sempre e solo al Nord Italia. Per questo motivo, il ‘mago’ Giorgetti della LEGA NORD, Ministro dell’Economia, sta bloccando l’assegnazione dei fondi europei pari a 67 miliardi al Sud e ha portato una proposta alla Commissione Europea di rimodulazione di TUTTI I FONDI EUROPEI PER L’ITALIA. IL PNRR E I FONDI COESIONE VENGONO MESSI IN UN UNICO CALDERONE PER ESSERE SPESI SEMPRE E SOLO AL NORD, LASCIANDO AL SUD SOLO LE BRICIOLE. Questa è la realtà. Le televisioni non lo dicono. La stampa non lo dice. I Partiti nazionali non ne parlano. Gli unici che si stanno ‘ribellando’ sono i Presidenti delle regioni Campania e Puglia, rispettivamente, Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. Ma il dato politico è che sia De Luca sia Emiliano sono ‘imbrigliati’ nella ‘rete’ del PD, avendo stretto ‘accordi’ con Bonaccini, Presidente Emilia Romagna e futuro segretario PD, coautore e cofautore dell’Autonomia Differenziata insieme alla LEGA NORD. La loro ‘denuncia’ è sostanzialmente un ‘lavarsi le le mani’ come Ponzio Pilato per avere “la coscienza pulita”. DIRE CHE È ARRIVATO IL MOMENTO DI UNA MOBILITAZIONE GENERALE È SUPERFLUO. I SINDACATI CHE FANNO? LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA CHE FANNO? VOGLIONO RAPPRESENTARE UN SUD SEMPRE PIÙ STRACCIONE? NE VALE LA PENA? Un primo cittadino coraggioso della Calabria, Michele Conia, Sindaco di Cinquefrondi, ha intenzione di mettere appesa ad una croce la sua fascia di Sindaco, per protesta e per mostrare il suo sdegno per queste politiche razziste e demagogiche dei Governi, attuale e passati, che hanno penalizzato il Sud. Occorre una mobilitazione generale dei Movimenti politici, culturali e sociali del SUD ITALIA. Con persone che hanno avuto e hanno mandato popolare e che hanno rappresentato e rappresentano degnamente e con onore i propri elettori e Cittadini. È necessario fare presto, perché la battaglia sull’Autonomia Differenziata è solo una parte del problema. IL NORD VUOLE SPOGLIARE COMPLETAMENTE IL SUD ITALIA PER RIDURLO SOLO ED UNICAMENTE A SVOLGERE IL RUOLO DI HUB ENERGETICO PER LE INDUSTRIE DEL NORD. A questa impostazione e visione razzista, sostenuta dal Governo Meloni composto quasi integralmente da Ministri del Nord occorre contrapporsi strenuamente. Non per affermare una volontà di secessione ma per affermare un ugual peso politico e sociale tra i Territori, anche aprendo un reale tavolo di trattativa ma con i soggetti realmente intenzionati a tutelare il SUD ITALIA”.
Il nostro amico Lionetti ha scritto questo post prima delle elezioni primarie del PD che, è noto, sono state vinte da Elly Schlein e non de Stefano Bonaccini. Attenzione: questo non cambia nulla, perché le Regioni del Nord rapineranno ancora una volta Sud e Sicilia. Però siccome di mezzo ci sono le elezioni amministrative sarà importante capire cosa faranno le opposizioni. la neo segretaria del PD, Schlein ha detto di essere in sintonia con il Mezzogiorno. Vedremo che posizione prenderà. Ricordiamo, infatti, che il PD governa ancora le Regioni del Centro Nord, dall’Emilia Romagna alla Toscana, mentre nel Lazio si voterà. Ricordiamo che lo scippo dei fondi al Ud e alla Sicilia favorirebbe queste Regioni del centro Italia e tutte le città del Centro Nord Italia governate dal PD e, in generale, dal centrosinistra. La partita da giocare, come dice Lionetti, è sulla mobilitazione generale. Ma vanno seguite anche le opposizioni – PD in testa – per capire che posizioni prenderanno e in che termini le prenderanno. Detto questo, il destino dell’Italia è ormai segnato. La Ue a ‘trazione’ tedesca si prenderà quello che resta dell’Italia: il controllo dei cieli con gli aeroporti e la gestione delle spiagge per governare il turismo, la Telecom e, in prospettiva, i risparmi, terreni agricoli e le abitazioni. E’ tutto scritto già dal 1992. L’unica variabile che potrebbe rimescolare le carte potrebbe essere la vittoria della Russia contro l’Occidente in Ucraina. Cosa non improbabile. Il problema è che la guerra durerà ancora per molto tempo. L’Unione europea andrà sempre indietro e il Nord Italia cercherà di salvarsi continuando a derubare il Sud e la Sicilia. Ma ormai siamo agli sgoccioli. Ormai, come si dice dalle nostre parti, i nostri ‘amici’ del Nord tuttu chiddru chi si putianu futtiri s’u futtueru…
Ps
I parlamentari nazionali della lega eletti in Sicilia e nel Sud e i parlamentari dell’Assemblea regionale della Lega cosa pensano di questa storia?
Foto tratta da Italia Oggi