Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana, ha ottenuto la piena riabilitazione dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo. La pena accessoria, ovvero l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, è stata dichiarata estinta. Ciò significa che potrebbe ricandidarsi, per esempio, alle elezioni europee previste il prossino anni. Grande ‘macchina da voti’, Cuffaro ha subito ‘raffreddato’ gli animi dei suoi tanti sostenitori dichiarando che non si ricandiderà: “Confermo con determinazione che il mio tempo per le candidature è finito. Potrò tornare a fare il medico. Impegnerò tutte le mie forze affinché la Democrazia Cristiana, oggi una realtà in Sicilia, possa diventare anche una realtà nel Paese. È questo il mio sogno e chiederò a Don Luigi Sturzo che mi aiuti affinché diventi realtà. E se riusciamo a far rinascere la DC, chissà che non sia il miracolo per farlo divenire finalmente Santo”. Candidato no, ma protagonista della politica sì, se è vero che Cuffaro è il ri-fondatore della Democrazia Cristiana in Sicilia, dove, del resto, la DC è nata con Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione siciliana. Sarà interessante capire se gli sforzi di Cuffaro per rilanciare una grande tradizione politica troveranno ‘sponde’ in altre Regioni italiane e, soprattutto, quale potrebbe essere il posto e il ruolo di un partito d’ispirazione cristiana e cattolica in un’Unione europea massonica e scristianizzata e scristrianizzante. Per giunta in una Chiesa Cattolica dove i ‘fondamentalisti-conciliaristi’ sembrano prendere piede.
Ricordiamo che l’Unione europea ha provato a far passare una ‘Costituzione europea’ priva di radici cristiane. L’operazione non è riuscita, ma si dice che i ‘principi ispiratori’ di un’Europa senza Cristianesimo siano finiti dentro la parte mai resa nota del Trattato di Lisbona. Vero? Falso? Vattelappesca. Un fatto è certo: nell’attuale Unione europea, al di là di quello che appare, di Cristianesimo e di Cattolicesimo c’è ben poco. Il Partito Popolare Europeo (PPE) – che in teoria dovrebbe raccogliere tra tradizione cristiana e cattolica – ha abbracciato l’ultra-liberismo e il globalismo economico, che hanno poco – se non nulla – a che vedere con il Cattolicesimo sociale di Don Sturzo. Non solo. Nell’attuale momento politico il PPE non si è certo dissociato dalla guerra in Ucraina, che è stata voluta dagli Stati Uniti d’America per provare a frenare l’attacco all’area del dollaro da parte della Cina e dei suoi alleati. Diciamolo a chiare lettere: in un Occidente liberista e globalista, dove la ricchezza si concentra in poche mani e dove cresce a dismisura la povertà, dove denaro e guadagni sono le parole d’ordine e dove i lavoratori vengono schiacciati dalle nuove forme del capitalismo non c’è molto spazio per una politica che si richiama a Nostro Signore Iddio. Oggi la Russia di Putin è molto più religiosa di Stati Uniti d’America e Unione europea messi insieme…
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