I minori che non possono completare il percorso di istruzione e formazione. Il programma GOL che è ancora sulla carta. Gli industriali che cercano di acciuffare le risorse finanziarie destinate alla Formazione professionale. Enti e società che operano nella Formazione che vantano “crediti impressionanti” a fronte di una struttura amministrativa sempre in ritardo nei pagamenti. La scomparsa della Formazione in Ambiti Speciali (FAS). Questi, per grandi linee, i temi affrontati dalle Associazioni datoriali, Forma Sicilia, Federterziario Scuola Sicilia, Cenfop Sicilia, Asef, Anfop e Forma.re, che rappresentano l’80% degli Organismi formativi in Sicilia. Questioni complesse poste al mondo politico siciliano.
Le Associazioni datoriali “rilevano quanto sia urgente e ormai improcrastinabile un confronto tra le Istituzioni preposte e le parti sociali. Basti pensare che la Regione siciliana, da ben due anni, nega a migliaia di minori siciliani la possibilità di completare il proprio percorso di istruzione e formazione, attraverso l’attivazione dei quarti anni. Si tratta di quei giovani, ricadenti nel cosiddetto rischio di dispersione scolastica, a cui è stato negato il diritto di conseguire un diploma tecnico professionale. Ci chiediamo: perché? Come è possibile lasciare a casa, a sedici anni, migliaia di ragazzi che potevano ambire ad una successiva specializzazione attraverso i vari sistemi della formazione tecnica superiore?“. A noi l’accusa sembra molto grave. Anche sul fronte della formazione destinata agli adulti, si pongono diverse questioni urgenti. “Il famoso Programma GOL, di cui si sono occupate anche diverse trasmissioni televisive – si legge sempre nel comunicato delle Associazioni datoriali – è ancora lontano dalla fase di erogazione delle attività formative. Ma la vera questione è: perché questi corsi saranno destinati solo ad alcune categorie, come i percettori di NASPI e Reddito di cittadinanza? Cosa prevede l’assessorato dell’Istruzione e Formazione riguardo l’enorme fetta di popolazione disoccupata e inoccupata che, paradossalmente, non avendo quei strumenti di sostegno, non ha diritto ad accedere al Programma GOL? Sembrerebbe una scelta della Regione siciliana, stante che le altre Regioni della Penisola hanno incluso anche i disoccupati e inoccupati”. Nel comunicato si segnala “la stortura dell’Avviso 4 del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori dove è palese il tentativo degli industriali di accaparrarsi ingenti somme destinate al comparto formativo”. E’ un attacco a Confindustria Sicilia: “Una pratica, la conquista di servizi pubblici da gestire da parte di Confindustria, ormai conosciuta da molteplici anni e mai riuscita: che sia la volta buona?”. Ma le ‘imprese’ non gestiscono già le politiche del lavoro – tipo Avviso 22 – con risultati decisamente modesti? Non gli bastano?
“Siamo in una fase molto delicata – prosegue il comunicato – paradossalmente le risorse economiche non mancano, almeno fino al 2027 e, tra PNRR e nuova programmazione FSE, si superano i 5 miliardi di euro. Malgrado ciò queste Associazioni Datoriali restano preoccupate per il rischio che queste somme non riescano ad essere impegnate nei tempi e nelle modalità previste. Infatti, è noto che i Dipartimenti della Formazione, Istruzione, Lavoro e Famiglia abbiano un arretrato da rendicontare enorme, malgrado le ingenti somme che la Regione siciliana investe in assistenze tecniche. Gli Enti di Formazione vantano crediti impressionanti, che servono a completare i pagamenti del proprio personale, delle indennità degli allievi, delle utenze e locazioni”. Ancora un affondo: “Nella nostra Isola non vengono più finanziati diverse tipologie di corsi: basti pensare alla Formazione in Ambiti Speciali (FAS) destinata a colmare i bisogni formativi di un’utenza che l’unica colpa che ha è quella di esser nati ‘diversi'”. Quindi un’altra ‘staffilata’ agli industriali: “E ancora la formazione per adulti dove sigle di industriali da anni provano ad accaparrarsi somme da gestire per la formazione di figure da inserire in industrie inesistenti. Per affrontare dal punto di vista politico questi e molti altri temi, queste organizzazioni datoriali chiedono l’intervento della Commissione Lavoro e Formazione attraverso un audizione congiunta tra le parti sociali e l’Amministrazione Regionale£. Supponiamo che si tratti della Commissione legislativa Lavoro e Formazione dell’Assemblea regionale siciliana.