Agricoltura

Il Sifus prende atto che sulla tutela del territorio il Governo Schifani ha impresso una svolta e avanza alcune richieste

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  • A parlare è Ernesto Abate, segretario nazionale del Sifus Confali Consorzi di Bonifica
  • In fondi stanziati, l’acqua di molte dighe siciliane inutilizzabile e la questione del personale 
  • Le richieste al Governo regionale

A parlare è Ernesto Abate, segretario nazionale del Sifus Confali Consorzi di Bonifica

I fondi per i Consorzi di Bonifica della Sicilia. I provvedimenti adottati dal passato Governo regionale siciliano di Nello Musumeci per l’irrigazione. I rilievi mossi dal Ministero dell’Economia e Finanze (MEF). I provvedimenti adottati dall’attuale Governo regionale di Renato Schifani in materia di provvedimenti per fronteggiare i cambiamenti climatici, provvedimenti che segnano una discontinuità positiva rispetto al precedente esecutivo regionale. Questo e altri argomenti sono al centro di un comunicato del segretario nazionale del Sifus Confali Consorzi di Bonifica, Ernesto Abate.   

 

In fondi stanziati, l’acqua di molte dighe siciliane inutilizzabile e la questione del personale 

“Premesso che, come ormai è noto a tutti – dice Abate – ci sono 14 milioni di euro che il precedente Governo Musumeci nel 2021, attraverso l’allora assessore all’Agricoltura Toni Scilla ha assegnato ai Consorzi di Bonifica siciliani. Nel 2022, queste risorse sono state destinate alla rifunzionalizzazione delle reti irrigue degli 11 comprensori consortili. Nei scorsi mesi il MEF ha fatto dei rilievi sull’argomento e, in particolare, sull’uso specifico delle risorse economiche che ovviamente non possono essere utilizzate del tutto per pagare il personale operaio dei Consorzi di Bonifica. L’utilizzazione di tali fondi deve comprendere anche l’acquisto dei materiali. Rispetto a ciò, la Regione ha affrontato la tematica, rispondendo ai quesiti e, tra l’altro, ha già provveduto a preparare, di base, il bando. Ovviamente, quando da Roma arriverà il via libera, all’interno del bando dovranno essere inserite le indicazioni del MEF e solo dopo potranno essere aperti i termini di presentazione dei progetti cantierabili”. Abate ricorda che “il Governo Schifani, in materia di mitigazione del dissesto idrogeologico ed effetti legati ai cambiamenti climatici, ha mostrato sensibilità ed interesse mediante scelte coraggiose e precise nell’utilizzo delle professionalità che si occupano e preoccupano di territorio agricolo e rurale, quali Esa, Forestali e Consorzi di Bonifica, esprimendo la volontà di investire per le opere straordinarie 20 milioni di euro per i corsi fluviali mediante l’operato degli operai forestali ed Esa e altri 20 milioni di euro per la messa in sicurezza dei siti consortili con il personale a tempo determinato dei Consorzi di Bonifica”. Il sindacalista del Sifus ricorda, inoltre, “che gli invasi naturali ed artificiali siciliani hanno grosse difficoltà a contenere l’acqua raccolta poiché privi del collaudo finale e sversano in mare più acqua di quella necessaria a garantire il fabbisogno annuale del fabbisogno irriguo”. La possibile siccità primaverile ed estiva unita all’acqua delle dighe che non può essere utilizzata potrebbe creare difficoltà. Nel comunicato si ricorda anche che “la commissione ispettiva dell’assessorato all’Economia di cui a verbale n. 788 del 13 luglio 2022 e successive note attuative implica la revoca delle delibere commissariali di riqualificazione del personale dirigente”.

 

Le richieste al Governo regionale 

In questo scenario Abate auspica che “vengano garantiti gli interessi di sicurezza del territorio civile e rurale di cui ha oggettivamente bisogno l’intera Isola”. Da qui alcune richieste alle quali il Governo regionale dovrebbe rispondere con urgenza:
– procedere al corretto inquadramento parametro 116 e 118 relativamente ai lavoratori otd, come previsto dalle note Dipartimentali susseguitesi negli ultimi anni, laddove non occorrano patenti speciali e che ciò avvenga in concomitanza all’avviamento al lavoro, al fine di poter accedere all’uso dei fondi extra regionali;
– utilizzare i progetti già in essere previsti con l’utilizzo dei fondi Psr per 14 milioni di euro;
– formulare un cronoprogramma che preveda l’avvio di tutto il personale operaio a tempo determinato già per il prossimo mese di Marzo;
– agire responsabilmente affinché tutte le risorse irrigue possano sin da subito essere destinate per il riempimento dei laghetti agricoli e non per fluenza, ma anche attraverso il sollevamento delle acque;
– attivarsi per la sicurezza dei siti consortili tenendo conto delle denunce già rappresentate dal Sifus Confali.

Foto tratta da politicamentecorretto 

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